La prima zampata l’ha data da Jorge Martin, la seconda direttamente la pioggia. Che di fatto ha reso la FP2 più simile a una passeggiata, con i piloti “costretti” a girare per almeno 8 giri con assetto da bagnato in previsione di possibili problemi col meteo da affrontare anche nella giornata di domani, quando fino al primo pomeriggio a Lusail è prevista pioggia (dunque riguarderà sia la FP3, sia le qualifiche). A conti fatti della giornata di venerdì si può salvare solo la sessione di FP1, perché la seconda (accorciata a 45’) non ha praticamente detto nulla su quel che potrà accadere dalla Sprint Race in poi.
- Martin subito velocissimo, Bagnaia in ritardo
- Spagnoli sugli scudi: sorprende il rookie Acosta
- Pecco e Bastianini, avanti adagio: pochi giri senza rischi
- FP2 bagnata, tempi poco significativi e Q1 spostata al sabato
Martin subito velocissimo, Bagnaia in ritardo
C’ha pensato allora Jorge Martin a mettere tutti in fila indiana nel turno di prove libere che ha aperto ufficialmente la stagione 2024 della MotoGP, attesa nel week-end dalla gara inaugurale sul circuito di Lusail, in Qatar. La prima sessione del nuovo campionato però ha lasciato in eredità anche una sorpresa non così attesa: se lo spagnolo ha voluto mettere da subito le cose in chiaro, Pecco Bagnaia ha fatto molta più fatica del previsto, anche se in molti sono convinti che il bicampione del mondo abbia fatto pretattica, dato che da provare non è che ci fosse granché.
Spagnoli sugli scudi: sorprende il rookie Acosta
Dopotutto a Lusail si sono svolti già i test precampionato, ed è stata quella l’occasione per mettere a punto il set up della moto. La Ducati, che da tradizione su questo tracciato va fortissimo (è quello dove ha ottenuto il maggior numero di pole position, cioè 8, e domenica potrebbe diventare anche il circuito dove ha ottenuto più vittorie tra tutti quelli del calendario 2024), ha tante frecce al proprio arco: Martin ha chiuso davanti a tutti con un tempo di 1’52”624, precedendo di 47 millesimi l’Aprilia di Aleix Espargaro e di 71 centesimi la KTM dell’esordiente Pedro Acosta, che ha mostrato numeri davvero notevoli (favolosa anche una ripresa della moto, evitando una scivolata che sembrava già scritta, sul finale della sessione).
Pecco e Bastianini, avanti adagio: pochi giri senza rischi
Per trovare un’altra Desmosedici basta bussare al quarto posto, dove ha trovato posto Marc Marquez, subito piuttosto veloce al debutto sulla nuova moto. Subito dietro l’altra KTM di Brad Binder e la prima Honda, quella di Johann Zarco. Le due Ducati del Team Factory hanno chiuso al settimo posto con Bastianini (ritardo di tre decimi) e al 13esimo con Bagnaia, attardato appena sotto i 6 decimi. Ancora più indietro Marco Bezzecchi, che ha chiuso 18esimo a più di un secondo di ritardo da Martin.
FP2 bagnata, tempi poco significativi e Q1 spostata al sabato
La FP2, corsa mezzora dopo la fine di un violento temporale, ha sostanzialmente detto che nessuno del Team Factory Ducati aveva voglia di prendersi rischi eccessivi. La direzione gara, imponendo a tutti i piloti di uscire per almeno 8 giri, ha provato quantomeno a dare un senso alla sessione, che è proseguita però all’insegna di qualche giro lento e poco altro (anche Martin non ha spinto).
Il migliore, su una pista che è andata progressivamente asciugandosi (ma mai del tutto), è stato Marc Marquez, smanioso di dimostrare di essere già a posto in sella alla Ducati. La decisione di spostare la Q1 all’ultima sessione di prove libere, presa proprio in funzione delle condizioni così atipiche della pista (mai nessuno aveva girato nei test in condizioni da bagnato), ha consigliato a tutti di starsene buoni e puntare unicamente a fare il set up per le condizioni più estreme.