Spalletti lo definì “il miglior terzo portiere al mondo”. Lui che, fortissimo secondo gli esperti, ha “giocato”, si fa per dire, cinque anni nella Roma, tre dei quali senza mai scendere in campo. Il suo nome è Julio Sergio Bertagnoli. In queste ore sta facendo il giro della rete e commuovendo il web una sua foto insieme al figlio, ora di 12 anni, che è nato proprio durante la sua esperienza giallorossa e che dal 2020 sta lottando la sua di partita più difficile, quella contro la malattia.
- Il dramma di Julio Cesar: il tumore celebrale del figlio
- Chi è stato Julio Sergio Bertagnoli
- Che fine ha fatto Julio Sergio
- I tifosi della Roma non dimenticano, sostegno a Julio Sergio
Il dramma di Julio Cesar: il tumore celebrale del figlio
Julio Sergio Bertagnoli – portiere della Roma dal 2006 al 2011 – ha pubblicato su Instagram una foto che lo ritrae con il figlio Enzo, nato proprio durante la sua esperienza nella Capitale, da un letto di ospedale. Il piccolo dodicenne dal 2020 combatte contro un tumore cerebrale, all’epoca è stato sottoposto a un intervento chirurgico.
Come riporta Il Messaggero l’ex portiere giallorosso pochi giorni dopo l’operazione invitò alcuni suoi ex colleghi conosciuti sui campi di calcio – Andrea Pirlo, Buffon, Francesco Totti, Neymar, Leonardo Bonucci, Cuadrado e Cristiano Ronaldo – a inviare ad Enzo un affettuoso video-messaggio per sostenerlo nella lotta. Il piccolo Enzo, in Brasile, è stato anche testimonial di una campagna di sensibilizzazione contro il tumore infantile.
Chi è stato Julio Sergio Bertagnoli
Classe ’78, il portiere brasiliano inizia la sua carriera in Patria, prima al Botafogo, in seguito nella Juventude, al Santos e infine di nuovo alla Juventude. Nel gennaio del 2006 viene dapprima preso in prova e successivamente tesserato dalla Roma, firmando un contratto fino al 30 giugno 2010. Non gioca mai nelle prime tre stagioni con la Roma.
Nelle poche presenze che farà dopo si renderà protagonista di buone parate, se ne ricordano due in particolare, in altrettanti derby, su Mauri ed Hernanes. Questo, al pari di qualche infortunio di Doni, portiere titolare di allora, fa sì che le sue presenze aumentino fino a farlo diventare anche titolare per alcuni periodi.
Con la Roma vincerà due Coppa Italia e una supercoppa italiana. C’è lui in porta quando Cassano e Pazzini gli segnano i due gol che sanciscono la rimonta della Samp all’Olimpico e il sorpasso dell’Inter di Mourinho per uno scudetto sfuggito sul più bello che a Roma ancora rimpiangono.
Dopo la Roma, nonostante l’interesse del Psg, sceglie di andare a fare il titolare al Lecce (a Parigi avrebbe fatto il secondo) dove si infortuna, chiudendo anticipatamente la stagione, per una lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Torna alla Roma ma solo per poco. In totale con i giallorossi ha giocato 61 partite e subito 72 gol. Tornato in Patria gioca ancora qualche stagione prima di ritirarsi nel 2015.
Che fine ha fatto Julio Sergio
Ha iniziato la sua carriera da allenatore nel 2015, sulla panchina del CRAC. Seguono, poi diverse esperienze sempre in madrepatria, in Brasile. Poi la svolta della vita, diventa agente finanziario arrivando a gestire ingenti fondi. Questo ha raccontato a Goal.com qualche tempo fa:
“Ho anche alcune aziende in cui ho investito i soldi guadagnati in carriera per poter vivere tranquillo. Lavoro tutti i giorni quando non alleno. Inizio alle 8 di mattina e finisco alle 17. Una vita normale come quella che fanno tutti gli altri. La mia azienda non si occupa di calcio, ma di investimenti.
I tifosi della Roma non dimenticano, sostegno a Julio Sergio
Tra le risposte al post di Julio Sergio spicca proprio quella della Roma che ha pubblicato due cuoricini. E poi tantissimi messaggi di sostegno da parte dei brasiliani ma soprattutto dei tifosi giallorossi che non lo hanno dimenticato: “Ti aspettiamo con tuo figlio nella tua Roma” gli scrivono in tanti. “Forza piccolo Enzo, siamo con te e tuo papà!”