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Crisi Ferrari: allarme incendio, che spavento. Svelato retroscena sul pasticcio in Olanda

Piove sul bagnato in casa Ferrari, dopo l'ennesima gara difficile in Olanda con tanto di pit stop incubo per Sainz, imprevisto pericoloso per il personale di Maranello verso Monza per il Gran Premio d'Italia

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Un tunnel buio senza via d’uscita quello imboccato dalla Ferrari negli ultimi mesi. La speranza di vincere il Mondiale, o almeno di contenderlo alla Red Bull fino all’ultima gara grazie alla buona stella sotto cui era nata la F1-75, si sono sciolte sotto il sole dell’estate tra errori ed orrori del muretto box, sfortuna e un evidente mancato sviluppo della monoposto affidata a Sainz e Leclerc. Al Gp d’Olanda l’ennesimo pasticcio durante il pit stop dello spagnolo. Che ha una spiegazione. Mentre piove sul bagnato visto quello che è successo a un mezzo di Maranello nello spostamento da Zandvoort a Monza.

Ferrari, pit stop da horror in Olanda per Sainz

Il Gran Premio d’Olanda della Ferrari non era partito malissimo. Anzi. Leclerc e Sainz, partiti secondo e terzo, dietro Verstappen avevano tenuto le posizioni allo start. Quando il degrado si è cominciato a far sentire, maggiormente sulle rosse, altro problema ancora irrisolto da Maranello, il pilota spagnolo ha giocato d’anticipo fermandosi tra i primi ai box.

Il pasticcio al pit di Sainz. Carlos ha imboccato la pit lane ma si è ritrovato, nella foga di una sosta anticipata, senza il meccanico addetto al cambio gomme della posteriore sinistra nuova da montare sulla F1-75. Pneumatico che è arrivato in ritardo. Attimi che hanno ricordato ai ferraristi doc, e non solo, il pasticcio accaduto a Eddie Irvine nel 1999 al Nurburgring costato forse il titolo all’irlandese nell’anno dell’infortunio di Schumacher a Silverstone. Il pit stop dello spagnolo è durato qualcosa come 12″ facendogli perdere la possibilità di giocarsi il podio.

Cosa è successo sul cambio gomme di Sainz

Secondo la ricostruzione del giornalista di Motorsport.com Franco Nugnes il caos ai box Ferrari durante il pit stop di Sainz è stato dovuto in parte alla ristrettezza dei box di Zandvoort, in parte alla chiamata improvvisa del cambio gomme dello spagnolo. I meccanici si sarebbero catapultati sulle gomme ma nel momento di uscire dal box in direzione della piazzola, l’addetto alla posteriore sinistra si sarebbe trovato “chiuso” da una parte dagli altri meccanici, dall’altra dall’imminente arrivo della monoposto di Sainz. Così scrive Nugnes:

Mister posteriore sinistra non poteva passare dalla fast lane perché sarebbe scattata una sanzione pesante, per cui non aveva altra scelta che tornare nel box e uscire dal garage accanto dopo aver cercato un percorso alternativo.

Una tesi in parte avvalorata dal giudizio di Giancarlo Minardi. L’ex team principal della storica scuderia omonima a cavallo degli anni ’80/’90, poi diventata Toro Rosso/Alpha Tauri, ha definito “Sainz vittima di una pit lane inadeguata”.

Resta però l’errore, il pasticcio, l’ennesimo episodio di una stagione balorda sotto il punto di vista della gestione tra muretto, box e quant’altro, come sottolineato tra gli altri dalle critiche di Nico Rosberg contro Binotto. Se non altro perchè gli altri team non hanno avuto lo stesso tipo di problema pur condividendo gli stessi box angusti e stretti olandesi.

Ferrari, momento no: principio di incendio su un Tir per Monza

Se è vero che “la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo” recita un vecchio adagio. E’ il caso della Ferrari che sta vivendo un periodo nero sotto tutti i punti di vista. Come se non bastasse la crisi di risultati, gli errori/orrori del box, anche un principio di incendio su uno dei mezzi di Maranello.

Un tir della Scuderia Ferrari che trasportava mezzi del cavallino rampante, forse le power unit di Sainz e Leclerc, dall’Olanda a Monza dove già nel prossimo week end si torna a correre, ha rischiato di prendere fuoco sull’autostrada Torino-Frejus, all’altezza di Susa. A dare l’allarme sono stati i conducenti, inglesi, che hanno chiamato la polizia stradale, poi l’intervento dei Vigili del Fuoco ha evitato che il fumo proveniente dai cerchi del mezzo potesse prendere fuoco e incendiare il tir. Le immagini sono state testimoniate da alcuni scatti pubblicati sul proprio profilo Twitter dal giornalista di Canal+, Julien Febreau.

Fonte: Twitter Julien FEBREAU

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