Giornata di campionato, la sesta di ritorno, segnata dall’emergenza coronavirus, dai tanti rinvii – ben quattro – e dalle immancabili polemiche arbitrali. Tanti episodi controversi nelle sei partite disputate regolarmente, a cominciare da quella del venerdì tra Brescia e Napoli. Dubbi e recriminazioni anche a Ferrara, Firenze e Genova. Ma andiamo con ordine.
Var disattento
L’episodio clou della sfida del Rigamonti è quello di inizio ripresa, quando Orsato – dopo consulto Var – assegna rigore al Napoli per fallo di mano di Mateju su cross di Insigne. Il tocco del difensore del Brescia è evidente, anche se è curioso notare come l’arbitro, prima di rivedere le immagini, assicuri tutti del fatto di aver visto un precedente tocco di gamba di Mateju. Orsato, poi, torna correttamente sui suoi passi. Ma c’è un vizio di fondo. L’azione, infatti, nasce da una posizione irregolare di Elmas. A norma di regolamento, dunque, il consulto Var avrebbe dovuto evidenziare anche la posizione di offside da cui si è sviluppata la circostanza del penalty.
Il rigore col walkie talkie
La sfida tra Spal e Juventus sarà ricordata soprattutto per il rigore dell’1-2, concesso ai padroni di casa in modo singolare dopo una comunicazione tra l’arbitro La Penna e la sala Vor avvenuta attraverso walkie talkie. Motivo? Il mancato funzionamento del sistema di comunicazione e anche del monitor a bordo campo dove rivedere le immagini. Il protocollo, come spiegato dall’arbitro Marelli nel suo blog (tornato attivo dopo un periodo di chiusura), è piuttosto chiaro in tal senso: “Una volta iniziata la review l’arbitro ha due possibilità: assumere una decisione basandosi solo sulle indicazioni del Var e rivedere personalmente l’episodio prima di assumere la decisione. Dato che è risultato impossibile poter riversare le immagini a bordo campo, Di Bello ha spiegato a La Penna la dinamica dell’episodio”. Che, a dirla tutta, non lascia il campo a troppe interpretazioni: Rugani sgambetta Missiroli, il penalty è evidente.
Calvarese nel mirino
Tanta carne al fuoco anche in Fiorentina-Milan. I rossoneri lamentano la mancata concessione di un gol a Ibrahimovic nel primo tempo, ma la decisione di Calvarese è corretta: Ibra, in effetti, controlla il pallone col braccio e da quest’anno, come spiega ancora Marelli, “qualsiasi tocco di braccio che sia volontario o meno, che si sia concretizzato con una posizione naturale o meno e che porti all’opportunità di realizzare una rete deve essere punito con un calcio di punizione diretto a favore della difesa”. Poi a protestare è la Fiorentina per un fallo di Conti in avvio dell’azione che porta al gol di Rebic: l’errore di Caceres a centro area, però, toglie l’opportunità al Var di intervenire. Dulcis in fundo, il rigore: Romagnoli è in leggero ritardo e colpisce col ginocchio destro la gamba sinistra di Cutrone. Anche in questo caso appare corretta, seppur al limite, la decisione dell’arbitro.
Polemiche genovesi
Qualche episodio controverso anche nel match domenicale a Marassi tra Genoa e Lazio. A lamentarsi è soprattutto la formazione rossoblu per la mancata concessione di un calcio di rigore al 22′ della ripresa per tocco sospetto di Cataldi in area: corretta, però, è la decisione di Maresca, visto che il calciatore biancoceleste tocca di schiena sul traversone di Masiello. Nel finale, poi, giusta la concessione del penalty alla squadra di casa, dopo consulto Var: Lazzari intercetta col braccio un pallone calciato da Pandev, pochi dubbi al riguardo.
La classifica senza errori arbitrali
Questa la classifica al netto di sviste e svarioni dei fischietti: Inter* 59; Juventus 54; Lazio 53; Atalanta* 47; Napoli 43; Roma 42; Verona* 38; Bologna 37; Parma* 36; Milan 33; Fiorentina 31; Sassuolo* 30; Torino*, Cagliari* 29; Lecce 26; Udinese 24; Sampdoria* 23; Genoa 17; Brescia 14; Spal 13.
N.B. Con l’asterisco (*) le squadre che hanno giocato una partita in meno.
La classifica reale
Ed ecco invece la graduatoria “vera”, quella con i punti conquistati sul campo (e con gli errori arbitrali). Tra parentesi sono segnati proprio i punti in più o in meno accumulati da ciascuna squadra: Juventus 60 (+6); Lazio 59 (+6); Inter 54* (-5); Atalanta* 45 (-2); Roma 42; Napoli 36 (-7), Milan 36 (+3); Verona* 35 (-3), Parma* 35 (-1); Bologna 34 (-3); Cagliari* 32 (+3); Fiorentina 29 (-2), Sassuolo* 29 (-1); Torino* 27 (-2), Udinese 27 (+3); Lecce 25 (-1); Sampdoria* 23; Genoa 22 (+5); Brescia 16 (+2); Spal 15 (+2).
N.B. Con l’asterisco (*) le squadre che hanno giocato una partita in meno.
IL REGOLAMENTO
Questa classifica è stilata sulla base di quello che avviene in campo, in occasione di episodi decisivi e che possono determinare direttamente il risultato, come i gol convalidati o annullati, i rigori concessi o non concessi, un’espulsione esagerata o ingiusta a tanti minuti dalla conclusione del match. Non sono considerate le variabili non direttamente determinanti, come i cartellini gialli, i falli veri o presunti avvenuti nell’azione precedente a quella che ha portato a un gol, le rimesse laterali, i corner contestati, un’espulsione contestata in zona Cesarini, ecc.