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Napoli, De Laurentiis scatenato su Spalletti, Garcia, Zielinski e Superlega

Il presidente del Napoli torna sulle tormentate modalità dell'addio a Spalletti e sul perché si è frantumata la squadra che aveva vinto lo scudetto

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

L’avevamo lasciato sabato scorso sbraitare contro la Lega, rivelare le mosse di mercato fallite (sempre per colpa di qualcuno) da Perez a Dragusin, motivare l’esclusione di Zielinski e spiegare con i numeri il vero ruolo di Lindstrom, il tutto condito da parolacce sfuse e a pacchetti. Ritroviamo Aurelio De Laurentiis al Konami Trading Center di Castel Volturno, quartier generale del Napoli, per la seconda puntata dello sfogo. Del resto a Natale aveva promesso che avrebbe spiegato in una conferenza ad hoc il perché dell’anno-no post scudetto, errori suoi compresi, ed eccolo qui. Pronto a vuotare il sacco. Una conferenza fiume di un’ora e mezza in cui il patron partenopeo ha risposto a tutti, dando la sua versione dei fatti da Spalletti a Mazzarri passando per Garcia.

Napoli, De Laurentiis torna sull’addio a Spalletti

De Laurentiis dopo lo sfogo-monologo di sabato parte da lontano, intreccia temi e tempi, divaga, inserisce nel tessuto narrativo, Superlega, stadio nuovo con ettari di terreno già preso, Florentino Perez, il film scudetto e gli arbitri, e dice: “Prima di Natale vi dissi: la colpa di tutto quanto è successo è mia e vi dirò perchè. Certe cose non è sempre possibile dirle mentre accadono, uno spera sempre ci sia una soluzione al problema”.

“Mi sono assunto tutte le colpe perché io avevo fatto un contratto a Spalletti, lo stesso di Benitez, ed ho esercitato l’opzione – che nel mondo del calcio sembra non avere valore – per una ulteriore stagione da esercitare con comunicazione scritta. Ricorderete che siamo andati in Turchia a dicembre, poi siamo andati benissimo a gennaio e febbraio per avere un calo poi a marzo, in coincidenza con il calo evidente della nostra grande star che era stato Kvara. Rimasi malissimo per l’uscita dalla Champions, lì sono rimasto molto molto male. Il 24 marzo al Premio Bearzot io dissi che Spalletti sarebbe rimasto e lui non smentì. Non è vero che non avevo un buon rapporto con lui, con tutto quel vantaggio che avevamo in classifica che rapporti potevo mai avere? Mai provato questo contrasto con Spalletti. Io facevo il presidente e lui l’allenatore”.

De Laurentiis rimase sorpreso dal no di Spalletti

Il presidente del Napoli continua, cita date e momenti precisi: “Il 2 aprile perdiamo 4-0 in campionato col Milan e successivamente usciamo dalla Champions per mano ancora del Milan. Allora per dimostrargli che ero con lui gli mandai via Pec opzione per il rinnovo e nella cena che facemmo mai mi sarei aspettato che mi dicesse di voler tornare a fare il contadino. Forse ha immaginato che quello che aveva fatto, dormendo a Castelvolturno tutti i giorni, aveva tirato il massimo da questo gruppo. La penale? E’ in mano agli avvocati”.

“Non mi diedi per vinto e tra avvocati ed altro provammo ancora a convincerlo: mi venne il dubbio anche che Gravna l’avesse già contattato, ma senza prove i dubbi restano tali. Quale è stato il mio errore allora? Avrei dovuto dire: ho esercitato l’opzione, devi rimanere. Poi magari saremmo arrivati allo scontro. Giuntoli? Se avessi saputo che era juventino non l’avrei preso, io sono sempre pronto a dargli una mano ma ci sono cose che non tollero”.

Adl rivela che Thiago Motta vuole allenare all’estero

Thiago Motta era già nella nostra lista ma già quando parlammo l’anno scorso puntava ad allenare squadre, di cui non faccio il nome, fuori dall’Italia. Con Luis Enrique parlammo tre giorni con il suo entourage poi scelse il Psg, è normale che ci siano club che attirino di più, io non mi posso offendere. In 19 anni non vi abbiamo mai tradito. Io chiudo il bilancio a +80 di utili e 147mln di riserva a bilancio, non è che me li metto in tasca, anche perché fortunatamente non mi servono. Ma leggo sempre acredine, non so per quale motivo, invidia o cos’altro”.

De Laurentiis a favore dello sganciamento della Lega dalla Figc

Si passa al presente: “Io guardo avanti, sto già immaginando cosa fare nel 2030 perchè questa società sia in grado di avere i mezzi per competere con le più forti del mondo, questo mi devo prefiggere. Mi accusano di non aver investito sui giovani ma il vivaio in realtà ha dato dei frutti, vedete Folorunsho. Continuerò con la mia cultura del fare, senza di me non si farebbe lo stadio e non si farebbe il centro sportivo, a me non servono soldi ma leggi valide”.

