Ciclone Lotito. In una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport il vulcanico presidente della Lazio attacca il collega del Napoli Aurelio De Laurentiis sulla spinosa questione dei diritti tv, parla degli addii di Tare e Milinkovic-Savic e rivela gustosi retroscena in merito al rapporto tra Sarri, l’ex direttore sportivo e il gruppo squadra. Già, un rapporto burrascoso che ha richiesto più volte il suo intervento diretto per ripristinare serenità in un ambiente in cui non sono mancati scontri.
- Lotito e l'attacco a De Laurentiis sui diritti tv
- Il presidente della Lazio sull'addio di Tare
- Il rapporto tra Sarri e Tare e gli scontri con la squadra
- Lotito e la trattativa con gli arabi per Milinkovic-Savic
Lotito e l’attacco a De Laurentiis sui diritti tv
Li abbiamo visti spesso insieme. Complici. Come in occasione dei funerali di Silvio Berlusconi. Eppure i due sono anche capaci di fare scintille. Lo testimoniano le parole di Lotito nei confronti del numero uno del Napoli, fresco campione d’Italia. Entrambi fanno parte della commissione per i diritti tv, presieduta proprio dal senatore presidente della Lazio. “Non sappiamo vendere il prodotto, siamo masochisti. Secondo Aurelio, è tutta una me…, che non vale un ca…o. Ma si può? E gli altri lo seguono. Invece, abbiamo enormi potenzialità. Il nostro è il calcio del mors tua vita mea, tutti curano solo gli interessi individuali, io ho sempre lavorato per il sistema. Dovremmo occuparci delle infrastrutture prima che dei diritti tv”.
Il presidente della Lazio sull’addio di Tare
Lotito tiene subito a chiarire una cosa: “Non l’ho mollato io, è andato via lui”. Diciotto anni insieme, praticamente una vita a braccetto. Perché nel calcio raramente i rapporti sono così duraturi. “Mi è dispiaciuto sul piano personale, umano. Lo reputo un grande amico e un uomo d’azienda – continua il patron biancoceleste -. Un giorno mi ha telefonato e mi ha detto che voleva andarsene e che era riconoscente per tutto quello che gli avevo dato”.
Il rapporto tra Sarri e Tare e gli scontri con la squadra
Forse sull’addio del dirigente albanese ha pesato il rapporto tutt’altro che idilliaco con Maurizio Sarri, l’uomo che ha riportato la Lazio in Champions League. “Le incomprensioni c’erano state tra Sarri e Igli, integralista il primo, rigido il secondo – spiega Lotito al Corriere dello Sport – Sono stato costretto a intervenire tre volte. La prima ho menato la squadra, poi quando Sarri stava scricchiolando ho chiarito alcune cose, infine ho detto a Igli che avrebbe dovuto usare la vaselina. Alla squadra ho promesso che avrei pagato dopo ogni vittoria e a settembre m’è toccato versare gennaio, in anticipo di quattro mesi”.
Lotito e la trattativa con gli arabi per Milinkovic-Savic
Ci ha provato, Lotito a trattenere il gioiello serbo. “Gli avevo offerto il rinnovo a una cifra blu. Ma il procuratore mi ha detto che l’Arabia garantiva 20 milioni l’anno, 18 netti già tassati e il giocatore mi ha confessato che cercava qualcosa di nuovo”. Ma la partenza di Milinkovic-Savic si è concretizzata solo quando gli arabi hanno esaudito le richieste del patron. “Quando mi hanno spiegato che per la Lazio c’erano 15 milioni, ho risposto gli avrei fatto fare tanti giri di campo a Formello. Alla fine sono diventati 40. Al calcio italiano non mancano i giocatori, ma i presidenti”.