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F1 Ferrari, Sainz contro Leclerc: lo spagnolo rompe il silenzio sui rapporti tesi a Maranello

Il pilota spagnolo della Ferrari, Carlos Sainz fa chiarezza sulla rivalità con Charles Leclerc dopo i rumors di una faida interna tra i due in seno al team di Maranello. Poi rilancia la sfida alla Red Bull e lancia la provocazione di un Gp di Macao

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Qualche baruffa in stagione, tra qualifica e gara, il duello all’ultimo respiro di Monza, quindi il sacrificio di uno a vantaggio della vittoria dell’altro a Singapore. E un contesto che a margine di un Mondiale di F1 complicato per la Ferrari cerca di caricarne la rivalità interna. Benvenuti a “Carlos Sainz versus Charles Leclerc“. La presunta guerra fredda all’interno del box di Maranello si alimenta di tanto in tanto di voci e rumors.

Proprio uno dei due protagonisti, Sainz jr ha voluto vuotare il sacco su questa “faida” interna. Ma non solo. In una delle tante interviste andando verso la ripresa del campionato in Qatar, lo spagnolo ha lanciato una “proposta indecente” ai colleghi che riguarda la mitica pista di Macao e poi lanciato per l’ennesima volta il guanto di sfida alla Red Bull per i prossimi anni.

Ferrari, Sainz precisa: “Rapporti tesi con Leclerc solo invenzioni”

La storia della F1 da sempre insegna che è difficile tenere “due galli nel pollaio“. La convivenza di due grandi piloti, due prime guide, nella stessa scuderia è spesso controproducente, a meno che non si abbia una monoposto nettamente superiore, vedi Senna-Prost in McLaren a fine anni ’80 o Rosberg-Hamilton in Mercedes all’inizio dell’era ibrida.

In casa Ferrari Carlos Sainz e Charles Leclerc si equivalgono. Più istintivo e talentuoso il monegasco, più riflessivo, analitico e stratega lo spagnolo. Risultati abbastanza simili anche se per stessa ammissione dei due piloti la SF-23 si addice di più al figlio del campione di rally. Da qui forse una tensione latente che di tanto in tanto si manifesta in qualche trash talking col muretto box, vedi Silverstone, o in pista nel duello comunque corretto di Monza.

Proprio a sgombrare il campo da dubbi Carlos Sainz ha voluto chiarire la sua posizione in merito al duello, alla sfida, o peggio, ai rapporti tesi col team mate Leclerc all’interno del box Ferrari alimentati spesso solamente da un certo di stampa, quella spagnolo molto dura nell’attaccare Leclerc, o sui social:

“Io e Charles lavoriamo perfettamente insieme, non abbiamo mai avuto problemi e siamo sempre vicini l’uno all’altro e non c’è mai stato alcun problema. Il tifoso cerca sempre il problema, gli articoli dicono che uno dovrebbe essere sempre il numero uno e l’altro il numero due. Ciò sicuramente non aiuta. Sembra che io e Leclerc si stia lottando per essere numero uno o numero due, non è vero. La Ferrari è al primo posto, tutto il resto viene dopo. La priorità è che la Ferrari vinca“.

F1, Sainz è convinto: “Solo la Ferrari può battere la Red Bull”

La vittoria di Carlos Sainz a Singapore è stato sicuramente una iniezione di fiducia per tutto l’ambiente del cavallino rampante laddove si pensava davvero di restare all’asciutto quest’anno. Ed invece il successo ha rilanciato l’entusiasmo anche e soprattutto verso la monoposto della prossima stagione in cui la Ferrari proverà di nuovo a spezzare l’egemonia Red Bull. Il numero 55 in rosso ne è convinto:

“Negli ultimi due anni le uniche in grado di lottare con le Red Bull sono state le Ferrari, nella prima metà dell’anno scorso e ora a Singapore. Con le nuove regole, la Red Bull è quasi imbattibile, ma se c’è qualcuno che può batterla, siamo noi“.

Fonte: Ansa

F1, la proposta pazza di Sainz: “Corriamo a Macao”

Sempre Sainz, nel corso di un’intervista rilasciata al podcast P1 with Matt and Tommy, ha lanciato una proposta suggestiva per un prossimo futuro gran premio da disputare su un circuito storico e mitico al tempo stesso per il mondo del motorsport, la pista di Macao:

“Secondo me potremmo correre una volta all’anno a Macao, venti piloti di Formula 1 tutti insieme. Credo che la pista di Macao sia diversa e potrebbe creare maggiore differenza tra i piloti, rispetto a quella che si viene a creare su un tracciato normale. Per esempio a Barcellona non penso che ci possa essere oltre mezzo secondo tra i piloti”

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