Di Leonardo Bonucci non rimarrà solo quella rete, da autentico e implacabile modello di cinismo calcistico, che seppure emblematica non riassumerà in sé una notte magica vissuta con la percezione che si sarebbe osteggiato quel Saturno contro che mette in rotta qualunque evento. Invece, Bonucci si è preso il campo di Wembley lo ha dominato e si è mosso seguendo le indicazioni di Roberto Mancini senza distrarsi e rafforzando, se possibile, l’intesa con il capitano Giorgio Chiellini. Ha abbracciato e baciato i suoi cari, ha dedicato ai suoi tre figli nell’esultanza il gol che donato sollievo e ristabilito le proporzioni di una finale.
La rivalsa di Bonucci
Ha tenuto dentro forse la sofferenza e la frustrazione per aver subito ogni tipo di offesa, poi è esplosa la sua rivalsa:
“E mangiatevi una pastasciutta, dovete ancora aspettare per vincere”. “Stiamo godendo nel vedere quei 58mila inglesi che sono andati via dallo stadio prima della premiazione – ha spiegato il difensore della Juventus -. La coppa che tanto volevano e che erano così convinti di tenersi, viene a Roma. L’Italia ha dato agli inglesi ancora una lezione: mi spiace per loro”.
“Durante il riscaldamento avevo detto ai compagni che quello che succedeva intorno e durante il match non contava niente. Dovevamo concentrarci solo sul campo e su quello che accadeva lì”.
Lo show di Bonucci in conferenza stampa
Lo show è seguito in conferenza stampa: davanti ai giornalisti, Bonucci si è presentato straripante di gioia. Birretta, sorso di Coca, e una frase eloquente:
“Me la sono meritata, no?”, ha detto il difensore azzurro.
E infine un selfie con il mister, Roberto Mancini che non ha mancato di abbracciare (senza lacrime) Bonucci.
“Ho avuto la fortuna di giocare in una grande squadra nel 1990. Nell’88 in una grande under 21, ma non riuscimmo a vincere. Qualcosa la sorte mi doveva”, la frase che il ct azzurro ha scelto per chiudere una serata unica.
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