A un solo giorno dal debutto agli Europei, la Nazionale di Roberto Mancini perde un’altra importantissima pedina a centrocampo. Gli Azzurri già avevano dovuto fare a meno di Stefano Sensi, ora è ufficiale anche la defezione di Lorenzo Pellegrini. Una perdita importante, visto lo spazio che il centrocampista della Roma era stato in grado di ricavarsi mese dopo mese. E la sua assenza scatenerà anche un problema tattico per il ct.
Pellegrini si è dovuto arrendere a un problema al flessore sinistro con cui combatteva sin dalle fasi finali dello scorso campionato. Il suo recupero appariva ormai completo, ma la serata di mercoledì ha già reso chiaro che la sua partecipazione a Euro 2020 era appesa a un filo molto sottile. Assente nei primi due test dell’Italia, si era regolarmente allenato in queste settimane. Fino al fastidio di mercoledì e gli esami che hanno fatto decidere per la sua esclusione.
L’infortunio è infatti una lesione muscolare, con cui non è il caso di scherzare. Tanto più che Mancini già è costretto ad aspettare un altro giocatore non al meglio: quel Marco Verratti che di fatto ha consegnato le chiavi della manovra a Jorginho. E che, invece, verrà aspettato.
Al posto di Pellegrini torna dunque in Azzurro un giocatore già aggregato alla Nazionale ma che non era entrato nella lista dei 26: si tratta di Gaetano Castrovilli. Ma per Mancini non sarà esattamente la stessa cosa.
Le opzioni a centrocampo per il commissario tecnico, infatti, diminuiscono. Pellegrini rispetto a Castrovilli è più duttile, potendo agire sia da esterno offensivo che da mezzala. Il giocatore della Fiorentina, invece, può essere proposto solo in posizione centrale, rendendo quindi pressoché obbligatorio l’utilizzo di Bernardeschi sulla fascia.
Meno soluzioni quindi per l’Italia a poche ore dalla partita con la Turchia. E la consapevolezza che uno dei trascinatori azzurri di questi mesi (Pellegrini ha segnato due volte nelle ultime sette presenze con la Nazionale) agli Europei non ci sarà .