Come la giri e la volti, come la metti metti, vince sempre lui. Max Verstappen si prende la copertina anche quando parte nelle retrovie. Fa 50 vittorie in F1 condite da tre Mondiali. Eppure quella lenza di Lewis Hamilton ci ha provato in tutti i modi a vincere ad Austin ma non ce l’ha fatto. Idem la McLaren di Norris. Ci hanno sperato, solo a parole le Ferrari rimasta praticamente al palo come la pole di Leclerc, così come pure Sainz, impossibilitate a lottare per il podio. Li ritroveremo tutti o quasi senza dubbio tra i “top e flop” della domenica made in United States con le nostre pagelle rigorosamente a stelle e strisce.
- F1, pagelle Gran Premio Austin - USA
- GP Usa pagelle: il top dei top, Hamilton
- GP Austin pagelle, il flop dei flop: Ferrari, strategia suicida
- F1, prossima gara: c'è subito il Gp Messico, poi Brasile
F1, pagelle Gran Premio Austin – USA
- Max Verstappen (Red Bull) 50 e lode: il tassametro corre all’impazzata, sono già 50 vittorie ad appena 26 anni. Per metterci un po’ di pepe si macchia di track limit in qualifica, giusto per partire sesto e rendere il tutto meno scontato. La rimonta dura 28 giri prima di prendersi la vetta. Ci ha messo troppo, sta perdendo colpi l’olandese volante. Si scherza ovviamente, mostruoso è dir poco.
- Carlos Sainz (Ferrari) 7: fa il massimo con quello che ha. Come spesso capita se la Ferrari è forte l’altro fa pole e giri veloci, se la Ferrari fatica lui arriva davanti e raccoglie buoni punti. Ecco, le due facce della Ferrari. Il tutto dopo essersi sacrificato nella Sprint Race con le gomme soft.
- Charles Leclerc (Ferrari) 5: sceglie l’ora sbagliata per schiacciare un pisolino, proprio in partenza. Si fa infilare da Norris. A conti fatti e vedendo il prosieguo della gara l’errore diventa marginale in una domenica durissima per il monegasco che va alla deriva scegliendo col team la strategia sbagliata. Male, male per uno che sperava e ci aveva illusi di poter vincere.
- Lewis Hamilton (Mercedes) 10: Il Sir dei tempi migliori, quello che vinceva alla Verstappen di oggi praticamente. Lewis mette sull’asfalto del Texas, praticamente la moquette della sua seconda casa, una prestazione di grande spessore come solo i campioni e nel finale è quasi l’unico che crede di poter vincere ma ci è piaciuto che ci abbia provato.
- George Russell (Mercedes) 5: a questo giro l’inglese perde lo smalto dei giorni migliori, surclassato dall’altro inglese non a caso baronetto
- Lando Norris (McLaren) 8: pure lui come Leclerc all’inizio ed Hamilton alla fine, ha fatto più di un pensierino alla vittoria essendo stato in testa per metà gara. Ma contro quello là, quello che viene dall’Olanda e le vorrebbe vincere tutte, non c’è nulla da fare. Peccato per Lando che alla fine patisce più di altri e perde pure la seconda piazza.
- Fernando Alonso (Aston Martin) 4: marca male per Nando in questo finale di stagione, lui si batte sempre come un leone ma l’Aston Martin lo sta tradendo, lo lascia pure a terra. Periodaccio.
- Pierre Gasly (Alpine) 7: il solito garone dentro un pomeriggio caldo texano. Il primo degli altri non top team è quasi sempre lui. Notevole
- Sergio Perez (Red Bull) 6: segnali di risveglio del messicano che sente aria di casa, a due passi dal Messico dove si correrà domenica prossima, e mette in pista una gara finalmente su livelli almeno accettabili, quinto tra le due Ferrari, senza lode ma almeno per una volta senza infamia.
- Lance Stroll (Aston Martin) 7: per una volta è la sua la “verdona” che arriva a punti non quella dell’ingombrante asturiano. Giusto crocifiggerlo quando sbaglia e va piano, altrettanto giusto quando fa qualcosa di buono come oggi. Bentornato Lance!
- Yuki Tsunoda (AlphaTauri) 7,5: porta l’Alpha Tauri a punti, per lui un gran risultato vista che si sta giocando tanto, c’è chi lo vorrebbe confermato, chi in Red Bull al posto di Perez e chi addirittura a casa per far largo a Lawson. Insomma un punto che fa morale e non solo.
GP Usa pagelle: il top dei top, Hamilton
Il vecchio Re non ha abdicato, non lo ha mai fatto e nemmeno ci ha mai pensato, delusione di Abu Dhabi 2021 a parte. Sir Lewis ancora una volta ha fatto capire il suo valore semmai ce ne fosse stato bisogno. In questo finale di stagione è superlativo ai livelli di Verstappen considerando la differenza tra Red Bull e Mercedes.
GP Austin pagelle, il flop dei flop: Ferrari, strategia suicida
Alti e bassi, gioie (poche) e dolori. Un continuo saliscendi proprio come il circuito del COTA ad Austin. La SF23 continua a essere tutto e il contrario di tutto. Doveva patire la pista americana invece fa la pole con Leclerc e la prima fila per la Sprint Race. Allora si può vincere come a Singapore? Ci ha creduto lo stesso Charles, povero illuso. Ed invece una gara sempre in difesa come in Giappone e in Qatar nella completa impossibilità anche solo di lottare con Verstappen, Norris ed Hamilton. La Mercedes scappa via, e la McLaren è dietro ma più forte comunque da metà stagione in poi. Per non parlare della strategia specie quella con Leclerc, praticamente un harakiri
F1, prossima gara: c’è subito il Gp Messico, poi Brasile
La Formula 1 non si ferma in questa trasferta oltreoceano. Dopo la gara di Austin il circus si sposta immediatamente al Centro America per il Gran Premio del Messico che si correrà domenica prossima. A 4 gare dalla fine il “back-to-back-to-back” si chiuderà la settimana successiva in Brasile. Poi mancheranno solamente 2 gare alla fine, Las Vegas e Abu Dhabi con un Verstappen che non sembra mai sazio…
- 29 OTT – Gran Premio di Città del Messico – Città del Messico (Messico)
- 5 NOV – Gran Premio di San Paolo – San Paolo (Brasile)
- 18 NOV – Gran Premio di Las Vegas – Las Vegas (California – USA)
- 26 NOV – Gran Premio di Abu Dhabi – Isola di Yas (Abu Dhabi)