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F1: Carlos Sainz e il sogno realizzato di correre per la Ferrari

Lunghissima intervista a GQ del pilota spagnolo che è approdato quest'anno alla Casa di Maranello e che sta disputando un ottimo mondiale.

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Lo spagnolo della Ferrari Carlos Sainz ha rilasciato una lunghissima intervista a GQ Italia, fatta prima del Gran Premio di Turchia, gara nella quale è arrivato ottavo partendo dal fondo della griglia per la sostituzione della power unit e che lui stesso ha definito una delle migliori della sua carriera. Eccone alcuni stralci.

“Firmare per la Ferrari e arrivare a Maranello per la prima volta è stato un sogno – esordisce Sainz -. Poi mi sono trovato in una squadra grande, molto più grande di quello a cui ero abituato e di quello che mi aspettavo. Da lì in poi è partito un processo di integrazione all’interno della squadra, sono venuto a vivere vicino a Maranello e mi sono subito trovato bene con tutti. Sono molto contento, non lo considero solo un lavoro perché mi sto divertendo molto con la squadra”.

Quest’anno è riuscito anche a salire sul podio per la prima volta con la Rossa, quando è arrivato secondo a Montecarlo: “È stato bello, ma quello di Monaco è stato un weekend strano, dove avevamo l’opportunità di vincere. Normalmente arrivare secondi in quella pista sarebbe un grande risultato, ma questo podio non è stato il più bello, perché con il risultato nella qualifica del sabato ho perso l’opportunità di arrivare primo la domenica. E quindi anche domenica sera non ero contento al 100%”.

E il rapporto col suo compagno di squadra Charles Leclerc? “Abbiamo un buon rapporto, siamo persone abbastanza simili a livello di interessi. Ci piace fare sport e riusciamo spesso a fare cose insieme. In pista siamo competitivi ma ci rispettiamo e questo porta stabilità alla scuderia. Spingiamo tutti nella stessa direzione. Le nuove regole per il 2022 ? Saranno auto completamente diverse, praticamente una nuova categoria e ci saranno sicuramente dei cambiamenti negli pneumatici, nello stile di guida, nelle sensazioni e anche nel comportamento sui cordoli. Nelle prime gare dovremo capire la macchina e in generale questa nuova categoria. Sarà una sfida e vogliamo arrivarci più preparati possibile”.

Una delle domande d’obbligo è quella sulla Sprint Race del sabato che vale per la pole position e che è stata introdotta finora a Silverstone e a Monza: “Penso che con la Sprint Race il weekend sia diventato più interessante perché iniziamo a competere già dal venerdì, con le qualifiche. Ma il sabato può migliorare ancora, per esempio la seconda sessione di libere non ha più molto senso e nella qualifica sprint c’è poco da guadagnare e tanto da perdere”.

Uno sguardo anche al futuro e alla possibilità eventuale di correre anche in altre categorie: “Sicuramente quando avrò più anni sulle spalle e la Formula 1 diventerà troppo per lo sforzo fisico che richiede, mi guarderò intorno per continuare la carriera. Ma in questo momento sono così concentrato sul presente che veramente non riesco a pensarci. Mio padre? ( Carlos Sainz Senior, due volte campione del mondo rally nel 1990 e 1992, ndr): Finora non mi ha mai lasciato tranquillo, ma in senso positivo. Lui è fatto così, è molto competitivo ed è sempre stato al mio fianco, dandomi tantissimo supporto. Naturalmente man mano che cresco le cose cambiano ma lui ha sempre un buon consiglio da darmi e penso di essere molto fortunato ad avere un padre così”.

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