La Lega vorrebbe staccarsi dalla Figc per seguire il modello Premier: “Lo dico da 10 anni, non capisco perché una cosa debba durare sine die, l’Inghilterra è l’unica che fattura tanto e riesce a portare allo stadio anche famiglie con bambini, da noi gli stadi sono terra franca, terra di nessuno. Bisogna azzerare la legge Melandri, abbiamo anche svenduto i diritti tv del calcio, non siamo strutturati come un’associazione da impresa, non siamo la vera confindustria del pallone. Sulla serie A a 18 non ho partecipato alla riunione perchè il punto non è quante squadre ma quali squadre, colonna di sinistra e di destra della classifica son sempre le stesse, vogliamo copiare l’Nba?”.

De Laurentiis spiega scelta Garcia

Si passa alla scelta di Garcia: “Ho letto che era bollito ma fossi in lui farei causa, è stato il miglior tecnico della Ligue1, poi alla Roma fa secondo posto per due anni di fila e poi viene esonerato, poi va in finale Europa League col Marsiglia nel 2020, poi semifinale Champions col Lione eliminando Juve e Manchester. Cosa avrei dovuto fare quando lui disse di non aver visto le partite del Napoli? La presi come un gioco, ma quando dimostrò di voler andare avanti per un suo percorso senza far giocare i nuovi come Natan, Lindstrom ecc sbagliò”

“Se lo avessi mandato subito via cosa avreste detto? Se avessi chiamato subito Mazzarri avreste detto che decido tutto io come al solito. Gli ho dato tempo, quando mi ha ascoltato, come a Lecce, vincemmo 4-0. Ero quasi sempre qua, quando mi allontanavo faceva cose discutibili. Con l’Empoli gli dissi che non era il caso di giocare in quel modo, mi rispose: ‘mi lasci fare’. Nell’intervallo scesi a dirgli: ‘ma allora ti vuoi far mandar via?‘.

In agosto già ci erano avvisaglie che le cose non funzionavano anche dal punto di vista della preparazione atletica: “E’ vero ma esonerare è sempre doloroso per chi viene esonerato e per chi esonera, al preparatore Rongoni avevo chiesto di confrontarsi con Sinatti, che era stato ridimensionato da Garcia

Per Adl ci sono squadre che non potrebbero iscriversi al campionato

“A Mazzarri chiesi di ripetere gioco Spalletti ma anche questo è un errore, Mazzarri è bravo, vedete dove ha spostato Kvara al centro? E’ chiaro che così dobbiamo rafforzare difesa e centrocampo. Lui è venuto perchè è di famiglia, ha capito di aver sbagliato a lasciare Napoli per andare all’Inter, lasciatelo lavorare in pace per l’anno prossimo sarà quel che sarà. Ma vi pare che ora già vada a cercare un altro allenatore? Se ne parla ad aprile. Ora voglio vincere il più possibile ma combattiamo in un contesto sbagliato, perchè ci sono ancora modifiche da fare: siamo l’unico club senza debiti laddove ci sono squadre con un miliardo di debiti che non dovrebbero neanche iscriversi al campionato. Ce la metteremo sempre tutta ma siamo governati da un consiglio di Lega dove ci sono Empoli, Atalanta, Milan e Verona. Loro decidono per tutti, perché questo fa comodo a Lotito“.

Si parla anche di Superlega, De Laurentiis chiarisce: “Mai stato a favore, sempre favorevole a mercato libero. La Fifa ha un monopolio e non va bene ma a Florentino Perez ho spiegato che l’idea della Superlega è sbagliata, bisogna creare campionati paralleli, i campionati nazionali rispettano il tifo, da noi invece non sanno fare neanche i calendari. Ecco perché ho attaccato duramente la Lega l’altra volta”.

Adl chiarisce su rinnovo Kvara

Capitolo rinnovi, il presidente del Napoli. Ho chiamato il clan di Kvara due mesi fa, ci siamo riuniti e gli ho scritto cosa avrei voluto fare per allungare il contratto, mi ha detto: non si preoccupi, stiamo bene qua, ne parliamo a fine campionato. Il centro sportivo? Tra un anno e mezzo devo lasciare Castelvolturno, devo finire la progettazione del centro sportivo nuovo e devo comprare i 30 ettari che mi servono. Può essere Afragola o il litorale di Pozzuoli Sullo stadio ho detto al sindaco: o ci mettiamo d’accordo entro 120 giorni o me lo vado a fare da un’altra parte, magari ad Afragola se ho la possibilità di farci arrivare presto i tifosi”.

Infine ancora il caso Zielinski. Il polacco non è stato inserito in lista Champions: “Il suo rendimento delle ultime 10 partite è stato al di sotto delle aspettative, le partite le vedete o no? Uno che in estate dice di voler restare poi cambia tutto…Non ce l’ho con lui ma con il suo procuratore che vuole guadagnarci sulla sua vendita. Ora se lui non si allena bene perché deve giocare? E se ha paura di infortunarsi devo avere il dubbio su uno se si impegna o no? E poi come faccio a capire se devo riscattare Traorè che costa tanto?”.

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