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F1, Sainz attende un segnale sul rinnovo, ma la Ferrari tace. E l'Audi è sempre più un'opzione per il 2026

Il contratto di Carlos Sainz jr. è in scadenza a fine 2024, ma dalla Ferrari non arrivano segnali per il rinnovo. E sullo sfondo c'è il progetto Audi 2026

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

In pista, più che la riconferma Carlos Sainz si sarebbe meritato quasi la prima guida Ferrari. Ma per entrare definitivamente nelle grazie della scuderia di Maranello avrebbe bisogno di qualcosa di più, quel qualcosa che Charles Leclerc agli occhi del management rosso sembrerebbe avere da sempre. E siccome a Sainz jr. il ruolo di comprimario sta stretto (lo ha detto a parole, lo ha ribadito in pista), pensare a un futuro lontano dalla Rossa non è affatto un pensiero campato per aria. Anche perché segnali tali da andare nella direzione opposta per ora non se ne scorgono.

Lo sponsor che saluta, Maranello che pensa a una sola punta

Il rinnovo pluriennale di Leclerc ha rappresentato un duro colpo per lo spagnolo. Che ha capito di essere marginale nei piani del Cavallino: con un contratto in scadenza a fine 2024, l’eventualità di un addio appare assai probabile. E lo è diventata ancora di più dopo l’addio di Estrella Galicia, uno degli sponsor più remunerativi di casa Ferrari (circa 9 milioni di euro all’anno), da sempre vicino alle sorti della famiglia Sainz, prima del padre impegnato nei rally e nelle Dakar, poi del figlio.

Un indizio che potrebbe far presupporre un cambio di strategia chiaro anche nell’impostazione del team: non più due guide equivalenti, ma un primo pilota (Leclerc) e una seconda guida, un po’ come avviene in RedBull con Verstappen e Perez, o in Mercedes con Hamilton e Russell. Tanto che si parla del giovane inglese Oliver Bearmen come futuro ferrarista, già assoldato nel ruolo di terzo pilota assieme ad Antonio Giovinazzi e Robert Shwartzman.

Sainz si aspetta riconoscenza dalla Ferrari

Sainz aspetta un segnale da Maranello, ma quel segnale è destinato a non arrivare. Anche se a parole Fred Vasseur ha sempre detto di aver offerto macchine equivalenti ai due piloti, la sensazione è che lo spagnolo sia stato sempre un gradino sotto a Leclerc. Nonostante l’unica vittoria della stagione 2023 sia arrivata proprio grazie a Carlos jr. nella notte di Singapore, unica gara non griffata RedBull di un campionato altrimenti dominato dalle vetture austriache.

E nonostante nei numeri i tre anni di Sainz siano da considerare equivalenti a quelli fatti registrare dal monegasco, che seppur avanti nel computo delle vittorie (3 a 2), dei podi complessivi (18 a 16) e dei punti conquistati (673 a 610) non è che abbia fatto il vuoto dietro di sé.

Lo sviluppo della vettura 2024 dirà però qualcosa di più sulle reali intenzioni di una Ferrari che si troverà di fronte a un bivio: tentare di rinnovare ancora Sainz, aspettando che cresca qualche giovane (vedi Bearman), oppure optare subito per un cambio radicale, senza attendere oltre.

Audi e la famiglia Sainz: un legame che va oltre lo sport

Per lo spagnolo, che a settembre compirà 30 anni, non è una situazione semplice. Sa bene che la sua avventura in Formula Uno è giunta in prossimità di uno snodo cruciale: ha l’età giusta per poter pensare in grande, esperienza da vendere e pure qualità che tutti gli attribuiscono. Ma dovrà cercare probabilmente di metterle in mostra altrove, se vorrà ambire anche a diventare un campione del mondo.

Chissà se nei suoi pensieri non ci siano i quattro cerchi di Audi, che nel 2026 farà il suo ritorno nel circus: Audi è legatissima alla famiglia Sainz, con Carlos senior che ha recentemente portato la casa tedesca al successo nell’edizione 2024 della Dakar. Accostare anche il figlio, per giunta nel momento in cui il colosso dell’automobile metterà piede in Formula Uno, è il minimo che si possa fare.

Per questo nella sua testa Sainz jr. vorrebbe provare a strappare un rinnovo almeno di un anno in Ferrari, prolungando la permanenza fino al 2025, e poi consegnarsi anima e corpo al nuovo progetto Audi. Oppure dovrà cercarsi una sistemazione “in parcheggio” nella stagione 2025, tenendo però aperta la porta al grande accordo. Per ora sono solo ipotesi, ma più che mai fondate.

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