Se l’azzurro ce l’hai tatuato nel cuore. Se hai segnato un gol – e che gol – in una finale dei Mondiali. Se con la maglia della Nazionale hai totalizzato 61 presenze e 25 reti qualcosa la puoi dire eccome dopo la vergognosa eliminazione dell’Italia a Euro2024. Alessandro Altobelli risponde a tutti e tre i requisiti e in esclusiva per Virgilio Sport spiega il flop della squadra di Spalletti ed indica le ricette per la rinascita.
Altobelli, vedendo ieri lo spettacolo deludente di Inghilterra-Svizzera è aumentato il rimpianto: un’Italia degna del suo nome poteva arrivare tranquillamente in semifinale..
“L’avevamo detto subito, potevamo e dovevamo fare di più, bisogna recitare il mea culpa perché è dipeso solo da noi. Ci siamo qualificati all’ultimo secondo per gli ottavi e poi siamo stati dominati da una Svizzera che è una buona squadra ma se non battiamo neanche loro qualche domanda bisogna farsela”
Anche gli inglesi hanno dimostrato di non essere uno squadrone..
“Hanno buoni giocatori ma fanno fatica, hanno rischiato di uscire, la Svizzera aveva più carattere ma è stata sfortunata ai rigori. In semifinale poteva andarci tranquillamente l’Italia. Tutte le big alla fine però il loro dovere l’hanno fatto, anche il Portogallo. L’unica non pervenuta è la nostra Nazionale. Si è vista una delle squadre più brutte di sempre, abbiamo giocato contro formazioni alla nostra portata. Non siamo una nazionale fortissima, lo sappiamo, sono 8 anni che non andiamo ai Mondiali, c’è qualcosa da cambiare, inutile buttare la polvere sotto il tappeto”
Spalletti quante colpe ha?
“Ho sentito che si lamentava di avere avuto poco tempo ma se ti danno la Nazionale e ritieni di non avere i giocatori adatti al tuo gioco non accetti, se dici di sì devi andare per vincere. Non posso sentire questi alibi. Doveva dimettersi? Non sono molti gli allenatori che l’hanno fatto, serve coraggio. Con Gravina hanno detto di voler continuare il percorso iniziato, ma questo percorso è già finito. Il ct è quello che si prende gli applausi quando si vince ma deve prendersi anche le critiche quando si perde”.
Spalletti vuol ripartire dai giovani ma ne abbiamo di validi?
“Io sceglierei sempre i migliori, senza guardare la carta di identità”.
Preoccupa e non da oggi la crisi degli attaccanti. Possibile per un paese che ha avuto bomber di razza come lei, Rossi, Inzaghi, Vieri, Montella e così via? Solo colpa degli stranieri?
“Gli stranieri c’erano anche negli anni 80 ma di bomber ne nascevano eccome, c’erano fior di talenti in attacco. Il problema è anche delle scuole calcio. Si è voluto cambiare il calcio ma lo si è fatto in maniera sbagliata”
Si spieghi meglio…
“Prima il portiere doveva soprattutto parare, oggi deve giocare con i piedi. I difensori come Collovati, Vierchowod e Bergomi dovevano marcare, oggi devono impostare. I centrocampisti come Oriali e Tardelli dovevano saper difendere e attaccare, oggi devono fare possesso palla. Il calcio è semplice, bisogna tornare al calcio di una volta e in questo deve avere un ruolo il settore tecnico di Coverciano, è lì che si formano gli allenatori. E per la Nazionale il discorso è ancor più chiaro: lì non hai tanto tempo per inculcare schemi e moduli, devi prendere i migliori e farli giocare come sanno. Così potremmo rivedere un’Italia forte”.