La 3a stagione a Maranello è finora la più arida di soddisfazioni per Carlos Sainz, che sia nel 2021 che nel 2022 ha concluso in quinta piazza nel Campionato Piloti, vincendo la prima gara in F1 in quel di Silverstone: anche se il compagno di squadra Charles Leclerc è dietro 14 lunghezze, sono 34 quelle che lo distanziano adesso dal quarto in classifica, Lewis Hamilton.
- Ferrari, il bicchiere mezzo pieno di Sainz
- Sainz, SF- 23 sorpresa negativa
- Ferrari, Sainz tra orgoglio e frustrazione
Ferrari, il bicchiere mezzo pieno di Sainz
Dopo il quarto posto centrato al debutto in Bahrain, Carlos Sainz non ha più sfiorato il terzo podio: tra Baku e Montreal c’è stata almeno una certa stabilità nelle prestazioni, con Monaco (8a posizione) sola eccezione. Nell’intervista a ‘Motorsport.com’ il pilota madrileno ha spiegato nei dettagli le difficoltà che hanno i piloti con la SF – 23, ma predica determinazione e ottimismo: “Non so il passaggio del testimone tra Mattia Binotto e Frederic Vasseur abbia complicato le cose, credo che i cambiamenti portino in genere dei miglioramenti; sono sicuro che vedremo presto progressi, perché proviamo molte cose e conosciamo sempre più la macchina”.
Sainz, SF- 23 sorpresa negativa
C’è un fatto che ha sorpreso in negativo il mondo Ferrari e questo non consente di considerare come semina per la stagione che verrà il lavoro attuale: “Se guardiamo la scorsa stagione, quando sono state poste le basi della macchina attuale eravamo ancora competitivi, non erano sorti ancora i problemi che si sono manifestati nella seconda parte di campionato e quindi non sapevamo che la monoposto avrebbe faticato sul passo – gara. Questo ha portato a mantenere il concetto – base della vettura: se paradossalmente i problemi fossero emersi nella prima metà della scorsa stagione oggi non saremmo in questa situazione; la F1 è molto complicata, ci sono momenti in cui non resta che farsene una ragione e lavorare a testa bassa”.
Ferrari, Sainz tra orgoglio e frustrazione
Sainz spiega infine l’approccio alla guida che ha ormai maturato: “Non ho un feeling eccezionale con la macchina; non riesco ancora a guidare al limite perché è una monoposto difficile, può coglierti di sorpresa, ma almeno capisco come impostarla e come guidarla, e questi aspetti mi permettono di portare la monoposto più o meno nella posizione che merita. C’è stata un’eccezione, il week – end di Baku: un fine settimana che ancora non mi sono spiegato, ma per il resto credo di aver portato la macchina dove doveva essere, e di questo sono orgoglioso; è chiaro che vorrei divertirmi di più, desidererei spingere senza rischiare di perdere posizioni in gara. Spero di poter correre guardando avanti senza passare il tempo a guardare negli specchietti”.