Gli manca solo l’ultimo scalpo, quello dell’Inter. Dopo aver travolto la Juventus e rafforzato le possibilità dell’Atalanta di vincere lo scudetto, Gian Piero Gasperini attende la visita dell’Inter per tentare l’aggancio in vetta (se il Napoli non dovesse battere il Venezia). Sarebbe l’ultima vendetta del tecnico di Grugliasco, che chiuderebbe i conti con il passato e con quell’esonero subito nel 2011 dopo soli 73 giorni di lavoro.
- L'Inter, la bestia nera di Gasperini
- Gasperini all'Inter, l'inizio di un rapporto sbagliato
- Gasperini-Inter, fine della storia
- Gasperini, la rinascita e il ciclo d'oro all'Atalanta
L’Inter, la bestia nera di Gasperini
Gian Piero Gasperini aspetta il suo momento da 14 anni. Quell’esonero vissuto all’Inter rappresenta, ancora oggi, l’unico vero fallimento della sua carriera. Una macchia da cancellare, magari strappando lo scudetto dal petto dei rivali per cucirselo addosso: sarebbe un miracolo sportivo, un capolavoro indiscusso, un trionfo senza precedenti.
Ma c’è un problema: Gasperini non batte l’Inter dal 2018 (4-1 firmato da Hateboer, Mancini, Djimsiti e dal Papu Gomez) e nelle ultime 5 gare disputate a Bergamo sono arrivati soltanto 2 pareggi, a fronte di 3 vittorie interiste. Il bilancio s’aggrava se si considerano tutte le sfide affrontate da quando allena l’Atalanta: in 19 occasioni, sono maturate appena 2 vittorie, ben 11 le sconfitte (6 i pareggi).
Gasperini all’Inter, l’inizio di un rapporto sbagliato
Una bestia nera, insomma. Quasi una maledizione che aleggia da 14 anni sulla testa di Gasperini, il prescelto di Massimo Moratti nel 2011 per ricostruire l’Inter post-triplete, reduce dalla stagione in chiaroscuro vissuta con Rafa Benitez e Leonardo: i nerazzurri salirono sul tetto del mondo grazie al 3-0 rifilato al Mazembe in finale di Coppa Intercontinentale, ma terminarono il campionato al secondo posto alle spalle del Milan di Massimiliano Allegri e Zlatan Ibrahimovic.
Gasperini veniva da quattro anni e mezzo di grandi cose al Genoa: una promozione dalla B nel 2007, un quinto posto nel 2009 con tanto di qualificazione in Europa League, fino all’esonero rimediato nel novembre 2010. Moratti non transige: è lui il tecnico giusto per l’Inter, chissenefrega del suo passato alla Juventus, mai sopportato dai tifosi nerazzurri.
Quando Gasperini arriva all’Inter, il club di Moratti è ancora ai vertici del calcio italiano ed è campione del mondo in carica. Ma qualcosa sta cambiando. Il gruppo storico del triplete perde pezzi: Materazzi si ritira, Eto’o e Pandev vanno via. Il mercato regala qualcosa, ma il ricambio generazionale non convince: Jonathan, Ricky Alvarez, Castaignos sono i colpi di quell’estate, semplici scommesse e si riveleranno sbagliate. Dall’Atletico Madrid arriva Forlan, ma sarà un flop pure lui.
Gasperini-Inter, fine della storia
La prima delusione a Pechino, il 6 agosto 2011: Supercoppa Italiana contro il Milan, Sneijder, uno dei superstiti dell’Inter di Mourinho, illude, ma nella ripresa Ibrahimovic e Boateng regalano il trofeo ai rossoneri. L’esordio in campionato va pure peggio: Inter-Palermo, Milito fa doppietta, ma i rosanero si impongono al “Barbera” con un rocambolesco 4-3.
Gasperini è già sulla graticola e non c’è riscatto: il 14 settembre, al debutto in Champions League, l’Inter stecca pure contro il Trabzonspor e perde un’altra partita. La fiducia vacilla, quasi sparisce. Troppo spregiudicato il gioco di Gasperini per una squadra svuotata dopo i successi dei due anni precedenti. Non gli viene dato il tempo per amalgamare un gruppo rinnovato e ricostruito male. La difesa a tre affonda, il rapporto con la squadra latita.
Lo psicodramma si consuma a Novara, dopo lo 0-0 all’Olimpico contro la Roma, che sarà l’unico punto conquistato da Gasperini sulla panchina dell’Inter. Sul campo dei piemontesi, tornati in Serie A dopo 55 anni, la barca affonda definitivamente: 3-1 per il Novara e titoli di coda sulla breve e sfortunata esperienza di Gasperini nella Milano nerazzurra.
Dopo appena 73 giorni dal suo arrivo, il tecnico di Brugliasco viene esonerato con un bilancio pesante: 4 sconfitte e un pareggio, il peggiore avvio di stagione degli ultimi 80 anni della storia interista. Era accaduto nel 1941-1942 e l’Inter si chiamava ancora Ambrosiana.
Gasperini, la rinascita e il ciclo d’oro all’Atalanta
La carriera di Gasperini ricarburerà a rilento: un altro esonero a Palermo (ironia del destino subito dopo il ko contro l’Atalanta), il ritorno al Genoa riportato in Europa League (che non disputerà per la mancata concessione della licenza UEFA) e l’approdo all’Atalanta il 14 giugno 2016.
Il resto è storia recente: gli orobici, freschi di trionfo in Europa League, non sono mai stati così vicini a giocarsi lo scudetto. Manca solo un ultimo tassello per comporre un mosaico bellissimo, un ultimo passo per chiudere i conti con il passato e con quel torto subito, che Gasperini non ha mai dimenticato.