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Plusvalenze Juve: ecco spiegate le 5 principali operazioni "sospette"

Le operazioni più importanti su cui sono accesi i fari dei PM per quanto riguarda il bilancio della Juventus.

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Marco Pino

Marco Pino

Sport Economy Specialist

Abbina la passione per il calcio alla competenza in materia economica. Analizza il calcio in chiave business, spiegando in modo semplice gli aspetti più complessi del mondo del pallone. Aiuta i lettori di Virgilio Sport a capire tutto di plusvalenze, indici di liquidità, diritti di recompra, parametri zero, operazioni di mercato e analisi di bilanci

La notizia riguardante l’inchiesta della Procura di Torino sulle presunte plusvalenze “fittizie” registrate dalla Juventus negli ultimi tre anni sta scuotendo il mondo del calcio italiano, considerato il potenziale interessamento di altre squadre del nostro campionato nell’indagine portata avanti dai PM.

Juve, le operazioni “sospette”

Una verifica della Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa) ha accesso i riflettori sulla vicenda, considerata la quotazione in borsa dei bianconeri, e conseguentemente anche la Covisoc (Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche) e la Procura della FIGC stanno indagando su una serie di operazioni di mercato considerate “sospette”.

In totale sono 42 le operazioni dei bianconeri su cui si indaga, come evidenziato lo scorso ottobre dalla stessa Covisoc e dalla Procura della Federcalcio. Non solo acquisti e cessioni finalizzate con club italiani, ma anche il potenziale coinvolgimento di club esteri nella vicenda. Abbiamo, quindi, individuato le 5 compravendite che possono essere considerate maggiormente “sospette” andando ad analizzare le operazioni e quanto hanno impattato sul bilancio dei bianconeri. Vediamo in dettaglio.

La trattativa con il Manchester City

Il 7 agosto 2019 la Juventus, tramite il proprio sito ufficiale, annuncia la conclusione dello scambio con il City. Joao Cancelo alla corte di Guardiola in cambio del cartellino di Danilo più 28 milioni di euro. Il terzino portoghese, acquistato solo un anno prima per 40 milioni, lascia quindi la Juventus a fronte di una valutazione totale di 65 milioni di euro. Il cartellino di Danilo viene iscritto a bilancio per 37 milioni e l’operazione genera una plusvalenza di circa 33 milioni di euro.

Per calcolare la plusvalenza viene preso come riferimento il costo storico di 40 milioni e sottratti gli ammortamenti registrati solo per una sola stagione. Il portoghese aveva firmato con la Juve un contratto di 5 anni e quindi l’ammortamento annuale viene calcolato come 40 (costo storico) / 5 (anni di contratto). Dopo un solo anno di ammortamento (pari a 8 milioni per stagione), il valore netto contabile di Cancelo era pari a 32 milioni e la plusvalenza è quindi pari alla differenza tra prezzo di vendita (65 nel caso specifico) e lo stesso valore netto contabile residuo.

Non solo Cancelo-Danilo

Ma non finisce qui tra Juve e City. Nella stagione successiva, precisamente il 30 giugno 2020, le due squadre annunciano uno scambio tra Felix Correia (che si trasferisce ai bianconeri) e Pablo Moreno (che passa alla corte di Guardiola). Il primo viene valutato 10,5 milioni di euro mentre per il secondo la valutazione è pari a 10 milioni. Uno scambio che genera un effetto a livello finanziario (uscita o entrata di cassa) pari quasi a zero, ma piuttosto fa registrare ai bianconeri una plusvalenza di 9,5 milioni di euro sulla cessione di Moreno.

Lo scambio con il Basilea

Nello stesso bilancio chiuso al 30 giugno 2020 la Juventus registra tra le operazioni concluse quella con gli svizzeri del Basilea. Protagonisti della trattativa sono Albian Hajdari e Mamadou Sene. Il primo arriva a Torino mentre il secondo fa il percorso inverso in direzione Basilea. Valutazione di 4,3 milioni per Hajdari e di 4 milioni per Sene, con la cessione di quest’ultimo che genera un effetto positivo (e quindi una plusvalenza) per i bianconeri pari a 3,9 milioni di euro e un flusso di cassa in uscita di soli 300mila euro per effetto della minima differenza sulla valutazione dei cartellini.

Atrhur-Pjanic, ma non solo

Una delle operazioni più importanti concluse negli ultimi anni dalla Juventus è certamente lo scambio (non alla pari) Pjanic-Arthur con il Barcellona. Nell’ambito della trattativa con i blaugrana la valutazione del bosniaco è stata pari a 60 milioni di euro a fronte di una valutazione del cartellino del brasiliano di 72 milioni. Una supervalutazione che agli occhi dei tifosi e degli appassionati può risultare sindacabile ma che fa comunque fa parte di una negoziazione e un conseguente accordo tra i due club.

