È un Fabio Capello a tutto campo quello che si racconta, e racconta calcio, tra aneddoti e pareri personali, ai microfoni del quotidiano sportivo spagnolo Marca. L’ex allenatore non lesina in ricordi e scoop inediti, togliendosi anche lo sfizio di rifilare qualche bordata ben assestata ad arbitri e nuove proprietà del calcio, in particolar modo, a quelle di Roma e Milan per gli addii serviti “senza rispetto” a José Mourinho e Paolo Maldini.
- Capello e l'aneddoto choc su Zidane al Milan
- Ancellotti, e il dualismo tra Bellingham e Mbappé
- Il duro attacco di Capello agli arbitri
- Capello contro le proprietà di Roma e Milan
Capello e l’aneddoto choc su Zidane al Milan
Mai banale, Fabio Capello si confessa a Marca e regala un’intervista fiume carica di spunti interessanti, a partire dal primo addio al Real Madrid quando: “Chiesi al presidente delle Merenguens di lasciarmi andare, nonostante il contratto di tre anni in essere, perché mi aveva chiamato Berlusconi che aveva bisogno di me. La mia carriera era iniziata con lui e dovevo aiutarlo… mi sentivo in debito con lui“.
Poi, Capello rivela un aneddoto choc sul Milan e Zidane: “Quando ero in rossonero abbiamo giocato contro il Bordeaux, che aveva tra le sue file un certo Zidane. Noi, però, in quel ruolo avevamo già Donadoni. Ci serviva un attaccante e, così, lasciammo Zidane…“.
Ancellotti, e il dualismo tra Bellingham e Mbappé
Sull’attuale tecnico del Real, Capello non ha dubbi: “Ancelotti è il numero uno al mondo. Ha vinto ovunque e lo ha fatto perché è intelligente e non ha un sistema di gioco, ma sa adattarsi ai giocatori che ha in squadra. Ha capito che non si può giocare sempre allo stesso modo”. Restando in casa Blancos, Capello non nasconde lo stupore per l’esplosione di Jude Bellingham: “Non lo avrei mai detto… è stato incredibile, anche perché gli inglesi hanno sempre problemi quando lasciano l’Inghilterra. Insieme a Mbappé, credo che nei prossimi anni potrà replicare la sfida a distanza che ha visto protagonisti Messi e Cristiano Ronaldo“.
Il duro attacco di Capello agli arbitri
In tema di arbitri, Capello va giù pesante e sottolinea: “Arbitri? Non me lo dite, con quello che abbiamo in Italia… potremmo stare qui a parlare per due ore. Detto questo, credo che il fatto che molti arbitri non siano stati giocatori influisca sul loro modo di prendere le decisioni in campo. Non conoscono quali movimenti occorre fare per compiere una giocata e questo vuol dire tanto. Secondo me, al VAR dovrebbe sempre esserci anche un ex giocatore. Però, gli arbitri sono così, c’è il loro mondo e tutto il resto. Esigono rispetto, ma non vogliono sapere altro e, alla fine, falliscono”.
Capello contro le proprietà di Roma e Milan
Infine, come già fatto a Sky, Capello coglie l’occasione per rifilare una stoccata alle proprietà di Roma e Milan: “Non c’è rispetto. Non puoi licenziare Mourinho e dirglielo nello spogliatoio, così come non puoi cacciare Maldini così. Si parla tranquillamente e si decide insieme, questo secondo me è rispetto ed educazione, no come stanno facendo e come ha fatto anche la Lehman Brothers con i suoi dipendenti. È il loro stile, il loro mondo degli affari, ma non lo capirò mai“.