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Inchiesta Juve, cosa rischia il club bianconero e come funziona l’afflittività

Sarà il paradigma dell'afflittività a quantificare i punti di penalizzazione da infliggere alla Juventus nel terzo processo plusvalenze: tutti gli scenari e i rischi.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Non c’è due senza tre. Dopo essere uscita indenne, come altri club, dal primo processo plusvalenze e aver rimediato il -15 in classifica al termine del secondo, la Juventus è attesa ora dal terzo processo per gli illeciti venuti allo scoperto nell’ambito dell’inchiesta Prisma. Il Collegio di Garanzia presso il Coni ha “ripassato la palla” alla Corte Sportiva d’Appello, con una serie di indicazioni. Che succede ora? Cosa rischia il club bianconero? E come funziona l’afflittività, concetto giuridico che è alla base dei provvedimenti di penalizzazione della giustizia sportiva?

Inchiesta Juve, le indicazioni del Collegio di Garanzia

Nell’annullare (momentaneamente) la penalizzazione e nell’invitare la Corte Sportiva d’Appello a rimodulare i provvedimenti nei confronti della Juve, il Collegio di Garanzia presso il Coni ha stralciato la posizione di alcuni dirigenti, Nedved compreso, ma ha confermato la violazione dell’articolo 4, il più pesante, quello relativo alla lealtà sportiva. I reati di cui la Juve è colpevole non sono di natura amministrativa, punibili dunque con ammende. Dei punti saranno tolti, probabilmente meno rispetto al -15 di gennaio, vista anche l’esclusione dalla responsabilità di alcuni membri del Cda. Ma quanti?

Processo al club bianconero: il paradigma dell’afflittività

È qui che entra in gioco l’afflittività. Nel calcio una penalizzazione deve avere conseguenze per chi la subisce, almeno quando il provvedimento arriva a campionato in corso. Penalizzare di 10 punti una squadra che in classifica ha un vantaggio di 20, non avrebbe senso. Probabile, dunque, che nel terzo processo plusvalenze alla Juve possano essere tolti i punti che le occorrono per andare in Champions. Otto, nove, dieci: chissà. Per avere un quadro preciso i giudici dovrebbero aspettare la fine del campionato. Del resto, questo fu il ragionamento che portò a gennaio a inasprire l’iniziale richiesta del procuratore Chiné: da -9 a -15. Anche se poi le “motivazioni” fornite dalla Corte presieduta da Torsello non sono state ritenute adeguate dal Collegio di Garanzia.

Juve, penalizzazione in classifica per il prossimo campionato?

Il processo plusvalenze s’intreccia però ai deferimenti in arrivo per la manovra stipendi e per le partnership opache con altri club. Iter che, in questo caso, potrebbe essere completato oltre la fine della stagione, sforando addirittura nella prossima. Il rischio per la Juve è di subire una pena afflittiva per questo campionato per il caso plusvalenze (la perdita del piazzamento in Champions o nelle coppe) e di essere condizionato anche nel prossimo, partendo col segno meno in classifica. Questo sempre per via del paradigma dell’afflittività.

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