La cessione di Pjanic ha garantito una plusvalenza alla Juventus di circa 43,5 milioni di euro a fronte di un costo immediato per Arthur ascrivibile al solo ammortamento (oltre ovviamente allo stipendio) della stagione 20/21 per 72 milioni diviso i 5 anni di contratto sottoscritti. Ammortamento pari quindi a 14,4 milioni di euro. Effetto positivo immediato sul bilancio della Juventus? 43,5 milioni (plusvalenza Pjanic) meno 14,4 milioni (ammortamento Arthur).

Lo scambio Marques-Matheus

Come nel caso della trattativa con il Manchester City, lo scambio non si è limitato ai soli due giocatori citati. Solo sei mesi prima infatti, nel gennaio 2020, bianconeri e blaugrana avevano concluso la trattativa per lo scambio tra Marques (dal Barça alla Juve) e Matheus Pereira (direzione inversa) con una valutazione dei cartellini pari a 8,2 milioni per il primo e 8 milioni per il secondo. Valutazioni praticamente identiche ed effetto positivo per il bilancio della Juve pari a 6,1 milioni di euro (plusvalenza Matheus).

Lo scambio con il Marsiglia

Nel bilancio chiuso al 30 giugno 2021 tra le operazioni concluse e registrate dalla Juventus una di quelle che agli occhi della magistratura desta sospetto fa riferimento allo scambio con i francesi del Marsiglia che ha visto coinvolti i giovani Franco Tongya e Marley Aké. Il primo, cresciuto nelle giovanili della Juve, viene ceduto ai francesi per 8 milioni di euro mentre la stessa Juventus acquista il giovane del Marsiglia nell’ambito della trattativa per 8 milioni di euro. Valutazione a specchio e plusvalenza per la Juventus derivante dalla cessione di Tongya per 7,8 milioni.

L’affare Rovella

Come ultima delle operazioni che abbiamo deciso di analizzare arriviamo a quella che probabilmente più di tutte desta il sospetto dei PM e, anche agli occhi di tifosi, semplici appassionati o fanatici di calciomercato, può essere definitiva come la più discutibile. Anche in questo caso si parla di “valutazioni a specchio” messe in piedi, secondo la Procura, solo per generare plusvalenze, e quindi benefici immediati, nel breve periodo. Ma analizziamo nel dettaglio la vicenda contestualizzandone i principali aspetti.

Il 29 gennaio 2021 la Juventus, tramite un comunicato ufficiale, annuncia l’acquisto del talentuoso centrocampista Rovella dal Genoa per un corrispettivo pari a 18 milioni di euro pagabili in tre esercizi e potenziali ulteriori 20 milioni al verificarsi di determinate condizioni nel corso della durata contrattuale facendo firmare al calciatore un contratto fino al 30 giugno 2024.

La trattativa con il Genoa

All’interno della stessa operazione i bianconeri cedono ai Grifoni Manolo Portanova e Elia Petrelli. Per il primo, protagonista di alcune partite sotto la gestione Pirlo, la cessione frutta alla Juventus 10 milioni di euro pagabili in tre esercizi e ulteriori potenziali 5 milioni di bonus. Per Petrelli invece la valutazione è pari a 8 milioni (pagabili negli stessi tre esercizi dei primi due) e ulteriori, ma non ancora certi, bonus per 5,3 milioni. L’effetto positivo, e la rispettiva plusvalenze per la Juventus, è pari a 9,6 milioni per Portanova e 7,6 milioni per Petrelli.

Anche qui una valutazione a specchio, causa dei riflettori accesi dagli inquirenti. Ma non finisce qui perché è necessario evidenziare un particolare. Il contratto di Rovella con il Genoa scadeva al 30 giugno 2021 e quindi, alla stessa data di sottoscrizione dell’accordo con il Genoa (29 gennaio 2021) la Juventus avrebbe potuto far firmare al giocatore un pre-contratto valido dal 1 luglio 2021 acquistando a zero, piuttosto che sborsare una cifra potenziale di 38 milioni di euro (18 certi e 20 di bonus). Lasciandolo, è importante sottolinearlo, comunque in prestito al Grifone per i sei mesi finali di stagione, oltre a quella ora in corso.

Non si discute dunque (o meglio non solo) la valutazione attribuita ai giocatori protagonisti dell’operazione come negli altri casi citati ma l’effettiva convenienza per un operatore del calciomercato di pagare un giocatore, seppur di talento, la cifra sopra riportata a fronte della possibilità di acquistarlo a zero pochi mesi dopo.

Articolo a cura di Marco Pino

Plusvalenze Juve: ecco spiegate le 5 principali operazioni "sospette" Fonte: Shutterstock

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