L’Ungheria è alla sua terza partecipazione consecutiva agli Europei. I magiari hanno lavorato bene nel corso degli anni trovando finalmente la continuità che serve per misurarsi con le migliori del continente. L’obiettivo è la qualificazione agli ottavi di finale, traguardo mancato nella precedente edizione del 2020. Non sarà facile in un girone come quello A nel quale ci sono anche Germania, Scozia e Svizzera ma sicuramente la formazione di Marco Rossi ha le sue chance e se le giocherà fino in fondo.
Come si è qualificata
Non è intrusa di certo l’Ungheria tra le 24 migliori squadre d’Europa. I magiari si sono qualificati con ampio merito alla kermesse continentali vincendo il proprio girone collezionando 18 punti in 8 partite. All’interno di quel gruppo c’erano la Serbia dei Vlahovic e dei Milinkovic-Savic così come il Montenegro, la Lituania e la Bulgaria. Abbordabile? Probabilmente sì ma certo l’esito non era così scontato considerato la storia recente di questa nazionale e un gruppo non così straordinario nelle individualità.
Chi è il CT
Non è di certo un signor Rossi qualunque. Marco è alla guida della Nazionale ungherese dopo aver fatto bene sulla panchina dell’Honved, club di Budapest che attualmente è in seconda divisione dopo la retrocessione dello scorso anno. In Italia Marco Rossi – un passato da difensore centrale – non ha avuto grandi soddisfazioni da allenatore bazzicando le serie inferiori. Ma da quando è andato all’estero la sua carriera ha avuto una svolta grazie al Paese adottivo al quale ha saputo nel tempo restituire tutta la fiducia di cui ha goduto.
Come gioca e la stella
Il modulo di gioco è cambiato negli anni fino all’attuale 3-4-3. L’obiettivo è valorizzare i calciatori a disposizione e da questo punto di vista Rossi si è dimostrato allenatore assai versatile. Il giocatore più importante, con fascia di capitano sul braccio, è Dominik Szoboszlai. Dal centrocampista del Liverpool ci si attende molto ma nello scacchiere tattico magiaro l’obiettivo è quello di valorizzare il collettivo. Anche per questo si parla di calcio fluido, con ruoli non definiti e con una partecipazione comune alle fasi di gioco. Resta il principio di una buona organizzazione difensiva senza la quale la strada sarebbe segnata in partenza.
La probabile formazione (3-4-3): Gulacsi; Botka, Lang, Szalai; Nego, Nagy, Szoboszlai, Kleinheisler; Adam, Sallai, Varga.
La stella: Dominik Szoboszlai