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Juve, Allegri e il gesto di stizza: con chi ce l'aveva, risposta web

Cosa c'è dietro il gesto di Max Allegri, visibilmente alterato, che a fine gara col Villarreal ha puntato l'indice accusatorio verso qualcuno

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Lo hanno visto tutti, lui Max Allegri ha minimizzato scacciando via, o almeno provandosi, le polemiche sul suo nervosismo. Giorno di processi in casa Juventus che si è risvegliata per l’ennesima volta a mani vuote in Champions League con un’altra cocente eliminazione agli ottavi di finale, la terza nelle ultime tre stagione. E una sorta di impotenza anche con avversari sulla carta, ma anche sul campo, ampiamente alla sua portata. Oltre le ragioni del flop europeo, continua a fare risonanza il gesto di stizza ed il nervosismo sfoderato da Allegri al triplice fischio finale.

Allegri nervoso, punta il dito verso qualcuno

La Juve ha appena incassato il terzo gol dal Villarreal in un finale di gara disastroso che ha visto i bianconeri prendere tre reti in appena un quarto d’ora. Il triplice fischio dell’arbitro Marciniak sancisce inequivocabilmente l’ennesimo flop in Champions della Vecchia Signora eliminata per la terza volta, con tre allenatori diversi, agli ottavi di finale, e sempre da avversari sulla carta ampiamente alla sua portata.

Allegri stringe la mano in maniera frettolosa al suo collega e avversario Emery che lo ha appena “incartato” come scriveranno molti sul web, vincendo di fatto di corto muso, alla maniera proprio di Allegri, segnando tre gol con un  solo tiro in porta (gli altri due su rigore). Subito dopo la stretta di mano, ecco il nervosismo di Max, immortalato dalle telecamere di Amazon Prime Video, mentre indica il centro del campo ai suoi giocatori e lancia un urlo.

Allegri, urla e gesto di stizza: con chi ce l’aveva

Diversamente dal solito Allegri non ha abbandonato il campo a fine gara imboccando il tunnel che porta agli spogliatoi. E’ rimasto in campo con la squadra. Un gesto, a suo modo, di vicinanza e di presa d’atto del fallimento Champions, sancito anche dai molti fischi dello Stadium. Tra le varie ipotesi circolate nel dopo gara sarebbe da scartare quella delle proteste contro l’arbitro Marciniak, come avanzato dall’inviata a bordo campo di Amazone Prima Video, Alessia Tarquinio “di solito in questi casi la si ha sempre con l’arbitro” ipotesi rigettata con altrettanto nervosismo dallo stesso tecnico di Livorno nell’intervista post gara.

“Con chi ce l’avevo? Con nessuno, non di certo con Emery al quale vanno i complimenti, ha fatto una gara giusta. Ero arrabbiato ma in generale. Questo è il calcio, a volte gli episodi vanno a favore o contro.

L’invito di Allegri alla squadra a fine partita

Tra le varie ipotesi circolate sul web e dai rumors dallo Stadium, il gesto di stizza e nervosismo di Allegri a fine gara era solo un invito alla squadra, forse a qualche giocatore che aveva fretta di lasciare il campo per smaltire la delusione, a non lasciare il campo a fine gara ma di restare sul rettangolo di gioco prendendosi i fischi, andando comunque a ringraziare i tifosi per il sostegno.

Tutti contro Allegri, il web e gli opinionisti

Da ieri sera, ma non solo, in top trend sui social è salito ai vertici assoluti il solito e sempre ritwittatissimo hashtag #AllegriOut. Buona parte dei tifosi della Juventus sono contro il “non gioco” di Allegri. Anche gli opinionisti e giornalisti bacchettano severamente il tecnico livornese. Tra i più duri il tifoso vip Ezio Greggio: “Non si può recriminare e buttarla solo sulla sfortuna del primo tempo. Se non fai goal è sempre zero a zero. Nel secondo tempo nella metà campo avversaria sembravamo il calciobalilla: tutti fermi. Perdere con una squadra mediocre come questa è imperdonabile”

Sandro Piccinini su Twitter: “Risultato bugiardo, ma la Juve avrebbe dovuto dimostrare di essere superiore e non lo ha fatto. Se sono gli episodi a decidere vuol dire che la qualità del gioco è bassa. La storia del “corto muso” è un limite, non un punto di forza e Allegri dovrebbe prenderne atto”

Clarence Seedorf ai microfoni di Amazon Prima Video ha bacchettato Allegri: “In Champions quando hai qualche giocatore che può fare la differenza in panchina dopo i primi 20 minuti del secondo tempo bisogna cominciare a pensare di mandarli in campo. È anche una questione mentale, per mandare un messaggio alla squadra: ‘Dobbiamo spingere di più e cercare questa vittoria’. Questo è mancato alla Juve stasera”.

Claudio Marchisio a Prime Video: “Queste gare vengono sempre decise dagli episodi nella ripresa il ritmo della Juve è calato, sull’azione del rigore sono tutti lenti nel risalire e così per il Villarreal era facile puntare la porta. Si può parlare di maledizione Champions per la Juve se perdi le finali. Se esci per tre anni di fila agli ottavi di Champions è un problema più profondo. Di identità, di gioco, di giocatori”.

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