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MotoGP, a Jerez i commissari hanno tentato di asciugare la curva 5. La direzione gara ha "eluso" il problema

Situazione al limite dell'assurdo a Jerez: in curva 5 i commissari avevano tentato invano di asciugare l'acqua che risaliva dall'asfalto. La direzione ha dato l'ok per correre.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

I commissari sapevano tutto, ma non hanno praticamente fatto nulla per impedire che la curva 5 di Jerez diventasse il luogo perfetto per un “delitto” perfetto. Con cadute a ripetizione che hanno segnato in modo irreversibile la sprint race sul circuito spagnolo, vinta dallo specialista Jorge Martin ma “macchiata” appunto da una serie di incidenti che ha finito per destare sospetti. Con i commissari di gara finiti nell’occhio del ciclone, responsabili (a detta di qualcuno) di uno spettacolo insensato e pure pericoloso.

Le foto dei commissari al lavoro per asciugare curva 5

Un commento postato su Facebook da Fabio Barchitta, ex pilota presente proprio nei paraggi del punto incriminato, è servito per svelare l’arcano. Nel racconto si evince come in curva 5 alcuni commissari avevano provato improvvidamente ad asciugare la pista con il soffiatore, quello solitamente utilizzato per rimuovere le foglie dalle condotte e dai canali, consapevoli evidentemente che la risalita dell’acqua dall’asfalto potesse rappresentare un problema.

Ma pochi minuti prima della gara (e anche poco dopo la partenza) la direzione corsa ha comunicato che non sussisteva alcun pericolo per l’incolumità dei piloti, evidentemente però sottostimando la portata del problema. Questa ricostruzione è stata fatta a Barchitta dai commissari di gara presenti in curva 5, gli stessi che sono andati “ad asciugare” il punto dove l’acqua tendeva a risalire in superficie.

Lo stesso Barchitta ha parlato di “episodio sfortunato e imprevedibile, al quale neppure un eventuale ritardo della partenza della gara avrebbe posto rimedio”. Eppure le tante cadute nel finale dimostrano quanto in quel tratto la pista fosse scivolosa e pericolosa.

Bastianini deluso: “A Jerez sono cose che succedono…”

Sul punto incriminato sono finiti a terra in rapida successione Brad Binder, Alex Marquez, Enea Bastianini, Marco Bezzecchi, Maverick Vinales e Marc Marquez, quest’ultimo quando da poco aveva preso il comando della corsa a pochi giri dal termine. Chiaro che, essendo avvenute tutte nello stesso punte, le cadute hanno finito per generare dubbi e perplessità sullo stato della pista.

“Peccato per quella pozza in curva 5 dove siamo caduti in tre tutti assieme nello stesso momento”, ha commentato con amarezza Alex Marquez, riferendosi anche a Brad Binder ed Enea Bastianini. Quest’ultimo ha aggiunto che “per tutta la gara ho sempre fatto le stesse traiettorie, e non avevo mai avvertito alcun problema in quel punto. Poi però in quel giro maledetto mi sono accorto che c’era una chiazza umida, ma quando l’ho vista era troppo tardi e non ho potuto far nulla per evitarla e scivolare nella ghiaia.

A Jerez purtroppo succede spesso che la pista, anziché asciugarsi, col passare dei giri finisca per inumidirsi. Volevo attaccare Binder e stavo preparando il sorpasso, ma purtroppo quella pozza mi ha impedito di farlo”.

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