L’all-in l’ha fatto in questi giorni. Dopo mesi a cercare di capire, di incoraggiare, di spronare con i suoi metodi giusti o sbagliati che fosse, Paulo Fonseca è uscito allo scoperto. Ha alzato la voce con gli arbitri, ha chiesto e ottenuto l’appoggio della società, ha metaforicamente messo spalle al muro parte della squadra, minacciando di mandare in campo la Primavera, ha avuto duri faccia a faccia con i giocatori che lo seguono meno ed ora aspetta la gara di domani col Genoa per avere una risposta definitiva. Darà spazio a qualche baby di Milan Futuro e crede ancora nello scudetto. Piatto ricco nella conferenza odierna a Milanello.
Fonseca: Ho parlato con i giocatori con cui volevo parlare
Ieri è stata una giornata caotica, tra incontri con i giocatori e messaggi social da parte di Maignan e Calabria, il tecnico portoghese arriva preparato al fuoco di fila delle domande e non gira attorno al problema: “Per me era facile dopo la partita parlare solo della vittoria, o delle 4 vittorie consecutive in Champions League. Domani il Milan fa 125 anni, dovremo essere all’altezza della storia. Per me con quell’atteggiamento non potevamo essere all’altezza di un club che ha fatto la storia del calcio. Ho parlato con i giocatori con cui volevo parlare. Siamo pronti per un giorno all’altezza del Milan”.
Dribbling sui singoli, mai nominato Theo (“In questo momento non ho niente da aggiungere a quello che ho detto. Non dico qui dei nomi con cui ho parlato. Comunque li ho guardati negli occhi e gli ho detto cosa penso, ora dobbiamo andare avanti”) e sulla formazione (“Domani giocherà la squadra che io penso sia la migliore per poter vincere. Oggi non sono pronto a dire le mie scelte. Sapete che siamo andati alla festa del settore giovanile, ci siamo parlati e ho sentito l’appoggio della società come sempre”), poi l’ammissione: “Io dico sempre la verità, è difficile nascondere quello che sento dopo una partita. Penso che devo essere sempre onesto. A volte penso che sono messaggi importanti da far passare. Ho avuto questa necessità, voi non siete all’interno e non sapete tutto: ho avuto questa necessità”.
Domani si vedrà un Milan giovane
Il tecnico conferma però che darà spazio ai giovani: “Questo progetto del Milan Futuro è un progetto importante per far avere i calciatori del settore giovanile in prima squadra. Lavoriamo con loro dal primo giorno, domani ne vedremo qualcuno in campo. Se mi aspettavo queste difficoltà con i senatori? Sì. A questo livello è normale avere queste situazioni. Io non chiudo mai gli occhi davanti al problema, lo affronto sempre e non mi nascondo. Se c’è, io sono qui pronto per risolvere. È normale, in tutte le squadre e in tutte le famiglie ci sono problemi”.
All’accusa di scaricare sempre le colpe sugli altri, che siano arbitri o i suoi giocatori, Fonseca replica così: “Non sono preoccupato. Onestamente non sono preoccupato di quello che pensano gli altri. Se mi preoccupo di questo sarebbe difficile lavorare. Tutti pensano cose diverse, ma sono io che sono qui. Sono io com’è la squadra, come si vive la squadra, sono io che li vedo tutti i giorni come lavorano. Non posso onestamente stare ad agire in funzione di quello che le persone pensano. Nella mia carriera è già successo, come penso sia successo per tutti gli allenatori. È normale. Dobbiamo fare quello che crediamo per risolvere le situazioni. Qui magari ci sono situazioni diverse se faccio il paragone specifico con altri club che ho allenato. Ma ho già avuto situazioni simili”.
Fonseca crede ancora allo scudetto
Fonseca non si nasconde: “Gli step che voglio fare hanno bisogno di più tempo. Ma per me abbiamo già cambiato cose che sono importanti per me e abbiamo fatto buone partite. In Italia non abbiamo avuto i risultati che volevamo, ma abbiamo fatto buone partite. E se facciamo analisi su tante cose tattiche c’è stato del progresso. Il problema per me è mentale, sento che è come una montagna russa. Mi sembra che quando la squadra pensa che ha vita facile nelle partite, come contro la Stella Rossa, ha questa presunzione. Ed è questo il problema. Io sono ritornato indietro al tempo in cui non ero qui. Le ultime dieci partite dell’anno scorso e ho visto che si dicevano le stesse cose: non è cambiato. Non si può dire che è solo quest’anno. Ho sentito che si parlava dell’atteggiamento della squadra, era lo stesso”
Infine una battuta sullo scudetto: “Come sempre, voglio essere onesto. Penso che ora è più difficile, ma dentro di me io continuo a crederci. Che posso dire di più? Non è che è facile, ma continuo a crederci”