Anche Thiago Motta ha ammesso che qualche pareggio per la Juventus, nel nuovo corso iniziato quest’anno, è stato di troppo. La squadra bianconera passata alle cure dell’ex tecnico del Bologna è sì attualmente imbattuta dopo 19 giornate di campionato, ma al tempo stesso ha collezionato ben 12 pareggi. Per capirci, se si va a cercare Motta su Google, subito dopo il suo nome il primo risultato è “esonero“. Segno di una piazza che ribolle, di voci che vorrebbero in panchina un tecnico che sblocchi una Juve in fase di ricostruzione dopo l’era, un po’ più efficace ma non certo indimenticabile in termini di gioco, di Allegri. Ma secondo un ex storico della Vecchia Signora, Leonardo Bonucci, bisogna avere pazienza. Pur proponendo poi un confronto ingombrante che certo mette un po’ in ombra il portoghese.
- Bonucci: "Motta? Ci vuole tempo. Mica è come con Conte"
- "Conte sa cosa significhi vestire la maglia della Juve"
- Il paragone con Arteta
Bonucci: “Motta? Ci vuole tempo. Mica è come con Conte”
In occasione della finale della Kings League (format che lo ha visto coinvolto, tra l’altro) Colombia-Brasile di scena all’Allianz Stadium, il campione di Euro 2020 ha parlato a Sky Sport dell’attuale situazione della sua ex squadra, con cui i rapporti si chiusero nel 2023 dopo esserne stato colonna e protagonista di molti successi. E ovviamente non si può prescindere dal commentare la gestione Motta, alla luce in particolare della sconfitta in Supercoppa e la citata abbondanza di pareggi.
“Quando cambi parecchio, come in tutte le cose, ci vuole del tempo per assestare il terreno e costruire delle basi importanti“, ha spiegato Bonucci. Che poi ha ricordato: “Solo un allenatore è riuscito a fare qualcosa di straordinario, e quello è stato Conte, che in pochi mesi ha riportato la Juve alla vittoria”. Il ciclo contiano che vide il difensore perno fondamentale dei trionfi in campo.
“Conte sa cosa significhi vestire la maglia della Juve”
“Conte ha avuto una carriera molto lunga alla Juve e quindi lui sa cosa significa vestire questa maglia“, ha proseguito Bonucci, con una frase che sembra inconsciamente celare una velata frecciata all’attuale tecnico, che vestì invece la camiseta dell’Inter nella sua carriera da giocatore. “Motta è stato un grande calciatore ed è un grande allenatore, ma sta incontrando qualche difficoltà. Perciò c’è bisogno di tempo e fiducia. E anche l’avere diversi infortunanti ha complicato un po’ le cose. Ma sono certo che nel futuro prossimo ci toglieremo delle grandi soddisfazioni”.
Il paragone con Arteta
Non solo, secondo Bonucci (che sostiene di essere abituato a guardare “il bicchiere mezzo pieno”) quella di Motta è una traiettoria precisa. E propone un paragone con Mikel Arteta, che nei primi anni da tecnico dell’Arsenal (panchina su cui approdò nel 2019) si era ritrovato in più di un’occasione sull’orlo del precipizio, con risultati che latitavano e una piazza che ad ogni partita chiedeva l’esonero dello spagnolo.
“Dopo quattro anni l’Arsenal ha avuto la pazienza e la costanza di mantenere un tecnico che aveva un’idea precisa, nonostante venisse da anni in cui non portava a casa niente”, ha spiegato Bonucci. “Certo, vestire la maglia della Juve significa portare a casa il risultato subito. Ma serve tempo, i palazzi non si costruiscono in un giorno o sei mesi”.
E inoltre l’idea di un allenatore “è più semplice da adottare quando ci sono tutti i giocatori a disposizione”, mentre Motta deve fare i conti con gli infortuni di “Nico Gonzalez, Bremer, lo stesso Milik“. E quindi, conclude Bonucci, l’attuale percorso porterà alla fine la Juve “nel posto dove merita di stare, ovvero la vittoria”. Insomma, la nottata deve passare e bisogna pazientare, perché secondo l’ex giocatore Motta è una scommessa che ripagherà a lungo termine. Mica come Conte, come abbiamo ricavato dalla sua disamina.