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La nuova Italia: Mancini riparte dal blocco Roma e da super Barella

Il CT ha diversi motivi per sorridere. La vittoria sull'Ungheria porta ancora più entusiasmo e certezze in casa azzurra. Resta il problema del gol degli attaccanti.

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La nuova Italia fa un altro passo in avanti. Dopo il buon pareggio con la Germania, ecco la vittoria con l’Ungheria che vale il primo posto nel girone di Nations League e, soprattutto, conferma la bontà del progetto del CT Roberto Mancini.

Italia, Mancini ringrazia la Roma di Mourinho

Contro l’Ungheria, la squadra italiana più rappresentata è stata la Roma. Nell’undici azzurro titolare, presenti ben quattro giocatori giallorossi, ovvero Gianluca Mancini (26 anni), Leonardo Spinazzola (29 anni), Bryan Cristante (27 anni) e Lorenzo Pellegrini (25 anni), quest’ultimo ancora grande protagonista con la rete del momentaneo 2-0.

Quattro giocatori cresciuti enormemente nell’ultimo anno, grazie al lavoro di José Mourinho e alla vittoria in Conference League che ha portato più certezze all’interno del gruppo giallorosso e, di riflesso, anche in quei giocatori della Roma che indossano la casacca dell’Italia. Nessuno dei quattro ha raggiunto i 30 anni, quindi potrebbero diventare la vera colonna portante della Nazionale.

Mancini si gode Barella, l’uomo della provvidenza

Chiaramente il vero asset azzurro è Nicolò Barella. Il centrocampista dell’Inter sta diventando, sempre più, il punto di riferimento della nuova Italia pensate dal CT Roberto Mancini. Grazie al suo stratosferico gol ai danni dell’Ungheria, Nicolò Barella è diventato il massimo goleador della gestione Mancini, al pari di Ciro Immobile e Andrea Belotti (otto reti per tutti e tre).

La sua leadership, unità ad una classe sopraffina, stanno portando Nicolò Barella a diventare il vero top player del centrocampo azzurro. Il fatto di giocare, da protagonista, in un top club come l’Inter, lo sta facendo crescere sempre più. In Nazionale è anche più incisivo in zona gol, qualità che aiuta molto.

Italia, ora c’è da risolvere il problema dell’attacco

Tutto bene? Non proprio. Anche contro l’Ungheria, i gol sono arrivati dal centrocampo. Gli attaccanti, ancora una volta, sono rimasti a secco. La mancanza di un vero bomber sembra il grande limite degli Azzurri. In attesa di riavere il miglior Ciro Immobile, i vari Gianluca Scamacca, Andrea Belotti e Giacomo Raspadori sono chiamati ad un cambio di passo per portare alla Nazionale quei gol che, in determinate partite, saranno vitali per sognare in grande. La nuova missione di Roberto Mancini è trovare l’attaccante giusto per la sua nuova Nazionale.

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