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Fallimento Juve, la prima epurazione la fanno i tifosi: tutti i nomi dei colpevoli

Social della Juventus presi d'assalto dai tifosi delusi e arrabbiati per il fallimento e la crisi di una squadra e di una società che da Allegri ad Agnelli non riesce a reagire. Tutti i colpevoli e responsabili

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Rivoluzione, rinnovamento, epurazione. La crisi senza fine della Juventus 2022/23 fuori dalla Champions, con il pass per l’Europa League non così scontato e a 10 punti dal Napoli in campionato, impone grandi riflessioni in casa bianconera. Dal fischio finale dopo il flop di Lisbona, a dire il vero già a fine primo tempo su un deludente e deprimente 3-1 per i portoghesi, i social della Vecchia Signora sono in preda ad una bufera di commenti che investe ovviamente i maggiori responsabili: dal presidente Agnelli all’allenatore Allegri passando per i colpevoli indiziati numero uno.

Crisi Juventus: quanti errori da Agnelli ad Allegri

Il momentaccio della Juventus impone grandi e piccole riflessioni. Ma anche di decisioni perchè così, un paio di vittorie e poi magre e sonore sconfitte, non si può andare avanti. A breve, medio e lungo termine. Un’analisi che investe la situazione attuale per evitare il tracollo; quella in vista del mercato di gennaio per provare a raddrizzare la baracca; quella con orizzonte sulla prossima stagione per evitare di ripetere gli errori e invertire il trend degli ultimi anni.

Juve, quanto manca Marotta e l’operazione Ronaldo

Lo rimarca Ivan Zazzaroni nel suo editoriale sul Corriere dello Sport di oggi dal titolo emblematico “Juve, il prezzo dei nove scudetti” in cui parte dall’origine del mal di Juventus che risiede proprio nella coda di una striscia vincente in Italia mai vista, 9 scudetti conditi da Coppe Italia e Supercoppe Italiane.

Può anche essere considerato il prezzo dei nove scudetti consecutivi ancorché presentato in discreto ritardo. Dal troppo al niente, dal dominio nazionale al fallimento europeo, dalle scelte ripetutamente centrate all’azzardo Ronaldo, dall’upgrade mancato a una serie di errori di valutazione e imprevisti e sfighe che ha prodotto un drammatico ridimensionamento di obiettivi, consensi e risorse. A Lisbona la Juve ha conosciuto l’inferno.

La Juve ha dilapidato in poche stagioni un vantaggio abissale nei confronti del resto d’Italia, che le consentiva di stare al banchetto della Champions da protagonista sfiorandola in un paio di occasioni, ma anche con partite memorabili, anche se finite male, a Monaco di Baviera o a Madrid. L’all-in con Ronaldo è costato tanto, economicamente e non solo visto che la Juve proprio sull’operazione Cr7 ha rotto definitivamente con Marotta poi andato a fare le fortune dell’Inter. Per non parlare poi delle discutibili scelte sulla panchina: da Allegri a Sarri e ritorno passando per il neofita Pirlo. Coerenza e progetto questi sconosciuti.

Fallimento Juve, tifosi: “Basta Bonucci, Paredes e Di Maria”

Spulciando i social dei tifosi bianconeri da due giorni a questa parte la squadra bianconera, è in trend topic ma non con un solo nome ma con diversi. Sono tutti i presunti colpevoli di questo fallimento, per qualcuno annunciato, per altri brutta cattiva sorpresa dopo una campagna acquisti che sembrava dovesse rilanciare le ambizioni della Juve.

Allegri e Agnelli colpevoli n°1 della crisi Juventus

Sui due maggiori colpevoli per i tifosi non ci sono dubbi. Presidente e allenatore occupano la prima fila di una griglia di responsabilità. Tanto che accanto all’hashtag annoso #AllegriOut da diverso tempo è spuntato quello #AgnelliOut in cui si chiede a gran voce alla proprietà bianconera, Elkann ed Exor, di sollevare dall’incarico il presidente bianconero autore in prima linea di molte delle ultime scelte, tra cui quella di riportare Allegri sulla panchina bianconera.

Juve, dai social: “basta vecchia guardia, da Bonucci a Cuadrado”

Bonucci, immagine di una Juve che non c’è più. L’immagine, reiterata di Bonucci che sbaglia a ripetizione, dal Milan contro Diaz, “all’assist” per il 4-1 del Benfica, campeggia su molte bacheche dei tifosi della Juve che ne chiedono la testa. A dire il vero da tempo. Sul capitano pesa come un macigno, a differenza di altri senatori, la sua “scappatella” a Milanello per vestire la maglia del Milan, quel gol con esultanza allo Stadium. Mai perdonato, ora è divenuto insopportabile per il tifo bianconero: “Da panchinare fino a fine contratto” scrivono alcuni, “preferisco giocare tutta la stagione con Gatti e Rugani” rincarano altri.

Cuadrado inguardabile, basta Juan e grazie” è un altro dei leit motiv dei social a tinte bianconere. Il colombiano che la scorsa estate ha esercitato l’opzione presente sul suo contratto per rinnovare un’altra stagione è lontano parente di quello che sapeva fare la differenza, in positivo. “Ora invece la fa in negativo” accusa un tifoso con l’immagine del fallo di mano e amnesie difensiva costata il rigore del 2-1 col Benfica vanificando il pari di un attimo prima.

Di Maria e Paredes via dalla Juventus: tifosi scatenati

Altro che il nuovo che avanza, anzi nel caso della Juve che viene ricacciato al mittente. I tifosi chiedono a gran voce che già a gennaio i due argentini, Di Maria e Paredes che avrebbero dovuto fare la differenza riportando la Juve agli antichi splendori facciano le valigie, o meglio non tornino proprio dal Mondiale. Quasi una telenovela il loro arrivo. E dire che la Juve si era liberata di Dybala per accogliere El Fideo.

Perchè i tifosi della Juve odiano Di Maria.

La società gli aveva offerto due anni di contratto, Angel Di Maria aveva rifiutato, firmando per la Juve solo per un anno quasi esclusivamente per preparare il Mondiale con l’Argentina. Poi i continui infortuni, il rosso senza senza rimediato a Monza, la foto con la maglia argentina sui social pensando esclusivamente al Qatar e infine le parole sulla voglia di tornare al Rosario per chiudere la carriera. Tanti, troppi spunti per suscitare l’ira dei tifosi: “Basta, accontentiamolo! Da mandare in Argentina domattina” scrivono in molti.

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