Un ultimo ingresso, un solo biglietto disponibile in prima classe, è quanto hanno in palio Spezia e Cremonese, finaliste dei play-off della Serie B 2024-2025. Terza e quarta in classifica, qualificate dopo aver eliminato rispettivamente Juve Stabia e Catanzaro, con un solo obiettivo, quello di raggiungere in Serie A le già promosse Sassuolo e Pisa.
Nell’immediatezza del match di andata abbiamo pensato di ripercorre le promozioni nella massima serie di entrambe le squadre impegnate nell’ultimo atto del torneo che si concluderà domenica primo giugno.
- Cremonese, da Vialli e Mondonico a Di Carmine
- Ascensore tra Serie A e Serie B
- Cremonese in Serie A dopo 26 anni
- Spezia, la storica promozione del 2020 con Italiano alla guida
- I Pompieri di Spezia Campioni d'Italia
Cremonese, da Vialli e Mondonico a Di Carmine

Bildnummer: 02928575 Datum: 17.06.1988 Copyright: imago/WEREK – Gianluca Vialli (Italien); quer close EM 1988, Nationalmannschaft, Nationaltrikot Gruppe 1, Vdia Köln Fußball Länderspiel Herren Mannschaft Einzelbild Aktion Personen
Partiamo dalla Cremonese Due nomi: Emiliano Mondonico e Gianluca Vialli, entrambi provenienti dalla zona circostante alla città di Cremona, sono i grandi protagonisti della prima storica promozione in Serie A del club grigiorosso, risalente alla stagione 1983-1984, a tre anni dal ritorno in cadetteria. La formazione guidata dal Mondo, già beniamino del popolo cremonese in veste di calciatore, ha raggiunto la massima serie concludendo il campionato al terzo posto, alle spalle di altre due lombarde, Atalanta e Como.
L’altro grande protagonista del celebre salto di categoria è “Topolino”, chiamato così per i capelli lunghi e ricci, Gianluca Vialli, autore di dieci reti in campionato e di un ultimo grande passaggio in Lombardia prima del salto nella Genova blucerchiata di Mantovani, dove vincerà uno scudetto e raggiungerà la storica finale di Champions League di Wembley, poi persa contro il Barcellona.
La prima esperienza della Cremonese in Serie A culmina con una retrocessione dopo appena un anno, qualcosa che diventerà quasi una costante delle promozioni in massima serie del club grigiorosso.
I trasferimenti da Cremona a quella parte di Genova guidata da Paolo Mantovani, patron della Sampdoria, giocano con il destino dei due club, e, dopo il passaggio di Vialli in blaucerchiato, è una volta un idolo delle due tifoserie, ancora oggi presente nello staff del club genovese, Attilio Lombardo, il protagonista del salto in Serie A.
Per uscire da uno stantio pareggio senza reti di uno spareggio per la A, risalente alla stagione 1988-1989, giocato a Pescara tra i lombardi e i calabresi della Reggina è necessario ricorrere alla soluzione della lotteria dal dischetto.
Arrivati su un ormai estenuante pareggio di 3-3 è il numero 4 granata, Pietro Arminese, a prendersi l’ingombrante responsabilità di un vantaggio calabresi. Il primo dei due protagonisti è Michelangelo Rampulla, portiere conosciuto anche per la sua esperienza alla Juventus, che para il rigore e ripone la promozione sul pesante dischetto successivo, quello che sarà calciato dal summenzionato Attilio Lombardo.
Ascensore tra Serie A e Serie B
Il destino, lo spareggio, i rigori, riportano la Cremonese, guidata da Bruno Mazzia, in massima serie, dove ci resterà anche questa volta, per una sola stagione. L’ascensore resta la specialità della Cremonese degli inizi degli anni ’90. Ad un anno dalla retrocessione in B, ecco che arriva un altro ritorno in A.
La stagione 1990-1991, con Tarciso Burgnich al comando della guida tecnica, termina con il terzo posto in classifica, proprio come nella prima promozione, dietro a Foggia e Verona. Anche questa volta l’esperienza in Serie A dei grigiorossi si conclude dopo una stagione, ma il ritorno è dietro l’angolo.
L’annata 1992-1993 verrà ricordata dai tifosi della Cremonese come quella del trionfo di Wembley. Difatti, dopo la straordinaria cavalcata portata a termine dalla squadra di Gigi Simoni, seconda in campionato con promozione in A, arriva la vittoria della Coppa Anglo-Italia, tenutasi nel celebre impianto britannico, contro il Derby Country. Grazie alle reti di Verdelli, Maspero e Tentoni, il club lombardo porta a casa il primo grande, e unico, trofeo della propria storia.
