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F1 Imola, Hamilton rompe il silenzio sugli aggiornamenti Ferrari poi sbotta: "Non sono qui per il 7° posto"

A Imola Lewis Hamilton respira per la prima volta l'aria di casa Ferrari e la passione dei tifosi della rossa a cui chiede pazienza anche se sbotta sulle novità presunte e sui risultati che non arrivano

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Lewis Hamilton si aspettava di più dal suo primo periodo in Ferrari. Invece, il pilota inglese sta facendo fatica mettendo in campo tutta la sua esperienza quasi ventennale diffondendo calma e serenità soprattutto davanti ai microfoni. Il 40enne di Stevenage ha spostato il mirino sul suo primo Gran Premio di Imola da rosso purosangue. Nessuna pressione ma la pazienza dei più forti, nel tentativo di cambiare presto registro.

Imola dal passato al futuro

Il bilancio è magro. Lo sa Lewis Hamilton e lo sa anche la Ferrari che sul 40enne inglese ci ha puntato eccome non soltanto per questioni legate all’immagine e alla gloria passata. Alla vigilia del Gran Premio di Imola nel media day orfano di Charles Leclerc, il pilota inglese della rossa si abbandona ai ricordi dei tempi che furono, di quando venne in Italia da giovane kartista per vivere una delle esperienze più memorabili della sua vita.

La speranza che fa rima con pazienza

Ma più che ciò che fu fatto alla Ferrari interessa ciò che si farà. A partire proprio dal prossimo GP: “Vedo la passione, la speranza che si possa far bene, ma credo che sia importante chiedere pazienza, anche se io per primo non sono la persona più paziente. Non sono qui per la P7 o la P8” racconta Lewis Hamilton. Che poi aggiunge: “Ci vorrà un po’ di tempo per arrivare dove vogliamo e dobbiamo esserlo“.

Un problema su cui lavorare

A vederlo sembra quasi rigenerato Lewis Hamilton. Forse per l’effetto che esercita su di lui Imola. Restano però i problemi, uno in particolare sul quale l’inglese ha ammesso di lavorare in maniera specifica. Poi, però, il pilota si è chiuso in silenzio quando gli è stato chiesto di far capire quale fosse, sviando il discorso e attingendo a tutto il bagaglio di esperienza che ha a disposizione.

Per il resto la vettura garantisce ampi margini di miglioramento, come detto da Vasseur e come prova a confermare Hamilton che risponde quasi seccato a chi gli chiede di questa paventata nuova sospensione posteriore di cui si dice stiano lavorando a Maranello: Non so di cosa stiate parlando. C’è ancora molto potenziale da sfruttare nella monoposto. Spero che questo fine settimana si possa iniziare a fare un passo nella giusta direzione“.

Raggiungere la McLaren è un obiettivo difficile anche se non impossibile. Parlando del team, poi, Lewis Hamilton ha affermato che la collaborazione è positiva, pur ammettendo che la lotta per il Mondiale è quasi compromessa sebbene ci sia ancora un po’ di spazio per le sorprese. Stupire: la Ferrari ha preso un campione così proprio per riuscirci. Il tempo stringe ma non è ancora finito.

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