Ben 8 gol fin qui realizzati con la maglia del Cittadella, gli ultimi due (di cui uno su rigore) nella roboante vittoria per 3-0 dei veneti contro l’Ascoli nella gara costata la panchina bianconera a Cristin Bucchi. Mirko Antonucci a Cittadella si è ritrovato in una vera e propria isola felice che, ora, dopo le sfortunate esperienza con le maglie di Vitoria Setubal (in Portogallo) e Salernitana, gli stanno facendo sognare un ritorno in Serie A, solo assaporata con la maglia della Roma, club in cui l’attaccante esterno classe 1999 è cresciuto. Prima, però, ogni pensiero va alla conquista della salvezza con la formazione di Edoardo Gorini.
Queste le sue parole a Tuttosport: “In questo momento sto trovando continuità d’impiego e di prestazioni, da parte mia c’è un’altra testa, sono cambiato e ho lavorato tanto per farlo. Quando sei giovane certe cose non le capisci, col tempo le impari e prima ci riesci e meglio è. Ho capito che dover dare sempre il 100% non è solo una frase, ma un qualcosa che va fatto giorno dopo giorno. Non so se il grave infortunio che ci ha privato di Enrico Baldini mi abbia maggiormente responsabilizzato. Io e gli altri attaccanti del Cittadella ci siamo sempre sentiti al centro del progetto. Gorini ci mette sempre in campo con due piccoli e uno più grande davanti, personalmente mi vedo in più posizioni e potendo scegliere faccio volentieri la seconda punta, ma posso giocare anche trequartista o esterno. Il Cittadella non è abituato a questa classifica, dobbiamo pensare a salvarci il prima possibile e poi vedremo. La Serie A? Se non credessi di poterci tornare avrei già smesso di giocare. Prima però voglio che il Cittadella si salvi”.