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Giro d'Italia, 6a Tappa, vince Groves nella giornata dei colpi di scena: cadute, neutralizzazioni e finale thriller

Succede di tutto nella Tappa 6 del Giro d'Italia, la lunga Potenza-Napoli di 227 km. Una caduta neutralizza la corsa, si ritira Hindley, un manifestante si lancia sul gruppo e la volata è da brividi

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

La giornata più lunga del Giro d’Italia 2025, in tutti i sensi: non solo per l’estensione della tappa odierna, la Potenza-Napoli da ben 227 km (massima distanza per una frazione della corsa rosa quest’anno), ma anche per i colpi di scena consumatisi sull’asfalto ben catramato (complimenti alle amministrazioni territoriali, che quando passa il Giro provvedono a bitumare) ma reso viscido dalla pioggia.

Una maxicaduta all’altezza di Baiano, dopo aver scollinato l’ultimo Gran Premio della Montagna della sesta tappa, sconvolge la gara, con gli organizzatori e la giuria che hanno provveduto giustamente a neutralizzare la corsa. E mentre un nome eccellente come quello di Jai Hindley (gregario di lusso di Primoz Roglic) è stato costretto al ritiro, il finale pur rispettando i pronostici di un arrivo in volata ha regalato ulteriori brividi nello sprint ristretto. A spuntarla Kaden Groves, ma come vedremo oggi in palio c’era solo il successo di tappa.

Tappa 6, la caduta che ha stravolto la corsa di oggi e il ritiro di Hindley

La corsa stava procedendo sostanzialmente tranquilla, con due fuggitivi con un guadagno sui 50 secondi rispetto al gruppo, ovvero Taco van der Horn per l’Intermarché-Wanty (già vincitore di tappa nel Giro 2021 e recentemente ventesimo alla Parigi-Roubaix 2025) ed Enzo Palemi della Groupama-FDJ.

Ma all’altezza dei -69 km c’è stata una caduta nel gruppo che ha coinvolto diversi corridori, in primis l’ex vincitore del Giro 2022 Jai Hindley, rimasto poi a bordo strada seduto e visibilmente sotto choc. Pallido come la calce, l’australiano è stato poi condotto in ambulanza verso il centro medico di Caserta (dove è stato diagnosticato un trauma cranico commotivo) e costretto quindi al ritiro.

Nel sinistro sono rimasti coinvolti altri corridori (inclusi uomini da classifica), dalla maglia rosa Mads Pedersen ad Adam Yates, passando per Richard Carapaz, Derek Gee, Lorenzo Fortunato e Jan Tratnik. L’impiego delle ambulanze all’altezza del chilometro 154 ha imposto la neutralizzazione della corsa, dal momento che i mezzi non potevano essere disponibili per gli altri corridori davanti.

La ripartenza della tappa (neutralizzata)

Seguono minuti concitati, con la giuria e gli organizzatori alle prese con un busillis da dipanare proprio nella tappa più lunga del programma di quest’anno e con più di una sessantina di chilometri ancora da disputare (e due corridori in fuga).

Alla fine la tappa è stata fermata tout court ai -66, con tutto il gruppo – fuggitivi inclusi – radunati in un tratto della strada. Dopo diversi confronti si è deciso quindi di procedere con la neutralizzazione della tappa, annullando i distacchi, gli abbuoni e i punti assegnati al traguardo per la maglia ciclamino. Si è ricomposta la corsa (con alcuni corridori visibilmente fasciati ed acciaccati, come Busatto e Fortunato), ripartendo da Nola e dal momento prima della caduta, ovvero con i due fuggitivi con un vantaggio di 50 secondi sul gruppo e 58 km da affrontare con in palio giusto la vittoria odierna al traguardo.

Groves vince la volata, ma sino alla fine non sono mancati i colpi di scena

Ai -4 km van der Horn e Palemi hanno conservato una ventina di secondi scarsi di vantaggio sul gruppo, con i treni di un gruppo ristretto (gli uomini di classifica, saggiamente, hanno preferito tirare i remi in barca considerata la neutralizzazione) pronti ad incombere. E difatti alla fine sono stati ripresi, ma subito dopo Wout van Aert ha provato a beffare tutti con un attacco, poi neutralizzato dal ristretto plotone dietro di lui.

Ma a Napoli non mancano gli ultimi colpi di scena: all’altezza degli ultimi due chilometri dei manifestanti si sono lanciati sul gruppetto col rischio di provocare una strage a ranghi compatti.

Sul Lungomare Caracciolo, verso il traguardo, il gruppetto dei velocisti e dei loro ultimi uomini se la vede poi brutta andando a stringersi in maniera avventata alle transenne a bordo strada sulla sinistra. Alla fine Groves è riuscito ad avere la meglio (bis al Giro dopo il successo di tappa nel 2023). Secondo posto dietro al corridore della Alpecin-Deceuninck per Milan Fretin della Cofidis, terzo Paul Magnier della Soudal Quick-Step. Retrocesso Matteo Moschetti dopo il contatto con Olav Koij sulle transenne.

Pedersen leader della generale, domani salite dure sull’Appennino

Non cambia ovviamente la classifica generale, con Pedersen che resta maglia rosa con un vantaggio di 17 secondi su Roglic. Domani giornata impegnativa (come se quella di oggi fosse stata una passeggiata sul velluto) con la Castel di Sangro-Tagliacozzo, tappone appenninico con quattro GPM, di cui un arrivo in salita di prima categoria: si prevedono scossoni in classifica.

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