È sempre il solito Mourinho, calcio sì ma soprattutto tante parole. L’allenatore portoghese dopo la partita vinta dal Fenerbahce contro l’Hatayspor si è scagliato contro il sistema turco con dichiarazioni molto dure. Una strategia comunicativa a cui ci ha abituato nel corso degli anni e che ha tirato nuovamente fuori per cercare di mettere pressione alla capolista Galatasaray. Tra verità e alcune parole oltre le righe però lo Special One è riuscito a fare il giro del mondo.
- Le dure dichiarazioni di Mourinho
- Mourinho attacca gli arbitri e il Galatasaray
- "Per fortuna la Super Lig non è seguita all'estero"
Le dure dichiarazioni di Mourinho
“Perché avete paura di dire la verità? Di che cosa avete paura in questo Paese?“ – ha tuonato Mourinho dopo che un giornalista ha fatto notare la distanza di otto punti in classifica dal Galatasaray e ha chiesto se ci sono possibilità di chiudere il gap.
Poi in conferenza stampa ha rincarato la dose: “Per colmare il divario dobbiamo vincere le partite, ma allo stesso tempo la capolista deve perderne alcuni. Penso che possiamo vincere le gare, ma la domanda importante è: loro come perderanno punti?
Non conosco il turco, ma posso imparare alcune parole perché le sento spesso. Ieri (quando ha giocato il Galatasaray, ndr) continuavo a sentire ‘scandalo, scandalo, scandalo‘… sentivo sempre questa parola. Ma penso che a questo paese piaccia. Anche la squadra che vince e trae vantaggio da questo scandalo ne gode, il che è la cosa peggiore che possa accadere. Perché considerare lecito ogni modo per vincere e goderselo è la peggiore situazione possibile”. Ma a cosa fa riferimento lo Special One?
Mourinho attacca gli arbitri e il Galatasaray
“Giochiamo in un campionato tossico. Pensate che la differenza di punti sia dovuta solo al calcio giocato? Dite la verità. Se ne accorgono tutti, anche gli avversari. Sanno che con alcune squadre possono giocare in un modo e con altre no. Nelle ultime due partite ci dovevano essere cinque cartellini rossi per i nostri avversari ed è questa la reale situazione. I nostri giocatori danno tutto ma soffrono questa cosa e così diventa difficile lottare” – ha spiegato il tecnico del Fenerbahce.
Poi ha aggiunto: “È strano che la nostra partita sia finita 2-1. Un buon risultato ma potevano essere 6, 7, 8 gol. Se i colori fossero stati diversi, la partita sarebbe potuta finire 11 calciatori a 8. Sanno come giocare contro di noi e come giocare contro il nostro avversario”.
Parole al veleno di Mourinho che puntano il dito contro il Galatasaray e la sudditanza psicologica degli arbitri nel gestire le loro partite. Oltre alla gestione dei cartellini l’ex tecnico della Roma ha criticato molto anche i rigori concessi alla squadra di Osimhen.
“Per fortuna la Super Lig non è seguita all’estero”
“Nei miei 35 anni di carriera non ho mai visto nulla di simile prima. Non è comprensibile, è oltre i limiti. Non credo che un club da solo possa distruggere questo sistema. Questo campionato è il mio campionato, ma è anche il vostro. La lega dei bambini che amano il calcio. Se siete contenti dello status quo di questo torneo, siatene contenti, un club da solo non potrà risolvere questa situazione. La nostra unica opzione è continuare a lavorare. Per fortuna la Super Lig non è molto seguita all’estero. Continueremo a lavorare duro” – ha concluso così Mourinho.
Il portoghese non è nuovo a questa strategia comunicativa e sta cercando di mettere pressione alla capolista, pur rimarcando alcuni episodi che hanno fatto destare molti dubbi in Turchia. Riuscirà ad ottenere qualche effetto positivo? Sarà il campo a dirlo, sempre se basterà, come ha rimarcato lo Special One.