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Italia, 5 gli azzurri inginocchiati: la spaccatura. Parla Gravina

Solo 5 azzurri si sono inginocchiati prima della sfida vinta contro il Galles: chi sono e perché lo hanno fatto

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A colpire l’attenzione mediatica, nei secondi preliminari al fischietto di avvio di Italia-Galles è stato il gesto degli azzurri che, per la prima volta dal via degli Europei, contro il Galles, si sono inginocchiati. Anche cinque giocatori dell’Italia prima del calcio d’inizio della partita si sono messi in ginocchio per sostenere Black Lives Matter, il movimento attivista nato negli Stati Uniti e impegnato nella lotta contro il razzismo. Sul tema si è espresso il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, precisando che ogni calciatore è libero di esprimersi aderendo o meno.

La scelta degli azzurri

A compiere il gesto prima di Italia-Galles sul prato dell’Olimpico di Roma sono stati Federico Bernardeschi, Andrea Belotti, Emerson Palmieri, Matteo Pessina (protagonista della serata) e Rafael Toloi, mentre gli altri giocatori dell’Italia non hanno imitato i compagni, forse anche per una indecisione dell’arbitro. La Nazionale del Galles invece si è inginocchiata compatta, come già era avvenuto nelle altre partite.

Va sottolineato che la scelta rimane individuale e che si tratta della prima volta per l’Italia, perché i cinque che hanno deciso di inginocchiarsi non erano mai partiti titolari fino a questa partita.

“Non mi sono ricordato in quel momento — ha ammesso a fine match Pessina in conferenza stampa —, ma poi mi sono reso conto e un secondo dopo l’ho fatto anche io”.

In effetti, l’impressione al momento del gesto era che alcuni azzurri non avessero compreso pienamente che cosa stesse accadendo, complice anche una certa indecisione dell’arbitro. Anche Bonucci si era espresso sul tema, interpellato su una delle problematiche che più hanno segnato questi ultimi anni.

L’opinione di Claudio Marchisio, commentatore Rai

Claudio Marchisio, commentatore di Euro 2020 per la Rai, ha espresso la sua idea su questa posizione e la libertà di inginocchiarsi o meno:

“C’è libertà di scelta, ma sarebbe stato meglio vederli tutti inginocchiati”, ha evidenziato l’ex campione della Juventus, oggi imprenditore nel settore della ristorazione, opinionista e commentatore sportivo.

Il gesto ha suscitato non poco clamore sui social e non solo in Italia, dividendo su come e quando e anche sulla motivazione dell’inginocchiarsi o meno in questi campionati europei.

La posizione espressa dal presidente Gabriele Gravina

“Giocatori inginocchiati per il Black Lives Matter? Massimo rispetto per tutte le forme di dimostrazione contro la discriminazione razziale. Noi non imponiamo nulla, noi lasceremo liberi i nostri ragazzi”, ha dichiarato il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, commentando il pre partita di Italia-Galles in cui, dopo l’ok della Uefa, alcuni azzurri si sono inginocchiati.

“Chi conosce la Figc – ha aggiunto Gravina alla conferenza stampa di chiusura di Casa Azzurri – sa che noi poniamo in essere ogni attività contro ogni forma di razzismo. Questo non può essere frutto di imposizione, ognuno assume le sue convinzioni attraverso le sue sensibilità più o meno tangibili. Con i ragazzi ne avevamo parlato, sapevamo che il Galles lo avrebbe fatto ed era previsto nel protocollo pre gara. I ragazzi sono stati liberi, qualcuno si è inginocchiato e altri hanno applaudito come i tifosi”.

La scelta delle altre Nazionali

Le altre Nazionali non hanno tenuto la medesima linea: se il Belgio partecipa in modo compatto, per esempio i giocatori della Russia sono rimasti tutti in piedi. Sul tema, si è espresso in conferenza stampa anche Romelu Lukaku, l’attaccante belga dell’Inter:

“Io non mi inginocchio soltanto in segno di solidarietà verso la campagna Black Lives Matter. Io sono contro ogni tipo di discriminazione, ad esempio anche quelle di genere sessuale o di altro tipo. Bisogna rispettare tutti, per me è la cosa più importante. I russi non si sono inginocchiati? Non ho guardato a cosa hanno fatto gli altri, anche se poi con me qualcuno della Russia si è scusato”.

La Francia, invece, ha modificato la propria scelta dopo le proteste in patria e hanno deciso di non inginocchiarsi più. Il dibattito si era acceso anche in Inghilterra ed era intervenuto anche il premier Boris Johnson.

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