La polemica Capello-Zaniolo impazza in rete. Mercoledì sera dopo la partita di Champions tra Inter e Borussia Dortmund, l’ex tecnico della Roma dallo studio di Sky Sport si era rivolto direttamente al baby talento dell’Inter Esposito, chiedendogli di “non prendere la strada di Zaniolo”. Le parole di Don Fabio hanno fatto infuriare i tifosi della Roma, e il giorno dopo sulla questione sono intervenuti sia la mamma del giocatore giallorosso, sia l’agente.
Francesca Costa ha risposto così su Instagram a Capello: “Sarò pure tua madre ma la tua strada te la sei segnata tutta da solo ed è un esempio per tantissimi ragazzini che ci scrivono ogni giorno inseguendo il tuo sogno e sperando di essere come te”.
“Tu che a 19 anni hai esordito in Champions, tu che a 19 anni hai fatto doppietta nella stessa competizione, dice tanto il più giovane italiano a riuscirci…tu che a 19 anni hai esordito in Nazionale maggiore…tu che a 19 anni sei stato eletto miglior giovane della Serie A 2018-2019…tu che a 20 anni vanti già 47 presenze con l’ AS Roma con 7 goal e 3 assist”.
“Tu che per me dovresti essere e continuare a essere un esempio e non una strada da evitare per tutti i tuoi coetanei, i più giovani e i più grandi…compreso il bravissimo Esposito…sperando che tutta questa campagna della quale non comprendo il motivo non ti destabilizzi…ti adoro”.
Sulla questione è intervenuto anche l’agente del giocatore, Claudio Vigorelli: “Può capitare a tutti che la vita, ad un certo punto, ci trasformi da persona a paradigma. A Nicoló Zaniolo è successo. In poco più di un anno un ragazzo di 19 anni è passato dalla notorietà riservata agli stretti addetti ai lavori del calcio alla ribalta internazionale, nel segno di un successo precoce fatto di lavoro e sacrificio. Un Predestinato, si è detto di lui. Nel giro di pochi mesi, se il calcio giocato ha continuato a riservargli un ruolo di primo piano – e i dati statistici di questo inizio di stagione lo confermano – le luci dei riflettori sembrano aver fatto allungare intorno a Nicoló l’ombra dello stereotipo del “bad boy” che non gli appartiene. Credo che alla sua età – verdissima – ci sia anche il diritto di poter essere compreso quando s’incappa in qualche errore, peraltro più di forma che di sostanza, ed in ogni caso già emendato. Da qui a trasformarlo in modello negativo, ritengo che il passo sia lungo”.
“Questa è l’impressione che ho avuto ascoltando la battuta che ieri, in tv, un gigante del calcio italiano come Fabio Capello ha ritenuto di scambiare col talentuosissimo Esposito dell’Inter, invitandolo a non fare “come Zaniolo”. Dispiace che Capello si sia unito, pur sorridendo, ad una corrente di pensiero inutilmente denigratoria nei confronti di uno dei migliori prospetti del nostro calcio. Nicoló ha peccato d’immaturità, ha doverosamente pagato e ha voltato pagina, comportandosi da quel momento in modo impeccabile sia nella Roma che in Nazionale. Farlo ergere a modello negativo è ingiusto e ingeneroso, soprattutto se il giudizio viene da un personaggio di altissimo livello come Capello, di cui peraltro – come per tanti grandi – si ricordano peccati di gioventù”.
“Senza avere la presunzione di alzare barriere intorno a Nicoló, che come tutti i personaggi pubblici è costantemente giudicato, ritengo che non meriti alcuna etichetta negativa per un pregresso francamente veniale. Per Zaniolo parleranno i fatti e non i luoghi comuni. Perché lui, e giovani come lui, hanno il diritto non solo di essere apprezzati per ciò che fanno, ma supportati in un percorso di crescita che li renderà presto uomini. Ed in fondo è questa la sfida più grande che attende tutti noi”.
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