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Djokovic e il trauma della dogana australiana: “Quando mostro il passaporto mi guardo intorno…”

In un’intervista all’Herald Sun il giocatore serbo ha ammesso di dover convivere ancora con un trauma quando torna in Australia. E intanto giocherà in Davis.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Il conto è rimasto in sospeso, perché da quel gennaio del 2022 l’Australia e Novak Djokovic non hanno più stretto amicizia. Una ferita ancora profonda nella mente del giocatore serbo, che tre anni fa venne tenuto in una stanza d’albergo per diversi giorni, prima di essere rispedito a casa poiché non vaccinato al Covid (e all’epoca non venne accolta la tesi dell’esenzione medica).

La paura al controllo passaporti: “Il trauma resta”

Tre anni dopo i fatti, Djokovic è tornato su uno degli episodi più controversi della sua carriera. E ha ammesso candidamente che tornare in Australia gli ha riaperto lo scrigno di ricordi non così tanto benvenuto. “Ammetto che quando sono passato per il varco dell’aeroporto ho rivissuto un po’ il trauma di quei giorni”, ha spiegato Nole.

“Mi è venuto d’istinto guardarmi intorno e vedere se ci fosse qualcuno del ministero dell’immigrazione che mi veniva a prendere. E mentre mi controllavano il passaporto mi sono chiesto: mi faranno entrare o mi manderanno ancora una volta fuori?”.

La vittoria del 2023, “una delle più belle”

L’intervista rilasciata all’Herald Sun ha fatto un po’ scalpore, perché Djokovic non era mai tornato sugli eventi che tre anni fa ne impedirono la partecipazione agli Australian Open (edizione vinta da Rafael Nadal in finale su Medvedev).

Ma il serbo ha spiegato che, al di là delle sensazioni contrastanti provate sul momento, il suo legame con la terra australiana rimane forte.Quando sono tornato per la prima volta, nel 2023, e ho vinto il torneo è stata una delle vittorie più belle della mia carriera. Quanto successo l’anno prima mi ha reso più forte, adesso penso soltanto a fare il massimo e cercare di ottenere nuove vittorie”.

A Brisbane però le intenzioni sono rimaste tali, con la sconfitta patita contro Opelka dopo che già in coppia con Kyrgios era arrivata l’eliminazione in doppio.

Nole anche in Davis: guiderà la Serbia contro la Danimarca

Dopo il primo slam della stagione, in cui sarà testa di serie numero 7 (tecnicamente potrebbe affrontare Sinner già ai quarti di finale), Djokovic farà subito rientro in Europa per dare man forte alla nazionale serba, impegnata nel primo turno di qualificazione alla prossima edizione della Davis Cup (che come noto vivrà la sua final eight a Bologna).

Il capitano Troicki ha confermato che Nole farà parte della selezione che dovrà cercare la qualificazione in Danimarca, con la formula della manifestazione che torna all’antico: quattro sfide di singolare e una di doppio, con Djokovic che giocherà anche Holger Rune in quella che si preannuncia come la sfida più titolata (ranking alla mano) di tutto il primo turno.

Con Djokovic la Serbia schiererà anche Miomir Kecmanovic, Dusan Lajovic, Hamad Medjedovic e Laslo Djere.

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