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Milan, l'altra faccia di Ibrahimovic: tutti i suoi rossi diretti

Lo svedese ha rimediato una contestatissima espulsione a Parma, ma nell'arco della carriera tante volte il suo caratteraccio l'ha tradito: ripercorriamole.

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Si continua a discutere per il cartellino rosso rimediato da Zlatan Ibrahimovic a Parma, dove il suo Milan è comunque riuscito a trovare la vittoria pur perdendo la sua stella per espulsione. Un lungo libro, quello delle intemperanze del fuoriclasse svedese. Che, si sa, è dotato di una classe cristallina, di un temperamento indomito ma anche di una forte personalità che talvolta si tramuta in cattivo carattere. Eppure, a dispetto di quanto potrebbe credere qualcuno, era molto tempo che non arrivava un rosso diretto ai suoi danni. Soprattutto in Italia.

La prima partita in cui Ibrahimovic fu espulso con un rosso diretto in Serie A risale alla sua primissima esperienza italiana, quella alla Juventus: era il lontano 2006 e Zlatan lasciò i bianconeri in dieci dopo appena 18 minuti della partita con la Roma, a causa di una rissa con Dacourt. Il secondo rosso diretto arrivò invece nel suo unico anno spagnolo: era il 2009-2010 e a provocare l’allontanamento dal campo fu una manata a Cisma in Almeria-Barcellona.

Quindi il passaggio al Milan, e le varie intemperanze che in rossonero ha alternato ai colpi di classe che hanno fatto innamorare il pubblico del Diavolo. Già nel 2011 il primo episodio: espulsione per una manata a Rossi in Milan-Bari, con tanto di squalifica per il derby di ritorno contro l’Inter (con cui i rossoneri erano in lotta per lo scudetto). Al rientro dalla squalifica, però, altro rosso diretto: stavolta per proteste contro l’assistente dell’arbitro Morganti nella partita contro la Fiorentina.

L’episodio forse più famoso è quello del 2012, quando nel corso di Milan-Napoli arrivò la sbracciata di Ibrahimovic nei confronti di Aronica, nonostante tra i due ci fosse un compagno a dividerli. Quell’episodio, avvenuto al 64′ della sfida di San Siro, è stato a lungo l’ultima espulsione dello svedese in maglia rossonera.

Nel 2012 si consumò infatti il passaggio al PSG, che subito vide Ibra sfogare il suo temperamento nella sfida interna al Saint-Etienne: il vero e proprio colpo da taekwondo contro il portiere Ruffier gli costò il primo rosso diretto. Quindi diversi anni senza episodi da rimarcare, fino al 2018: anno in cui, da stella della MLS, lasciò i Los Angeles Galaxy in dieci per aver schiaffeggiato Petrasso dei Montreal Impact.

Quindi i fatti del Tardini, e la decisione di Maresca in Parma-Milan. Il cartellino diretto numero 9 della carriera di Ibrahimovic, per quanto riguarda i massimi campionati mondiali. E, forse, il più controverso di tutti.

Milan, l'altra faccia di Ibrahimovic: tutti i suoi rossi diretti Fonte: Getty Images

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