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Internazionali di Roma, cosa aspettarsi dalle 9 wild card: Fognini ed Errani eterni, Cinà e Grant il futuro

Le 9 wild card concesse dagli organizzatori tra voglia di rivalsa e di stupire. Fognini ed Errani sono di casa, Cinà e Grant agli albori. Nardi e Passaro vogliono rilanciarsi.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Italians do it better, e a Roma vogliono scriverlo a caratteri cubitali. Tanto che delle 9 wild card concesse dall’organizzazione, una sola batteva bandiera differente da quella tricolore. Anche se in realtà qualcosa sotto già covava, se è vero che Tyra Grant agli Internazionali d’Italia farà il suo “debutto” da atleta italiana, avendo optato per questa nazionalità dopo aver giocato come statunitense nei primi tornei della sua giovanissima carriera. Un motivo in più per provare a tracciare un quadro delle 9 scelte fatte dall’organizzazione, a completamento dei tabelloni maschile e femminile di un torneo che nulla sembrerebbe invidiare a uno dello slam.

Eterno Fognini: ma Roma non è mai stata la “sua” terra…

In campo maschile, quattro sono carte concesse. E una di queste era per chi il torneo del Foro Italico lo conosce ormai come le sue tasche: Fabio Fognini a Roma non manca dal 2009, anche se poi la prima apparizione è datata 2006 (nel 2007 non superò le qualificazioni, nel 2008 era assente per infortunio).

Il bilancio nel torneo racconta di 16 vittorie e 17 sconfitte (17-18 contando anche i due match del tabellone cadetto), con i quarti di finale 2018 come miglior risultato, battuto al terzo set dall’allora numero uno indiscusso della terra Rafael Nadal. L’anno dopo agli ottavi fu Tsitsipas a fermare la sua corsa, dopo che poche settimane prima era arrivato il trionfo a Monte Carlo.

Fognini arriva a Roma dopo un inizio di 2025 deludente, tra infortuni e problemi vari: tre vittorie e 8 sconfitte, l’ultima nel Challenger di Mauthausen contro il numero 396, l’austriaco Oberleitner.

Cinà, il futuro non può attendere. Nardi e Passaro per il riscatto

Un potenziale crack sulla terra del Foro Italico potrebbe essere Federico Cinà, che a Roma è debuttante assoluto. In generale è debuttante un po’ per tutto, pensando che la sua prima partita ATP è vecchia di un paio di mesi (la vittoria a Miami contro Comesana).

A Madrid il palermitano ha dimostrato di essere in crescita, superando un altro turno contro Wong prima di arrendersi a Korda. In Spagna Cinà ha fatto meglio di Nardi, uscito nelle qualificazioni e reduce da un inizio di 2025 vissuto sulle montagne russe, con buone prestazioni sul cemento (la finale del Challenge di Koblenz, i quarti a Dubai e gli ottavi a Doha) prima di incappare in qualche sconfitta di troppo sul rosso, l’ultima nel Challenger di Estoril contro Michelsen (è a rischio la top 100).

Francesco Passaro, dopo un buon cammino agli Australian Open, è stato frenato dagli infortuni: appena 6 match giocati da metà gennaio, tutti sul rosso, con la sconfitta al debutto nel Challenger di Napoli che ha alimentato tanti dubbi, gli stessi che il perugino si porterà appresso a Roma. Dove però lo scorso anno fu ottimo protagonista, battuto al terzo turno da Borges.

Tyra Grant, la prima volta in campo “da italiana”

In campo femminile inutile dire che tutti gli occhi saranno rivolti su quel che farà Tyra Grant, la figlia dell’ex cestista Tyrome, che ha scelto (definitivamente, ormai) di competere come atleta italiana. Tyra è infatti nata a Roma, (sua mamma è di Vigevano) mentre suo papà giocava con la maglia della Virtus, ed è cresciuta all’accademia di Riccardo Piatti a Bordighera (la stessa di Sinner) prima di trasferirsi a Orlando, in Florida, dove ha proseguito il lavoro con la USTA.

A Roma disputerà la sua seconda partita assoluta in un main draw dopo Miami, dove perse contro Julia Grabher. A Madrid non ha superato le squalificazioni, ma chissà se l’aria del Foro potrà in qualche modo aiutarla ad andare oltre i propri limiti, lei che è attualmente numero 316 virtuale (suo miglior ranking). In molti la paragonano alla Sinner del tennis italiano al femminile: se son rose fioriranno…

Sara Errani è immortale: 22esima partecipazione consecutiva

Sara Errani a Roma è di casa, avendo calcato per la prima volta i campi del Foro Italico nel 2004. Sul centrale ha giocato una finale, nel 2014 contro Serena Williams (persa 6-0 6-3), e la semifinale nel 2013, sconfitta da Victoria Azarenka (6-0 7-5). Complessivamente ha disputato 43 incontri, vincendone 22 e perdendone 21 (13 vittorie e 16 sconfitte limitatamente al tabellone principale). Tra le sue vittorie si ricordano quelle contro Maria Shaparova e Na Li, che quando vennero affrontate erano numero 2 del mondo.

Wild card concessa anche a Elisabetta Cocciaretto, da 7 anni consecutivamente nel main draft (3 vittorie su 9 partite disputate), così come per Lucrezia Stefanini, che solo lo scorso anno è riuscita a vincere una partita contro l’altra wild card Paganetti (1-3 il bilancio complessivo).

Seconda partecipazione consecutiva per Georgia Pedone, classe 2004, sconfitta lo scorso anno al debutto assoluto nel circuito WTA contro Sramkova (ha sempre perso nei restanti 4 match di qualificazione ai vari tornei dai 250 in su disputati nell’ultimo anno).

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