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Milan, la mossa della disperazione di Conceicao: giocatori a dieta. Nel mirino Maignan e la professionalità del gruppo

La versione “sergente di ferro” del tecnico portoghese produce una nuova trovata: ogni giorno i giocatori vengono sottoposti alla sentenza della bilancia. Maignan è tra i giocatori sotto osservazione

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Una mossa della disperazione, quella che forse richiede il momento complicato del Milan che deve provare a salvare il salvabile nelle ultime 11 giornate di campionato. Mentre in vetta infiamma la lotta per lo scudetto, i rossoneri vestono i panni degli spettatori che però sembrano in preda a una crisi di nervi.

La mossa della disperazione di Conceicao

L’ultima trovata di Sergio Conceiceo, almeno stando a quanto scrive Repubblica, è quella di provare ad affidarsi alla sentenza della bilancia. Nell’articolo firmato da Andrea Sereni, infatti, viene riportato una precisa volontà del tecnico portoghese: quella di pesare ogni giorno i giocatori. Nel mirino ci sarebbe in particolare modo Mike Maignan, un problema di peso che secondo il tecnico avrebbe influito sull’agilità e dunque anche sulle prestazioni del portiere francese.

Ma nel mirino del tecnico ci sarebbero anche altri elementi della rosa rossonera che superano i 90 chili di peso. Secondo Repubblica vengono studiati con attenzione anche altri parametri come la qualità del sonno, e chissà se in questo caso non c’entri la storia che ha visto coinvolto Kyle Walker.

Il “sergente di ferro” portoghese

Le voci di dentro dello spogliatoio del Milan non sembrano certo rassicurare i tifosi rossoneri in vista di questo finale di stagione. Se l’obiettivo della Champions League sembra ormai abbastanza complicato da raggiungere, c’è ancora la possibilità di fare qualcosa di importante in Coppa Italia con la doppia semifinale contro l’Inter. Ma servirà una ritrovata unione tra la squadra e il tecnico.

Conceicao sin dall’arrivo a Milanello si è imposto come una sorta di “sergente di ferro”, con i suoi metodi decisamente diversi dal predecessore Paulo Fonseca, che sono stati applauditi come un cambiamento importante e necessario. Ma le cose non hanno funzionato in campo e secondo molti neanche nello spogliatoio, con il caso più noto che ha riguardato il duro faccia a faccia con Calabria (poi finito al Bologna).

La professionalità dei giocatori

Come spesso capita nelle situazioni di crisi, si prova a cercarne le motivazioni in qualsiasi aspetto della vita di una squadra, anche quelli che non riguardano le vicende di campo. E nelle ultime ore il tema della scarsa professionalità dei giocatori del Milan è tornato alla ribalta, l’articolo di Repubblica torna a mettere nel mirino anche la scarsa voglia di Theo (argomento venuto fuori anche durante l’era Fonseca, ndr) così come la mancanza di concentrazione di giocatori come Musah e Fofana con il portoghese che nell’ultima fase di stagione potrebbe dare spazio agli affamati Camarda e Terracciano. La sensazione però è che si tratti più di una caccia alle streghe e di una mossa disperata piuttosto che una strategia verso un reale cambiamento.

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