Il silenzio dell’ultimo periodo aveva lasciato pensare che Nick Kyrgios si fosse finalmente messo alle spalle l’ossessione per Jannik Sinner e invece in occasione della sua intervista al podcast Unscripted di Josh Mansour il tennista australiano è tornato all’attacco dell’azzurro insinuando che sia stato salvato dai vertici tutti italiani dell’ATP come Andrea Gaudenzi e l’ex CEO Massimo Calvelli. Sinner però non è stato l’unico giocatore a finire nel mirino di Kyrgios, che ha rinnegato la sua amicizia con Andy Murray, il tutto per colpa di un’invito non accettato.
- Kyrgios, nuova accusa a Sinner e Gaudenzi
- Il rapporto con Murray
- L’Australian Open e il possibile ritiro
- L’accusa a Sabalenka e la difesa di Kyrgios
Kyrgios, nuova accusa a Sinner e Gaudenzi
Kyrgios è uno di quei personaggi divisivi, c’è chi lo ama e chi lo odio, e chi da una di queste fazioni passa rapidamente all’altra come Novak Djokovic, diventato suo amico stretto dopo la difesa dell’australiano in seguito alla questione sorta prima in occasione dell’Australian Open 2022 riguardo il mancato vaccino anti-covid. Proprio parlando del suo bel rapporto con Nole, Nick ha voluto fare anche un esempio contrario citando, guarda caso, proprio Sinner, nei confronti del quale ha avviato una vera e propria campagna d’odio social in seguito alla positività al clostebol.
Campagna che Kyrgios continua a portare avanti, accusando anche i vertici dell’ATP e sostenendo che gli italiani che ci lavorano – o lavoravano come nel caso dell’ex CEO Massimo Calvelli – abbiano avuto un ruolo centrale nell’evitare a Jannik sospensioni troppo lunghe: “Ovviamente il rapporto tra me e Jannik Sinner ora non è molto…positivo. Chiaramente a causa dello scandalo doping, quando è risultato positivo e tutto il resto. Come si è salvato in quella situazione? Be’, sai, era il numero 1 al mondo e non ci sono dubbi che sia un giocatore incredibile e trascinerà questo sport per i prossimi 10/15 anni insieme ad Alcaraz. Quindi chiaramente hanno cercato di proteggerlo. E poi, il CEO e tutte le persone più importanti nell’ATP sono italiani. Per me tutta la storia è una cavolate”.
Il rapporto con Murray
Quello con Sinner non è però l’unico rapporto di Kyrgios a essersi ormai incrinato. Nick ha infatti raccontato di come sia cambiata anche la sua relazione con Murray, un tempo suo grande amico e tra coloro che più gli sono stati vicini quando ne aveva bisogno, e ora relegato a semplice collega dall’australiano, il tutto per la mancata partecipazione al suo podcast: “È stata una delle persone che mi ha sostenuto di più in un brutto periodo, quando tutti mi davano addosso, lui mi prendeva le mie parti. Ma ora non parliamo più così tanto. Volevo che partecipasse a un podcast e si è comportato in un modo che non ho apprezzato, un po’ distaccato. Ecco la verità. Voglio dire ‘fratello, trova un po’ di tempo’. Non so nemmeno se lo considererei ancora un amico, forse solo un collega, prima eravamo sicuramente più uniti”.
L’Australian Open e il possibile ritiro
Kyrgios ha parlato anche del suo possibile ritorno alle competizioni dopo i tentativi andati male nel 2025 e del possibile ritiro: “In questo momento mi sto solo allenando e giocando qualche partita, ma non gareggio. La stagione dei tornei è quasi finita. Probabilmente giocherò l’Australian Open, in un modo o nell’altro. Voglio salutare il torneo almeno un’ultima volta. Ritirarmi nel 2026? Non lo so ancora. So cosa serve per competere a quel livello e non so se il mio corpo riuscirà a reggere quella fatica”.
L’accusa a Sabalenka e la difesa di Kyrgios
A ricevere il sostegno di Kyrgios è stata invece Aryna Sabalenka sui social, dove è finita nel mirino di Ben Rothenberg in seguito al gesto folle commesso a Wuhan, con il celebre giornalista che ha chiesto ai circuiti di prendere provvedimenti più seri nei suoi confronti e di tutti coloro che si rendono protagonisti di gesti del genere (“I tour devono prendere seri provvedimenti contro i giocatori che lanciano proiettili in preda alla rabbia: è un gesto orribile e davvero pericoloso per chi sta in campo. Sabalenka è stata fortunata che non sia andata molto peggio, come è successo al Botic van de Zandschulp la settimana scorsa”), scatenando la reazione un po’ sboccata di Nick, che in quanto a lanci di racchette non è secondo a nessuno, che ha liquidato il suo messaggio su X con un semplice: “Ma stai zitto”.