Lutto nel mondo della pallavolo italiana: dopo una lunga malattia, a 71 anni si è spento Daniele Bagnoli. Classe ’53, nato a Mantova, nel corso della propria carriera in panchina tra Modena, Treviso e Roma, aveva vinto tutto quello che c’era da vincere.
Una leggenda della pallavolo
Il suo nome è già scolpito nella storia della pallavolo italiana e non solo: Daniele Bagnoli, uno dei coach più vincenti del volley azzurro, l’unico insieme a Franco Anderlini a conquistare ben otto scudetti, è morto oggi dopo tre anni di malattia. Settantuno anni compiuti lo scorso 25 ottobre, Bagnoli era nato a Mantova nel 1953 e ha scritto la propria leggendaria carriera principalmente alla guida di Modena, della Sisley Treviso e della Piaggio Roma.
Un palmares da record
In panchina dal 1980 quando ha mosso i primi passi nelle giovanili della sua città, ha vinto tutto mettendo in bacheca otto scudetti (6 con la Sisley Treviso e 2 con Modena), sette Coppe Italia, cinque Supercoppe italiane, cinque Coppe dei Campioni, una Coppa delle Coppe, due Coppe CEV e due Supercoppe Europee. Ha poi avuto modo di allenare all’estero, tra Dinamo Mosca, nazionale russa e il Fenerbahçe, in Turchia e di entrare a fare parte dello staff della nazionale italiana.
Il cordoglio della FIPAV
Grande il cordoglio nel mondo della pallavolo azzurra, con la Federvolley che ha affidato il proprio ricordo a una nota ufficiale riportante una breve biografia e il sentito ricordo del presidente Giuseppe Manfredi, che nel stringersi alla famiglia ha scritto: “Apprendiamo con commozione la scomparsa di Daniele, un tecnico che lascia una grande grande eredità alla pallavolo italiana, e che con il suo lavoro ha contribuito in maniera importante alla crescita del nostro movimento“.
“Da parte mia e della Federazione Italiana Pallavolo posso solo esprimere le più sentite condoglianze alla sua famiglia”, ha concluso Manfredi. Al ricordo del numero uno della FIPAV si aggiungono, in chiusura di comunicato quelli dei “vicepresidenti Adriano Bilato e Luciano Cecchi, il segretario generale Stefano Bellotti e il Consiglio Federale”, che “inviano alla famiglia di Daniele sincere condoglianze”.