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Milan, Fonseca e i segreti della svolta: arriva una bordata a Pioli

Il tecnico portoghese sorprende tutti proprio nel momento in cui era dato per spacciato: come è cambiato il Milan in una settimana e dopo il derby

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

Come ti cambio il Milan in sette giorni. Due vittorie di fila dopo il ko in Champions e primato momentaneo in classifica. A pensare che – fino a una settimana fa – era inimmaginabile per Fonseca e per i tifosi del Milan credere che l’allenatore portoghese non solo potesse restare, ma che potesse vincere nel derby e stracciare il Lecce. In campionato sono 9 le reti segnate – nelle ultime 3 partite – con un solo gol subito, la svolta rossonera è partita: Paulo Fonseca ha spiegato cosa ha migliorato e cosa non è andato nel Milan dello scorso anno.

Come è cambiato il Milan di Fonseca

Come Fonseca è riuscito a trasformare il Milan? Con un totale di 14 reti, i rossoneri oggi hanno il miglior attacco del campionato. Il tecnico dei diavoli chiede alla squadra di dominare il gioco e non di attendere troppo dietro la linea del centrocampo per poi ripartire in contropiede. Dopo un periodo di assestamento nelle prime giornate di campionato, si inizia ad intravedere l’unità tra reparti e un gioco totalmente improntato all’attacco.

Il ruolo di Morata resta la chiave: prima punta, seconda punta, esterno all’occorrenza ed ora anche trequartista atipico tra le linee con Abraham che si è preso un posto da titolare fisso al centro dell’attacco. Fonseca ha poi puntato tanto sulla valorizzazione del ruolo di Pulisic che, da esterno destro nel 4-2-3-1, riesce ad esaltarsi in fase offensiva (con 4 reti segnate) e ripiegare in fase difensiva in linea con i centrocampisti (consentendo a Leao di poter restare staccato sul lato opposto maggiormente avanzato).

Milan, Paulo Fonseca spiega come ha ristabilito la calma

L’arduo compito per Paulo Fonseca è stato soprattutto di ristabilire l’equilibrio nella rosa dopo il cooling-break di Leao e Theo Hernandez: “Dopo le prime due partite non mi aspettavo questo momento ma è per questo che il calcio è bello. Le cose cambiano positivamente o negativamente in 90 minuti. Siamo qui, è stato importante vincere dopo il derby, continuare a vincere era troppo importante oggi, perché ritornare alla realtà dopo il derby era la cosa più difficile ma i giocatori l’hanno capito e abbiamo vinto bene.”

Fonseca racconta il rapporto con Leao

Parlando di Leao, Fonseca ha espresso soddisfazione per la sua crescita, evidenziando come il rapporto tra di loro abbia favorito il miglioramento del giocatore: “Parlare la stessa lingua aiuta. Io ho sempre avuto un bel rapporto con lui, una relazione aperta. Gli ho sempre detto che è un grandissimo giocatore, ma che ora deve essere un giocatore per la squadra. Mi piace molto che è decisivo: oggi ha fatto un grandissimo assist per Theo. Mi piace ancora di più che vedo la sua crescita in difesa, che è nel posto giusto per pressare quando ne abbiamo bisogno. Oggi Rafa è un giocatore diverso. Non è perfetto, non fa sempre bene, ma lo fa tante volte e valuto tanto il suo sforzo per aiutare la squadra.”

Fonseca, l’aspetto mentale di Theo e Leao

Fonseca ha parlato anche dell’aspetto mentale ritrovato da Theo e Leao, sottolineando il dialogo e la comprensione reciproca: “Io devo dire una cosa: mai abbiamo avuto problemi tra noi. Io ho deciso di non farli giocare contro la Lazio, hanno capito e accettato e dopo quello che è successo sono stati tanti dialoghi con i giocatori per capire cosa stava succedendo fisicamente e tatticamente, per far capire loro il nostro modo di giocare e capire noi come loro possono aiutare la squadra. E loro sono entrati in quello che noi vogliamo. Theo è arrivato tra gli ultimi, hanno pochi allenamenti con noi. Theo ha giocato tantissimo l’anno scorso tra club e nazionale. È arrivato qui senza fare niente durante le vacanze e ha bisogno di più tempo per star fisicamente bene. Sono tutte queste cose. Ma noi siamo stati sempre uniti, abbiamo parlato tanto senza problemi.”

Fonseca: il gioco posizionale del Milan e la stoccata a Pioli

Fonseca ha infine analizzato anche il cambio di stile del Milan, sottolineando l’importanza del calcio posizionale rispetto al passato, e ha lanciato una bordata alle tattiche usate in passato dall’ex Pioli: “Noi dobbiamo sempre essere equilibrati perché le cose possono cambiare. Non è una critica, ma questa squadra negli ultimi anni non faceva calcio posizionale, ma spesso contropiede. Noi ora dobbiamo creare gli spazi con un posizionamento rigoroso facendo le cose nel momento giusto. La squadra oggi ha fatto bene, ma io voglio di più.”

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