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Inter-Lecce, moviola: Marcenaro tradito dall’istinto, gli errori dell’arbitro

La prova del fischietto genovese a San Siro analizzata ai raggi X dall’esperto di Dazn Luca Marelli: un espulso nei pugliesi e cinque gli ammoniti

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Nonostante l’abbaglio in Napoli-Cagliari la settimana scorsa, quando ha annullato un gol regolare a Politano, Marcenaro è stato confermato da Rocchi ed ancora con una big. Il fischietto genovese, pubblicamente sfiduciato da Mourinho prima della gara con il Sassuolo, gode della fiducia del designatore ma come se l’è cavata ieri a San Siro?

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I precedenti di Marcenaro con Inter e Lecce

L’arbitro della sezione di Genova ha diretto la formazione nerazzurra per la terza volta in carriera in Serie A. Il primo precedente risale infatti allo scorso maggio in occasione del successo ottenuto per 4-2 contro il Sassuolo. Inter che con il fischietto 31enne in campo ha trovato la vittoria anche in questa stagione contro l’Empoli al Castellani per 0-1. Un solo precedente con la squadra pugliese nel match pareggiato con il Napoli nell’agosto 2022.

Marcenaro ha ammonito 5 giocatori e ne ha espulso uno

Coadiuvato dagli assistenti Rossi e Mariani, con Tremolada IV uomo, Maggioni al Var con l’esperto Valeri nelle vesti di Avar, l’arbitro ha espulso al 38′ st Banda (L) per proteste. Ammoniti: in 5 di cui tre della squadra di Inzaghi. Calhanoglu, S. Inzaghi, (I); Gonzalez, Piccoli, Pongracic (L). Recupero: 2′ pt, 4′ st.

Inter-Lecce, i casi dubbi

Questi i principali episodi da moviola. Al 42’ Mkhitaryan ruba palla a Gonzalez che tocca la sfera con il braccio sinistro, almeno a giudizio di Marcenaro: il centrocampista del Lecce non è d’accordo con la decisione del direttore di gara, mentre i giocatori dell’Inter chiedono il secondo giallo a Gonzalez e quindi l’espulsione. Dalla punizione, calciata da Calhanoglu, nasce il gol di Bisseck.

Al 50’ Gendrey calcia dal limite dell’area, la palla viene respinta da Carlos Augusto e Marcenaro indica senza esitazioni il dischetto del rigore vedendo un tocco di braccio dell’esterno dell’Inter. Richiamato al VAR, il direttore di gara cambia la propria decisione e revoca il penalty per la formazione salentina: la respinta di Carlos Augusto, infatti, avviene con il gomito in un movimento giudicato congruo. All’83’ Banda protesta veemente dopo un fischio di Marcenaro, lo manda a quel paese in modo plateale e il direttore di gara non può fare altro che estrarre il cartellino rosso

Per Marelli l’arbitro ha preso un abbaglio

Sulle proteste di Lecce e Inter in occasione del tocco di braccio di Gonzalez da cui è scaturita la punizione calciata da Calhanoglu e trasformata in gol da Bisseck arriva la sentenza di Luca Marelli. L’esperto di Dazn dice: “Partiamo dalla punizione che porta alla prima rete dell’Inter. Ci sono state proteste incrociate: il Lecce sosteneva non ci fosse infrazione. Non era un fallo da fischiare, i giocatori sono vicini, il braccio di Gonzalez tocca il fianco prima. L’Inter ha chiesto una seconda ammonizione che non c’era. È un abbaglio grosso di Marcenaro, che si è fidato dell’istinto: è stato bravo nel vedere il tocco di braccio se vogliamo, che però non è punibile.

È stato chiamato subito al monitor, il braccio era dietro la schiena e il tocco c’è ma non può essere considerato punibile: aumenta il volume del corpo, ma è in una posizione naturale. Fosse stato il braccio davanti al corpo, sarebbe stato diverso. ”. E sul rigore: “Il braccio di Carlos Augusto era dietro la schiena, ma è un movimento naturale, sì aumenta il volume del corpo ma è un movimento non sanzionabile”. In sostanza rimandato Marcenaro in Inter-Lecce.

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