Avviso ai naviganti: sulla terra l’uomo da battere è sempre quello che viene da Murcia. Che è forte anche sul cemento e pure sull’erba, ma che sembra comunque avere una predilezione per la stagione sul rosso, dove Carlos Alcaraz ha voglia di tornare a provare sensazioni decisamente piacevoli. Per come ha scalfito le poche certezze di Daniel Altmaier, meglio prendere appunti: 6-3 6-1 per lo spagnolo, apparso in una veste ben diversa da quella che aveva mostrato nel debutto contro Cerundolo, dove aveva dovuto rimontare dopo aver ceduto 6-3 il primo parziale (e aver concesso la miseria di un game nei due set successivi).
- Un tweener micidiale: Carlos ha già fatto il punto del torneo
- Un altro Carlos rispetto alla trasferta americana
- Progressi evidenti: "Penso al ranking". E arriva il docufilm Netflix
Un tweener micidiale: Carlos ha già fatto il punto del torneo
Per non farsi mancare nulla, Carlitos ha deciso pure di strafare: ha regalato spettacolo con quello che (salvo sorprese) potrebbe essere considerato già adesso il punto del torneo. Costretto a giocar in difesa, lo spagnolo ha effettuato prima un recupero molto angolato a filo rete, vedendosi così costretto a indietreggiare per andare a recuperare un lungolinea di chirurgica precisione del tedesco, poi ha pensato bene di fare l’unica cosa che poteva fare, cioè uno spettacolare pallonetto in tweener col quale ha sorpreso l’avversario, che era rimasto a rete aspettandosi una palletta corta, pronta da essere rispedita comodamente dalla parte opposta del campo.
Altmaier a quel punto ha dovuto provare a sua volta un colpo all’indietro, ma ha praticamente prestato il fianco all’attacco di Alcaraz che l’ha spedito all’angolo e l’ha costretto poi a forzare un rovescio senza alcuna pretese, con la palla caduta in fretta a terra. Una genialata che ha mandato in estasi il pubblico del Ranieri III, con lo spagnolo che ha invitato gli spettatori a far sentire tutto il fragore dei loro applausi per omaggiarlo con tutti i crismi del caso.
Un altro Carlos rispetto alla trasferta americana
Al di là della gran giocata, Alcaraz ha mostrato di essere davvero bello solido e concentrato su quello che c’è da fare. Montecarlo non è mai stato il suo giardino di casa: fino a due giorni fa c’aveva messo piede solo una volta, nel 2022, cedendo al debutto a Seb Korda. Adesso la sensazione è che possa diventare l’uomo da battere, specialmente pensando al fatto che sia Djokovic che Zverev hanno già abbandonato il torneo.
Domani se la vedrà con Arthur Fils, il giovane francese col quale non ha mai avuto modo di giocare in passato: per il transalpino sarà una sorta di esame di maturità, per Carlitos l’occasione per ribadire al mondo intero che lui questa primavera se la vuole spendere nel modo giusto, provando a dimenticare i dolori dei sunshine double, eliminato da Draper in semifinale a Indian Wells, sconfitto da Goffin al primo turno a Miami.
Fils sembra poter rappresentare l’ostacolo ideale per capire a che punto è il programma di risalita dello spagnolo: per il francese è il terzo quarto di finale consecutivo dopo Indian Wells e Miami. Sarà anche il primo vincente? Se Alcaraz è quello visto con Altmaier, dura pensarlo.
Progressi evidenti: “Penso al ranking”. E arriva il docufilm Netflix
“Questo è il primo torneo che gioco sulla terra quest’anno, per cui sapevo che avrei fatto un po’ fatica all’inizio, e così è stato”, ha commentato Carlitos a fine partita. “Personalmente però sono soddisfatto del mio livello di gioco: ho cercato di essere aggressivo, sento di essere migliorato molto rispetto alla prima partita. Devo però pensare a una cosa alla volta, e questo è quello che sto facendo. In questa parte di stagione penso anche un po’ al ranking: voglio cercare di risalire, mi servono punti pesanti e qui so di poterli trovare”.
Un accenno anche al prossimo documentario Netflix che lo vedrà protagonista, dal titolo My Way: “Sono molto eccitato all’idea di vedere come potrò apparire. Tanti amici non vedono l’ora di vedere quello che sono riuscito a fare davanti alle telecamere, spero possa essere comunque qualcosa di buono e di utile per il mondo del tennis”.