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Milan, Maldini e Massara verso l'addio: rottura insanabile con Cardinale

Summit tra Gerry Cardinale e l'ex calciatore rossonero: grossa distanza tra le parti, divorzio imminente. Sotto accusa in particolare le operazioni Origi e De Ketelaere

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Il Milan e Paolo Maldini sarebbero sul punto di divorziare. E’ quanto trapela dall’incontro svolto questa mattina con Gerry Cardinale, numero uno di RedBird. Tra le parti ci sarebbero grosse divergenze sulle prospettive future del club, il budget per il mercato e le responsabilità all’interno dell’organigramma societario. Manca il comunicato ufficiale del club, ma le divergenze sarebbero troppo forti per poter ricomporre lo strappo.

Le altre soluzioni, che erano appare ancora probabili in mattinata, facevano ipotizzare un passo indietro o di Maldini (che ha un contratto con il Milan fino al 2024) o della proprietà rispetto alle idee dell’altra parte. Ipotesi che appare sfumata in serata.

Milan, Furlani nuovo uomo forte

Come riporta la Gazzetta dello Sport, per il Milan una separazione con Maldini rappresenterebbe l’inizio di un nuovo corso che chiuderebbe l’era dello scudetto nel modo più clamoroso. I risultati stagionali avevano spinto tutti a considerare logica la continuazione del rapporto, fermo restando i problemi che covavano sotto la cenere. Dall’altro lato dello specchio infatti ci sarebbe il ruolo del nuovo uomo forte del Milan, ovvero il Ceo Giorgio Furlani.

Lui era stato al centro delle trattative risolutive per il rinnovo di Rafael Leao, e sembra essere destinato a un ruolo sempre più rilevante nell’economia decisionale del club. Un altro fattore che potrebbe aver portato alle frizioni di oggi tra Maldini e Cardinale. Allo stesso modo, il capo scouting Geoffrey Moncada, potrebbe essere promosso nel ruolo di ds.

Milan-Maldini, i motivi della rottura

Ma molti dei motivi della tensione tra RedBird e Maldini sono comunque legati all’insoddisfazione per i risultati (mancati) della squadra. La proprietà rossonera non è stata soddisfatta sia dell’andamento della stagione, con un quinto posto trasformato in quarto solo dalla penalizzazione subita dalla Juventus, sia degli investimenti estivi, come Charles De Ketelaere e Divock Origi. Scelte onerose, ma che non hanno pagato, e che starebbero pesando sul giudizio della società.

Maldini via? Il futuro di Massara e Pioli

Maldini, dopo anni complicati nel rapporto con l’allora a.d. Ivan Gazidis, il 30 giugno 2022 ha firmato un rinnovo biennale. Quel contratto gli ha garantito autonomia totale sull’area tecnica, all’interno del budget stabilito dalla proprietà: va detto che il feeling non è mai stato totale, almeno fino alla spaccatura di oggi.

In questo scenario, si interromperebbe anche il lavoro del direttore sportivo Ricky Massara. Mentre Pioli, a quanto trapela, resterebbe comunque alla guida della squadra. Il tecnico ha sempre avuto la fiducia della proprietà e ha raccolto pubblici apprezzamenti sia da Cardinale che da Furlani. E naturalmente avrebbe molto più potere decisionale sul mercato.

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