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Inter, City di Guardiola campione d'Inghilterra: 20 giorni per il treble

La sconfitta dell'Arsenal ha regalato su un piatto d'argento il titolo ai Citizens, che puntano anche alla Fa Cup e alla Champions League

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Manchester City tirannico in Premier League, anche nell’anno in cui sembrava stesse per abdicare. Il calo dell’Arsenal e una rimonta da leggenda hanno però portato i Citizens a vincere per il terzo anno consecutivo il campionato, la quinta volta in sei stagioni. Non ha neanche dovuto giocare Guardiola per esserne certo, visto che i Gunners hanno perso contro un Nottingham che ha così conquistato la salvezza. Contro il Chelsea, nell’ultima esibizione davanti ai suoi tifosi, il City riceverà le medaglie e solleverà il trofeo della Premier. Il sogno è sollevarne altre due nei prossimi 20 giorni: l’Fa Cup, la cui finale contro i cugini del Manchester United, a Wembley, è in programma sabato 3 giugno, e la Champions – sarebbe meglio dire l’ossessione Champions – il 10 giugno a Istanbul contro l’Inter di Simone Inzaghi. Sarebbe un treble da leggenda.

Manchester City: la Premier in albergo

Vincere senza giocare toglie sicuramente un po’ di emozione, ma quest’anno è stato particolare. Guardiola, tra gennaio e febbraio, era infatti convinto di aver perso il suo City, con 16 giocatori tornati stanchi dal Mondiale. Mancava la fame al Manchester, contrariamente all’Arsenal di Arteta. Che aveva chiuso il girone di andata con 50 punti ed era stato anche avanti di 8 lunghezze, più volte. Il tecnico spagnolo del City, prima del primo confronto stagionale con l’Arsenal, il 27 gennaio nel quarto turno di Fa Cup, aveva tuonato: “Siamo diventati un club tutto rose e fiori: se giochiamo con questa voglia e determinazione, l’Arsenal ci farà a pezzi”. Invece, il City aveva vinto 1-0. E da dopo il 5 febbraio non ha più perso. Sono arrivati 13 successi in 14 partite, comprese le ultime 11.

L’Arsenal non ha retto, ha perso terreno e condizione. Il 27 aprile all’Etihad, in una sorta di finale del campionato, è stato il City a fare a pezzi i Gunners. Imprese su imprese, con il 4-0 al Real Madrid nel ritorno delle semifinali di Champions League.

Manchester City: i protagonisti della stagione

Voi direte: facile vincere con un Haaland davanti. Effettivamente, il norvegese ha segnato 36 gol, superando di gran lunga il record di Andy Cole e Alan Shearer. Ma non è stato questo l’unico segreto del successo. Guardiola ha rivoltato come un calzino la squadra: John Stones è diventato terzino ibrido, il modulo è passato dal 4-3-3 al 3-2-4-1, con il difensore che avanza in mediana vicino a Rodri, liberando Gundogan per la fase d’attacco.

E che dire di Kevin De Bruyne? Della consacrazione di Grealish, che comincia a far valere i soldi spesi per lui? Proprio Gundogan nell’ultimo mese è stato il protagonista principale. E poi le rivelazioni Akanji e Aké in difesa. È l’ennesimo capolavoro di Guardiola, capace di fare gruppo, di mettere al servizio della squadra il suo genio creativo e di inserire una macchina da gol in una squadra che giocava senza centravanti, che era lo “spazio”.

Titolo City: la resa dell’Arsenal

Eppure, a fine marzo, l’Arsenal sembrava avere entrambe le mani sulla Premier. Poi è arrivata la discesa, culminata nello 0-3 in casa con il Brighton domenica scorsa e con lo 0-1 a Nottingham. L’Arsenal ha pagato gli infortuni e una rosa troppo corta, la prima volta a questi livelli per tanti giocatori.

I Gunners in classifica hanno comunque 81 punti ed era dalla stagione 2007-2008 che non ne mettevano insieme così tanti. Se la squadra non verrà smantellata, hanno le armi per competere per qualcosa di grande. Forse non ancora, però, per far finire la dinastia della parte blu di Manchester, che gode. Ma non troppo. Non ci sarà alcun festeggiamento per la Premier vinta, visto che Fa Cup e Champions League attendono. Se però arrivasse il treble, poi, sarebbe festa pazza.

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