La serata londinese diventa preludio per qualcosa di più grande. Invero, i grigiorossi, da cui passerà anche Enrico Chiesa, restano in A per tre stagioni consecutive, superando il proprio record di permanenza in massima serie, ancora oggi imbattuto. Dalla retrocessione del 1996, la Cremonese non riuscirà più tornare in Serie A per ben 26 anni.
Cremonese in Serie A dopo 26 anni
La storia recente ci rimanda alla promozione del 2022. Dopo anni a galleggiare tra la cadetteria e la terza divisione è Fabio Pecchia il costruttore del sogno grigiorosso. La squadra lombarda si rende protagonista di un grande cammino e, nella serata del 6 maggio 2022, ultima giornata di campionato, conquista la promozione in Serie A al Senigaglia di Como. Le due reti di Di Carmine, tra i protagonisti della stagione, riportano in massima serie, dopo 26 lunghissimi anni, la Cremonese.
Tuttavia, il destino è beffardo e, proprio nell’anno del traguardo del raggiungimento della semifinale di Coppa Italia, dopo aver eliminato il Napoli di Luciano Spalletti, poi trionfante in campionato, rimanda indietro, in Serie B, i lombardi, accanto alle due liguri, una che richiama il passato, quella Sampdoria diventata casa di due calciatori più importanti passati da Cremona, e una che riporta al presente, quello Spezia rivale nell’ultimo atto dei play-off.
Spezia, la storica promozione del 2020 con Italiano alla guida
L’anno del Covid, il 2019-2020, è senza dubbio il più importante della storia spezzina. Dopo un terzo posto in campionato, risultato migliore del club in un campionato ufficiale, la formazione guidata da Vincenzo Italiano conquista di diritto l’approdo alle semifinali play-off.
Il primo turno disputato si rivela complesso. Il Chievo vince l’andata del Bentegodi per 2-0 con i gol di Djordjevic e Segre. Tuttavia, la squadra ligure non si arrende e ribalta, grazie alle reti di Galabinov, Maggiore e Nzola, raggiungendo la finale. Nell’ultimo atto c’è davanti il Frosinone, vincitore nell’altra semifinale contro il Pordenone.
La squadra di Italiano, con il sigillo di Gyasi, ipoteca la promozione già nell’andata dello Stirpe. Inutile la vittoria frusinate al Picco. Lo Spezia, il 20 agosto 2020, conquista la prima storica promozione in Serie A.
I Pompieri di Spezia Campioni d’Italia
In chiusura una curiosità. Lo Spezia, una squadra di Spezia, in realtà aveva già giocato e vinto un campionato nazionale. Un campionato particolare il Campionato di guerra del 1944. A quel campionato lo Spezia si iscrive seguendo il modello comune a tutte le squadre in gioco, far assumere i calciatori dalle aziende locali per salvarli dal fronte e farli giocare. Nello specifico i dirigenti del club chiedono al comandante dei Vigili del Fuoco di La Spezia, l’ingegner Gandino, di allestire una squadra per affrontare il Campionato.
A guidare i ragazzi Ottavio Barbieri, vecchia gloria genoana e ideatore del cosiddetto mezzo-sistema. Si tratta di una versione, con il libero staccato dietro i difensori del WM, ed il centravanti più avanzato rispetto agli altri due attaccanti. L’accordo tra Spezia e Vigili del Fuoco è pro tempore e prevede la restituzione tutti i giocatori allo Spezia al termine della guerra. Il resto è Storia e in alcuni casi leggenda.
I Calciatori si allenano a Rapallo, il Picco è devastato dai bombardamenti, e ingaggiano le trasferte a bordo di una autobotte modificata. I Vigili del Fuoco dopo varie peripezie approdano al mini-girone a tre con Torino rafforzato da Silvio Piola e Venezia da disputare il 9, il 16 e il 20 luglio all’Arena di Milano e vincono. Ma l’8 agosto 1944 la Federcalcio sancisce che i Vigili del Fuoco della Spezia non posso fregiarsi del titolo di Campioni d’Italia e a loro viene assegnata una semplice Coppa Federale. 58 anni dopo, il 22 gennaio 2002, su spinta di giornalisti e autorità locali, la FIGC sana, in parte, la vicenda, assegnando il titolo onorifico di Campione d’Italia 1944 allo Spezia. Lo Scudetto, non è iscritto nell’albo d’oro, ma le Aquile possono esporlo sulle proprie maglie.