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Juventus-Inter 2-0, commento: Rabiot e Fagioli decidono il Derby d'Italia

Rabiot e Fagioli nella ripresa decidono il Derby d'Italia: la Juventus batte 2-0 l'Inter e piazza il sorpasso in classifica ai danni dei nerazzurri.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Il Derby d’Italia è della Juventus. Due a zero all’Inter, quarta vittoria di fila in campionato per la squadra di Allegri che opera il sorpasso in classifica ai danni dei nerazzurri. La Juve, che continua a non subire gol e che ha la miglior difesa della serie A (sette le reti subite) vince con la freschezza dei suoi giovani e con l’umiltà dei suoi big. Non è un caso che la firma sul successo sia di Rabiot e Fagioli, il mix tra il vecchio e il nuovo. Poco concreta, invece, l’Inter. Sono già cinque le sconfitte in campionato per i nerazzurri: sognare lo scudetto sembra un miraggio.

Juventus-Inter, i momenti chiave della gara

Nel primo tempo due grosse chance per l’Inter. Al 27′ Lautaro fa sponda per Dzeko: fuori. Al 43′ Barella al volo per Dumfries che a porta spalancata spedisce alto. Nella ripresa dopo 3′ Szczesny dice di no a Calhanoglu e al 7′ arriva il gol di Rabiot: Kostic scappa a sinistra e imbecca il francese che batte Onana. Gol annullato alla Juve al 18′: Danilo segna su cross di Kostic, ma c’è un suo tocco con la mano. Szczesny s’oppone a Lautaro al 28′, Onana devia sul palo un tiro di Kostic al 31′. Al 39′ il 2-0: Kostic per Fagioli, deviazione di Gosens e Onana è battuto.

Juventus-Inter, l’analisi della partita

Per convinzione o per necessità, Allegri lancia la linea verde. In campo dall’inizio Fagioli a centrocampo e Miretti a supporto di Milik. Nel 3-5-1-1 del tecnico livornese c’è spazio per Danilo, Bremer e Alex Sandro davanti a Szczesny, con Locatelli faro del gioco e Rabiot mezzala. Sulle corsie laterali Cuadrado e Kostic. I jolly sono in panchina: Chiesa e Di Maria tornano a disposizione in una gara di campionato dopo un lungo periodo.

Difesa a tre anche per Inzaghi, che deve rinunciare al febbricitante Bastoni. Davanti a Onana ci sono Skriniar, De Vrij e Acerbi, con Dumfries e Dimarco a spingere a tutta fascia. Brozovic recupera solo per la panchina, i titolari in mediana sono dunque Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan. In attacco largo alla premiata ditta del gol formata da Dzeko e Lautaro, scelta di fatto obbligata vista la nuova indisponibilità di Lukaku.

La partita, come prevedibile, è bloccata. Solo dei lampi, da una parte e dall’altra, illuminano una gara segnata da larghi momenti di pausa. Visto l’ingorgo in mediana, i pericoli arrivano soprattutto dalle fasce. Dumfries da una parte e Kostic dall’altra sono gli elementi più propositivi, anche se pure Dimarco e Cuadrado trovano spesso il modo di inserirsi. I pericoli maggiori nel primo tempo li corre Szczesny, ma di fatto il portiere polacco non deve compiere interventi significativi. Sui piedi di Bremer, invece, l’unica grande chance della Juve, su situazione di palla inattiva.

L‘Inter chiude il primo tempo in forcing, copione tattico con cui si apre anche la ripresa. Ma è la Juve a passare con una micidiale ripartenza. Ironia della sorte, Kostic sfugge via a Barella – tra i migliori nelle fila nerazzurre – prima di imbeccare Rabiot. Colpevolmente aperta, nella circostanza, la difesa di Inzaghi. Scampato il pericolo del 2-0 (rete annullata a Danilo dopo lungo consulto Var), l’Inter riprende a spingere. Dentro Correa e Gosens per Calhanoglu e Dimarco, i nerazzurri passano al 3-4-3. Nella Juve entra Chiesa, che prende il posto di Milik e fa il falso nove.

Nel finale i bianconeri si schiacciano ulteriormente a protezione del vantaggio. Si rivede Di Maria (prende il posto di Miretti), mentre Inzaghi gioca la carta Brozovic. Dentro pure Bellanova e Darmian, forze fresche per l’assalto finale nerazzurro. La Juve, però, ha spazi in contropiede e li sfrutta con Fagioli, imbeccato dal solito Kostic. Finisce 2-0, un punteggio forse troppo severo per l’Inter, ma che premia la Juve giovane e operaia di Allegri.

Juventus-Inter, il tabellino

Juventus-Inter 2-0

Juventus (3-5-1-1): Szczesny; Danilo, Bremer, Alex Sandro; Cuadrado, Fagioli, Locatelli, Rabiot, Kostic; Miretti (36′ st Di Maria); Milik (29′ st Chiesa). A disp. Pinsoglio, Perin, Gatti, Bonucci, Rugani, Soule. All. Allegri

Inter (3-5-2): Onana; Skriniar (36′ st Darmian), De Vrij, Acerbi; Dumfries (36′ st Bellanova), Barella, Calhanoglu (29′ st Correa), Mkhitaryan (36′ st Brozovic), Dimarco (29′ st Gosens); Dzeko, Lautaro. A disp. Handanovic, Cordaz, Gagliardini, Asllani, D’Ambrosio, Carboni, Bastoni. All. S. Inzaghi

Arbitro: Doveri di Roma
Reti: 7′ st Rabiot, 39′ st Fagioli
Note: ammoniti Calhanoglu, Skriniar, Danilo, Szczesny. Angoli 2-8. Recupero: 1′ pt, 6′ st. Spettatori 40mila circa.

Juventus-Inter, che succede ora

La Juventus supera in classifica l’Inter, portandosi in quinta posizione a quota 25 punti. Bianconeri a braccetto con la Roma e a due sole lunghezze dalla zona Champions, delimitata dai 27 punti di Lazio e Atalanta. La vetta, rappresentata dal Napoli in fuga, è invece a dieci punti. Rimane a quota 24, invece, l’Inter. Quinta sconfitta in campionato per la formazione di Inzaghi, ora a -11 dal primo posto. Prossimi impegni: Inter-Bologna e Verona-Juventus.

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