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Inchiesta Juve, cosa cambia dopo la sentenza del Consiglio di stato: le prossime tappe

La partita tra la Juve e la Figc prosegue. Il Consiglio di Stato si esprimerà in via definitiva sulle richieste dei legali bianconeri il prossimo 23 marzo. Ma la 'carta Covisoc' non sembra decisiva.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Tanto rumore per nulla. La ‘carta Covisoc’, il documento a lungo bramato dai legali della Juventus e gelosamente custodito dalla Figc, in realtà non dovrebbe costituire la chiave di volta dell’inchiesta plusvalenze. La sentenza del Consiglio di Stato, che ha bocciato il ricorso degli avvocati di Gravina e intimato alla Federcalcio di consegnare la carta alla Vecchia Signora, non è però l’ultimo atto di una vicenda che si preannuncia ancora lunga e tortuosa.

Juve, le conseguenze della decisione del Consiglio di Stato

Ieri il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso con cui la Figc chiedeva la sospensiva dei due pronunciamenti del Tar del Lazio, che imponevano alla Federazione di consegnare il documento citato dal procuratore Chiné nel deferimento della Juventus e a lungo richiesto dalla difesa bianconera. In realtà la partita al Consiglio di Stato è ancora in corso. Il decreto di ieri è stato firmato dal presidente della Sezione Quinta, Paolo Giovanni Nicolò Lotti, ma una decisione collegiale è attesa per il prossimo 23 marzo. Ormai il documento è stato consegnato alla Juve: allora perché è importante l’udienza del 23? Per le prossime carte. I legali bianconeri, infatti, potrebbero chiedere altri documenti riservati, eventualità che la Figc intende escludere.

Nella ‘carta Covisoc’ non c’è “notitia criminis”: Juve gelata

Ma cosa c’è scritto nella tanto discussa ‘carta Covisoc’, inviata dal procuratore Chiné al presidente Covisoc Boccardelli il 14 aprile 2021 ? La Juve non è mai nominata nelle sei pagine del documento, a differenza di Chievo, Cesena, Perugia e Atalanta. C’è un accenno alla “necessità di indagare su casi che fanno ragionevolmente ritenere la sussistenza di operazioni di scambio di calciatori fra due o più società professionistiche, in termini di sistematicità delle medesime operazioni di mercato, non già un’episodica operazione, finalizzati a sopravvalutare i dati di bilancio delle medesime società mediante, appunto, il sistema delle ccdd. Plusvalenze”. Frasi che mostrano l’assenza di quella “notitia criminis” che, come sostenuto dai legali bianconeri, avrebbe compromesso i tempi procedurali.

Le prossime tappe: Consiglio di Stato e Collegio di Garanzia

Che succede ora? La prossima tappa importante è dunque l’udienza collegiale del Consiglio di Stato del 23 marzo, che dovrebbe fare chiarezza sulla legittimità delle richieste della Juve in merito ai documenti a disposizione della difesa: oltre alla ‘carta Covisoc’ del 14 aprile 2021, infatti, i legali della Signora potrebbero chiedere la carta precedente, la comunicazione di Boccardelli a Chiné del 31 marzo 2021. Forte è l’irritazione di Gravina per la violazione della clausola compromissoria da parte della Juventus, col ricorso al Tar avvenuto prima della conclusione dei processi sportivi in corso. E a proposito di processi, spetterà poi al Collegio di Garanzia valutare se confermare o annullare il -15 in classifica nella seduta che dovrebbe svolgersi prima di Pasqua.

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