L’Inter di Simone Inzaghi va più forte di quella di Mourinho che fece incetta di trofei nel 2010, l’anno del Triplete (campionato, Coppa Italia e Champions League). Lo dicono i numeri, che confermano quanto sia sul pezzo la squadra nerazzurra, in corsa su tutti e tre i fronti come 15 anni fa.
L’Inter di Inzaghi meglio dell’Inter di Mourinho, i numeri
Nei ricordi dei tifosi interisti è ancora nitida la squadra che dominò in Italia e in Europa nel 2010, sotto la guida di José Mourinho. L’Inter del Triplete è stata inimitabile per chi si è seduto dopo sulla panchina nerazzurra, ma quei trionfi potrebbero essere ripetuti dall’Inter di Simone Inzaghi, capolista in campionato, in semifinale di Coppa Italia (affronterà il Milan) e ai quarti di finale di Champions League (se la vedrà con il Bayern Monaco).
Addirittura Barella e compagni si stanno spingendo oltre. I numeri chiariscono e confermano l’andamento mostruoso di questa Inter. Nel 2010, dopo le prime 29 giornate di campionato, l’Inter era prima in classifica con 60 punti. Quest’anno, a parità di giornate, ne ha conquistati 4 in più. Il vantaggio sulla seconda in classifica, all’epoca il Milan, era di un solo punto; ora il Napoli è a -3 dalla vetta.
Non basta? L’Inter di Inzaghi è una macchina da gol migliore di quella dello Special One: 65 reti segnate da Lautaro, Thuram e compagni, contro le 54 messe a segno da Milito, Eto’o, Sneijder e così via. Prendendo in considerazione i singoli, la sfida tra bomber argentini in Champions League è stravinta da Lautaro: 6 gol segnati nelle prime 10 partite, contro le 4 realizzate dal Principe Milito.
Sempre in ottica Champions, l’Inter di adesso segna un po’ di più e subisce molto meno dell’Inter di allora: 14 gol segnati e 2 subiti nelle prime 10 giornate, contro i 12 gol fatti e 5 incassati dell’edizione 2009-2010. Solo in un dato l’Inter di Mourinho è superiore all’Inter di Inzaghi: i gol subiti in campionato, 26 nel 2010 e 27 quest’anno. Sciocchezze insomma.
È Simone Inzaghi il nuovo Special One?
I meriti, oltre che ai giocatori, vanno sicuramente attribuiti a Simone Inzaghi, riuscito ad amalgamare un gruppo forte e coeso: chi gioca meno è decisivo quanto i titolari, basta ricordarsi di Arnautovic o di Carlos Augusto a segno a Bergamo domenica sera.
Inzaghi è ben voluto dalla proprietà e apprezzato dalla dirigenza. Piace anche a chi nel mondo del calcio c’è stato un po’ di tempo fa, come Marco Tronchetti Provera, grande tifoso dell’Inter, che intervistato da Radio Rai durante la trasmissione ‘La Politica nel pallone’, ha dichiarato: “Il bel calcio è parte del modo di essere di Inzaghi. Se non ci fosse la sua regia, tutto questo sarebbe difficile da ottenere”.
Anche Thierry Henry, uno che di vittorie se ne intende, ha espresso pareri positivi nei confronti di Inzaghi. Alla Cbs ha detto: “Quello che offre Inzaghi tatticamente è un po’ folle. Non ho mai visto giocare tante squadre nella storia come la sua Inter”.
Inzaghi si gode la stima di tutti e l’ottimo momento di forma della sua squadra, ma si pensa già al futuro. È già pronto il rinnovo del contratto fino al 30 giugno 2028. Nonostante gli estimatori sparsi in tutta Europa (specialmente in Premier League), il matrimonio con l’Inter è destinato a continuare.