Si dice che vincere soffrendo accresce la soddisfazione per il risultato raggiunto: la verità è che Jannik Sinner avrebbe fatto volentieri a meno di rimanere due ore e 14 minuti sul centrale di Halle a battagliare con Fabian Marozsan per un posto nei quarti di finale dell’ATP 500 tedesco. L’ungherese ha costretto il numero 1 al mondo al terzo set, rimanendo aggrappato alla partita fino all’ultimo. Jannik l’ha spuntata ma, come contro Tallon Griekspoor, non l’ha fatto in modo schiacciante. Non ha giocato (ancora) da numero 1, insomma. Anche se a fine gara l’azzurro ha spiegato con serenità il perché e non è apparso per nulla preoccupato.
- Sinner, altri punti con capriola contro Marozsan
- L'ammissione di Jannik: "Sull'erba ci vuole tempo"
- Sinner e l'inedita discussione con l'arbitro Janzen
Sinner, altri punti con capriola contro Marozsan
Tre set belli intensi per Jannik: 6-4 6-7 6-3 il punteggio, con Marozsan che non ha mollato neppure sotto 5-1 al terzo, andando a strappare a zero il servizio a Sinner. Partita in cui comunque l’italiano ha dato ancora una volta spettacolo, piazzando in un paio di circostanze dei punti incredibili, recuperando da situazioni estreme grazie a delle rocambolesche capriole, proprio come aveva fatto nella precedente sfida contro Griekspoor. Increduli ed entusiasti in telecronaca Elena Pero e Stefano Pescosolido, che hanno raccontato il match per Sky.
L’ammissione di Jannik: “Sull’erba ci vuole tempo”
Al termine della partita Sinner, impegnato in serata anche nel doppio in coppia con l’amico Hubert Hurkacz, ha analizzato la sua prestazione spiegando che qualche problemino sull’erba in effetti l’ha avvertito: “Le prime due partite sull’erba non sono mai facili, è una superficie diversa, anche se vinci in due set non è detto che sia stata una partita facile. Fabian ha grande talento e lo ha dimostrato, sono contento di essere ai quarti. Sull’erba bisogna cambiare un po’ di più, la prima palla funziona, sulla seconda devo cambiare un po’ ed essere un po’ più aggressivo”. Quindi i complimenti all’ungherese: “Ha già battuto giocatori incredibili, sapevo che avrei dovuto giocare bene. Dopo due set molto equilibrati, ho cercato di essere più aggressivo nel finale”.
Sinner e l’inedita discussione con l’arbitro Janzen
Avevate mai visto Sinner discutere con un giudice di sedia? Neanche noi. Ma ad Halle è successo. Sul punteggio di 4-1 nel terzo set, con palla break a favore di Jannik, un dritto di Marozsan è finito sulla linea di fondo, forse oltre. L’azzurro ha risposto e il suo colpo, a sua volta, è finito fuori. Sinner ha fatto cenno all’arbitro di voler rivedere, ma il signor Timo Janzen, tedesco, gli ha spiegato che non era possibile: avrebbe dovuto fermare il gioco ed effettuare la richiesta in tempo reale. Sinner è apparso perplesso, ha fatto una smorfia, poi non ha perseverato nella polemica: il suo stile e la sua educazione, del resto, sono già proverbiali.