La Juventus si aggrappa a Paulo Dybala. Per il momento per restare a galla, in un futuro non troppo prossimo, nelle speranze di giocatore, tifosi e società, per tornare a competere ai massimi livelli.
L’attesissimo scontro diretto di San Siro contro l’Inter ha visto la Juventus riuscire ad evitare solo in extremis una sconfitta che sarebbe stata esiziale e forse anche definitiva per le residue speranze di riuscire a tornare a lottare per lo scudetto.
Per Inzaghi e Allegri il bicchiere è tuttavia sicuramente mezzo vuoto, ma qualche millilitro in più di acqua lo vede il tecnico livornese, anche se solo per quanto visto negli ultimi venticinque minuti.
Non a caso dopo l’ingresso in campo di Federico Chiesa e dello stesso Paulo Dybala, che hanno dato alla Juventus quella scossa che serviva dopo 65 minuti nei quali i bianconeri avevano giocato senza mordente.
Chiesa, con la sua generosità con e senza palla, e Dybala hanno dato adrenalina alla Juventus. L’attaccante della Nazionale, più volte cercato dalle telecamere nel primo tempo vissuto dalla panchina, non ha parlato a fine gara, ma è parso nervoso nello scampolo di partita disputato.
Paulo Dybala, un dischetto per amico
Dybala ha invece parlato eccome, dopo averlo… fatto in campo trasformando il rigore numero 18 sui 20 calciati con la maglia della Juventus. Gli unici errori restano quindi quelli dell’ottobre 2017 contro Atalanta e Lazio e grazie alla rete di San Siro l’argentino è anche diventato il primo giocatore della Juventus a segnare in tre match di fila contro l’Inter in Serie A nell’era dei tre punti a vittoria. Ma non solo, perché non è passato inosservato il gesto da leader nell’ultimo dei minuti di recupero, quando il numero 10 ha chiamato con personalità i compagni in avanti per un calcio di punizione in zona d’attacco.
Un segnale chiaro circa il fatto di non accontentarsi del pareggio trovato quasi per caso e anche della volontà dell’argentino di caricarsi la squdra sulle spalle, adesso che gli infortuni sono alle spalle e il rinnovo vicinissimo, come anticipato dal vice presidente Pavel Nedved.
Inter-Juventus, Paulo Dybala punge Allegri
Al termine della gara, ai microfoni di ‘Dazn’, Dybala ha poi parlato della partita, mandando una stoccata indiretta a Max Allegri sull’atteggiamento rinunciatario visto in troppe partite dell’inizio di stagione:
“Per come si era messa la partita, è un punto importante, ma noi siamo la Juventus e giochiamo per vincere. Non mi piace stare fuori, faccio di tutto per stare bene. Occorre migliorare nella fase offensiva, per forza. Se giochiamo per segnare solo un gol, quando ne subiremo uno non basterà. Cerchiamo il massimo, di segnare il più possibile”.
Poi, le parole da leader che esaltano i tifosi: “Dopo tanti anni qua, con tanti compagni con cui ho vissuto tanto tempo ho imparato e cerco di dare il mio contributo ai nuovi, insegnando ai più giovani. Credo sia arrivato il mio momento e cerco di fare il massimo per la squadra”.
Chiesa e Dybala fuori, Allegri nel mirino dei tifosi
Le scelte di formazione di Max Allegri avevano scatenato i tifosi della Juventus nel pre partita e a poco sono servite le giustificazioni successive dell’allenatore. “Ho tenuto fuori Chiesa e Dybala in avvio perché so che potevano darmi qualcosa di più a partita in corso con gli avversari stanchi”.
Una motivazione che non ha convinto nessuno, vista come è cambiata la squadra dopo le sostituzioni. Morata e Kulusevski hanno deluso, anche se Allegri ha elogiato lo svedese per il lavoro in fase di non possesso palla su Brozovic.
Tuttavia una squadra che ha già perso tanti punti nelle prime giornate non può accontentarsi di impedire agli avversari di giocare, per questo i tifosi della Juventus si sarebbero aspettati un approccio ben più aggressivo da parte della squadra in una partita di questo livello. Anche perché la difesa è tornata a subire gol cinque clean sheets consecutivi: ora sono undici le reti incassate nelle prime nove giornate di campionato, come non accadeva addirittura dal 1992-‘93.