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Juventus-Allegri può finire in tribunale, il direttore di Tuttosport Vaciago: "Max è pentito, aveva un sogno"

Pochi giorni per evitare un contenzioso legale tra il tecnico e il club bianconero: gli scenari e il clamoroso retroscena su Max, "pentito" per gli atteggiamenti sopra le righe.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Sognava il giro di campo e l’ultimo saluto allo Stadium ai tifosi della Juve con un trofeo tra le mani, rischia invece di ritrovarsi in tribunale contro il club con cui ha vinto tutto. O quasi. Strano il destino per Massimiliano Allegri. La sua seconda avventura al timone della Vecchia Signora si è chiusa come il tecnico livornese non avrebbe mai immaginato. E il futuro rischia di essere ancora più nero, con la prospettiva di una battaglia legale contro la Juve che si fa sempre più concreta ogni giorno che passa.

Allegri convinto che la Juve potesse ammorbidirsi

Non si aspettava, Allegri, che i suoi comportamenti potessero costagli tanto. Si aspettava – raccontano i ben informati – che l’incontro chiarificatore con Guido Vaciago, il direttore di Tuttosport con cui aveva avuto un violento scambio verbale dopo la finale di Coppa Italia, potesse addolcire la situazione. “Tutto risolto”, avevano dichiarato i due all’Ansa. Ma per la Juve no. Anche perché la lite col direttore era stato soltanto uno dei comportamenti “lontani dallo stile Juve” che avevano fatto inalberare la società. Gli altri, nell’ordine, erano stati: l’espulsione e gli insulti agli arbitri, i danni a un set fotografico, gli urlacci ai responsabili della sicurezza e le due sceneggiate contro Giuntoli.

Licenziamento per giusta causa, Juve-Allegri ai ferri corti

Comportamenti che, insieme allo screzio con Vaciago, sono stati contestati formalmente all’allenatore al momento dell’esonero, comunicatogli venerdì dall’ad Scanavino. Un atto che è propedeutico alla possibilità di arrivare al licenziamento per giusta causa, con conseguente rescissione dal contratto per violazione del principio di lealtà sportiva. Non è un semplice dettaglio legale: dovesse vedere riconosciute le sue ragioni, la Juventus risparmierebbe un bel po’ di soldini. Allegri, infatti, percepisce uno stipendio di sette milioni netti a stagione e ha un contratto in essere fino a giugno 2025. Licenziato per giusta causa, non avrebbe più diritto a ricevere gli emolumenti. E potrebbe essere pure citato per danni d’immagine.

Il pentimento e il sogno di Max: la clamorosa rivelazione

La causa non è certa. Allegri può rispondere facendo valere le proprie ragioni entro cinque giorni dalla contestazione. A quel punto la Juventus deciderà se portare la vicenda in tribunale oppure chiudere la questione. C’è anche la possibilità di un accordo, con buonuscita riconosciuta al tecnico che eviterebbe di aprire un contenzioso. Nel frattempo, però, per Allegri sono giorni bui. Lo ha rivelato lo stesso Vaciago, passato in pochi giorni da “nemico” a confidente dell’ex tecnico bianconero. “Allegri è molto pentito per come è finita. Si immaginava Juve-Monza con la coppa in mano, il giro di campo e il saluto dei tifosi. È consapevole che se la sia negata per una pirlata, cosa che lo turba”, le parole del direttore di Tuttosport a Radio 24.

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