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Juve, doping Pogba, ecco la causa della positività al testosterone: il retroscena

La positività di Paul Pogba al testosterone potrebbe essere dettata dall'assunzione di un integratore assunto senza il benestare della Juventus. Il futuro del Polpo resta in bilico

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Lorenzo Marsili

Lorenzo Marsili

Sport Specialist

Giornalista pubblicista, redattore, divulgatore. E' una delle anime video del sito: racconta in immagini un evento e lo fa come pochi altri

Dopo il fulmine a ciel sereno giunto nel pomeriggio di ieri, iniziano a emergere maggiori dettagli circa le possibili cause che avrebbero trascinato Paul Pogba al centro del ciclone doping con la positività al testosterone rivelata in seguito ai controlli effettuati al termine della gara di campionato che ha visto la Juventus sbancare la Dacia Arena di Udine all’esordio stagionale.

Colpa di un integratore

Un integratore acquistato negli Stati Uniti. Sarebbe questa, secondo quanto rivelato da La Gazzetta dello Sport, la causa che ha portato Paul Pogba alla positività al testosterone nei controlli anti-doping effettuati il 20 agosto scorso dopo Udinese-Juventus valevole per la prima giornata del campionato di serie A in corso.

Il centrocampista francese avrebbe assunto l’integratore (mal) consigliato da un amico e medico di fiducia, ma non facente parte dello staff della Juventus. Una ingenuità, visto che le regole sul doping dall’altra parte dell’Oceano non sono propriamente sovrapponibili a quelle italiane. Fino a prova contraria si tratterebbe, dunque, di una leggerezza, comunque non giustificabile vista l’esperienza e l’attenzione richieste che è lecito attendersi quando si parla di un professionista, campione del mondo, che ha compiuto 30 anni lo scorso 15 marzo.

Juve pronta a risolvere il contratto di Pogba

Da queste premesse è chiaro che la posizione del Polpo, al netto anche degli infortuni, delle voci di mercato e di un ritorno alla Juventus fin qui a dir poco disastroso, non sia delle migliori. Dopo lo stringato comunicato emesso ieri sera, è chiaro che la società bianconera potrebbe anche mettere in atto misure estreme, specie se le contro-analisi dovessero confermare la positività.

Non è da escludere una risoluzione anticipata del contratto da circa 10 milioni di euro in scadenza nel 2026. Per ora, da iter fisiologico, Pogba è stato sospeso e non può allenarsi con la squadra, domani chissà. Con la spada di Damocle dei quattro anni di possibile squalifica sulla sua testa, e dopo le dichiarazioni choc rilasciare proprio poche ore fa sulla sua “crisi” con il mondo del calcio, l’eventualità che il francese possa vedere chiusa anticipatamente la propria carriera non è poi così remota.

Juventus tradita, la confessione di Pogba

In bilico, per ora, c’è di certo la sua permanenza alla Juventus, che ieri si sarebbe vista confessare dal giocatore l’assunzione di sostanza non concordata con i medici bianconeri. Nelle sedi opportune, il Polpo, proverà a far passare la propria non intenzionalità nell’assumere la suddetta sostanza proibita, così da rendere meno scomoda la propria posizione e sperare in una riduzione di pena. Pogba ha tre giorni per richiedere le contro-analisi. A oggi, il futuro resta un grande punto di domanda.

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